EuroAquileienses 23.06.2022/I (en)

FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 23 June 2022

IL COMUNE DI UDINE CONTEMPORANEO DIMENTICA PERSINO IL PROPRIO BICENTENARIO TERRITORIALE!

Glielo ricordano beffardamente Fogolâr Civic e Academie dal Friûl raccomandando adeguata tutela per il precedente cippo confinario tra la città e recalcitranti località annesse nell’Ottocento. Il presidente fogolarista prof. Travain: “Non basta uno spot in friulano per dire lo spessore della coscienza storica di un’Amministrazione! Udine impari dalla Storia che senza autonomie le frazioni si ribellano!”.

Cantin: cemût che il Comun nol met in valôr il so tiermin antîc su la Tresemane pai dusinte agns dai confins di vuê. Sorestants, chel confin antîc su la Tresemane, tra Comun di Udin e chei difûr deventâts po frazions, che a son dusinte agns, mighe no calcolino che al sedi in valôr e rispiet, cognossût, preseât, cence nancje un sbrendul di scrit di nuie, ni di une bande ni di chê altre de strade e no nancje su pe spassizade dilunc roie daûr? No saressial il câs di tirâlu fûr dal bandon che al è e di tornâ a dâi un sens e il valôr che al à? E interessâ ancje lis scuelis su chel cimeli ma ancje sul avigniment memoriâl? Salûts di creance”. Con una lettera, in lingua friulana, del 16 giugno 2022, a firma del presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain, oltreché delle “vuaitis” fogolariste ossia delle scolte nei quintieri sociali udinesi di Gemona e Mercatonuovo con frazioni esterne, maestra Manuela Bondio e la sig.ra Anna Rosa Caeran, il più battagliero civismo culturale della Città di Attila ha invitato il Comune a farsi carico, sulla “Tresemane”, in Via Volontari della Libertà, di una seria valorizzazione dell’antico cippo confinario – non si tratta affatto di una pietra miliare, come la si spaccia! – tra Udine e i Comuni rurali circostanti annessi, poi, nell’Ottocento, alla municipalità urbana e ad essa confermati esattamente duecento anni or sono, nel 1822. “Anniversario non privo, certo, di potenti stimoli alla riflessione tra passato e futuro di una ‘Capitale’ friulana in crisi d’identità, di coscienza storica e di capacità ottimizzare la lezione dei secoli e di rinnovarsi come rispettata ed amata guida di una terra e di un popolo!” ha commentato il leader culturale udinese: “E dalla Storia Udine dovrebbe imparare che solamente riconoscendo dignità e autonomia vere alle comunità tradotte in suburbi, la sua presenza può essere accettabile e anche benamata. Si è visto durante la Grande Guerra, quando, favorite dai tedeschi, le frazioni si separano dalla città costituendo ‘Gemeinden’ autonomi! …‘Vox clamantis in deserto’!”

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