EuroAquileienses 22.02.2022/I (fur)

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 22 Fevrâr 2022

DIES MEDUSAE AQUILEIENSIS” CONTRO LE MAFIE NELLA MITTELEUROPA

A quattro anni dall’uccisione del giovane giornalista slovacco che indagava sulle infiltrazioni malavitose calabre nel suo Paese, Fogolâr Civic e Academie dal Friûl hanno celebrato a Udine la civica resistenza contro l’avanzarsi e i connubi locali delle criminalità “foreste” a danno dei cittadini dell’Europa danubiano-adriatica. Il presidente sociale prof. Travain: “Su questa frontiera del Vecchio Continente, onoriamo senz’altro l’eroico Ján Kuciak e vogliamo una Udine, irriducibile nuova Aquileia contro l’invadente barbarie mafiosa tra Danubio e Adriatico, chiamando alle ‘armi’ della coesione e dell’intolleranza più sana verso chi minaccia serenità, libertà e sicurezza delle nostre patrie!”.

L’antico simbolo della Medusa, terrificante testa di donna con una capigliatura di serpi, posto alle porte delle città, nei luoghi più sacri e anche sulle corazze, ad intimorire e pietrificare i nemici, ci viene proposto da Aquileia stessa, prima metropoli culturale della Mitteleuropa, come valido logo per una giornata di riflessione e mobilitazione come quella dell’anniversario dell’assassinio, quattro anni or sono, il 21 febbraio 2018, dell’eroico giovane giornalista slovacco che stava indagando sulle infiltrazioni malavitose italiane o, meglio, calabresi nel suo Paese. Mai dimenticheremo le accese prediche del grande arcivescovo udinese mons. Alfredo Battisti che metteva in guardia le nazioni dell’Est europeo, affrancatesi dal comunismo, dal cedere il campo e soprattutto l’anima al capitalismo occidentale corrotto e corruttore. Parole al vento. Vecchie oligarchie comuniste rinnegate e novelli magnati indigeni pare abbiano trovato utile dialogare con le mafie italiche, quelle stesse che, recentemente le Procure segnalano anche all’arrembaggio del nostro Friuli, furbescamente definito un tempo isola felice’ con la conseguenza che abbassasse la guardia di fronte a sornione pericolo incombente. Ecco allora che la morte di Kuciak, su quel ‘limes’ settentrionale di una Mitteleuropa spiritualmente affratellata un tempo da Aquileia, si fa ancor più lutto ed onta comuni, effettiva sintesi di un’emergenza variamente condivisa e certamente anchechiamata alle armi’, vuolsi metaforica, popolare, contro l’aggressione malavitosa – in gran parte ‘foresta’ – alle nostre terre, tra Danubio e Adriatico. La Medusa, quella campeggiante nel foro di Aquileia, nostra antica metropoli e città ideale, ci ricordi l’estrema focosità dei padri contro la Barbarie, attizzando il fuoco della ribellione senza quartiere contro chi attenta subdolamente alla sicurezza e alla libertà individuali e collettive in questo angolo o crocevia di mondo. Dobbiamo essere uniti, formare ‘testuggine’ nella società come i nostri antenati legionari sui campi di battaglia antichi! Dobbiamo essere uniti ed irriducibili come lo sono, proverbialmente, i nostri fratelli sudtirolesi, in quelle valli che formano cerniera tra Nord e Sud Europa, cementati nell’attualità ancora dal mito degli storici Schützen, degli avi indomiti alla difesa della piccola patria montana!”. Accorato discorso quello che il prof. Alberto Travain, presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, ha tenuto di fronte a qualificata rappresentanza sociale, a Udine, sotto la Colonna della Giustizia, nel foro urbano di Piazza Libertà, per il quarto anniversario della tragica fine di Ján Kuciak, ricorrenza assunta come Dies Medusae Aquileiensis”, Giorno della Medusa ossia della lotta contro le mafie nell’Europa aquileiese. “Passâts 4 agns de coparie dal eroic zovin gjornalist slovac cuintri di barbarics mafiôs dal puest e rivâts di fûr di là dal nestri antîc clap danubian, il miôr popul di UDIN ‘AQUILEE GNOVE’ ur fâs onôr a JÁN KUCIAK e ducj chei che a batin cuintri des mafiis te Mittel-Europe NESTRE!”. Questo il testo in friulano, accompagnato da versione inglese, come nella targa deposta ai piedi della detta colonna forense udinese. Nella delegazione civista, presenti la vicaria sociale prof.ssa Renata Capria D’Aronco, le caposezione fogolariste sig.ra Paola Brochetta e sig.ra Marisa Celotti, i consiglieri maestra Manuela Bondio, sig.ra Paola Della Vecchia, sig.ra Rosa Masiero, sig.ra Laura Paviotti, sig, Eugenio Pidutti, sig.ra Paola Taglialegne, sig.ra Laura Zanelli oltreché la sodale storica sig.ra Anna Rosa Caeran. Un indirizzo di saluto è stato fatto pervenire dall’Assessore all’Istruzione del Comune di Udine, prof.ssa Elisabetta Marioni. Al termine, della rimembranza, spiegamento del logo della “Medusa Aquileiensis” sotto la Torre dell’Arengo o della Cancelleria di Palazzo D’Aronco, municipio di Udine, su cui campeggiano analoghe effigi apotropaiche, terribile monito contro i nemici della cittadinanza, nel quadro di un ornato architettonico volto a celebrare la gloria e la forza degli udinesi e delle genti friulane tutte, eredi primogenite della fiera Aquileia. Spiegati anche il Tricolore Civico Internazionale e “La Romane” ossia la bandiera friulana da guerra, con l’aquila delle legioni popolari mariane sul campo rosso del paludamento di Giulio Cesare, Padre del Friuli. “‘4 years after the murder of the heroic young Slovakian journalist against the local and international barbaric underworld beyond our ancient Danubian border, the best people of UDINE NEW AQUILEIA pay tribute to JÁN KUCIAK and all the fighters against mafias in OUR Central Europe!’: l’Europa ed il mondo sappiano che, ancora una volta, da questi lidi, cittadini indomiti levano alto il grido di guerra contro la barbarie e contro l’impostura, a difesa della patria, quella vera, naturale, popolare, che è la civiltà ed il bene comune!”.

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