EuroAquileienses 23.12.2022/I (it)

Comunicato FOGOLÂR POLITIC alla stampa italiana – Udine, 23 settembre 2022

RIFONDARE” OTTOCENTO ANNI DOPO UNA CITTÀ-CAPITALE OGGI INCONSISTENTE

Intervistato dal noto giornalista Missana, il coordinatore di Fogolâr Politic, prof. Travain, rialza la bandiera del riscatto di Udine come comunità e capoluogo civista della regione.

Venerdì 23 dicembre 2022, il giornalista Mauro Missana, direttore di Radio Onde Furlane, ha intervistato il prof. Alberto Travain, coordinatore di Fogolâr Politic, neocostituito sodalizio friulano di cultura politica civista e specificamente “eurolocal-socialista” come ama definirlo lo stesso Travain. Il noto “tribuno culturale” udinese a spiegato al direttore della celebre radio in lingua locale lo scopo fondante di Fogolâr Politic: quello di tradurre in campo politico-amministrativo trent’anni d’impegno propositivo del movimento socioculturale procedente da Udine e denominato dal 2002 con il titolo di Fogolâr Civic. Alla domanda del giornalista su quale sia oggi la situazione della cosiddetta “Capitâl dal Friûl” il professore ha risposto additando un decadimento sia sul fronte “esterno” che su quello “interno”, per cui non solo Udine non conterebbe, soprattutto in politica, come riferimento e raccordo territoriale, ma nemmeno avrebbe consistenza effettiva in termini di comunità cittadina vera, da rinsanguare attraverso politiche identitarie radicanti, inclusive e partecipative che, a detta del leader di Fogolâr Politic, non si vedrebbero “ab immemorabili”. Travain ha ricordato, a titolo di esempio molto negativo, la recente e “più antidemocratica riforma rionale della storia udinese”, con i consigli di quartiere nominati da Palazzo D’Aronco e non eletti invece dai rioni, secondo anche antico principio locale. La più grave criticità per Udine, oggi, secondo il professore, sarebbe comunque un’evidente mancata coscienza della natura del suo ruolo storico originario di “capitale”: non mero raccordo di poteri e prepoteri regionali ma astuta avvocata delle genti oppresse dalle tirannidi sul territorio. Ancor più grave, a detta del tribuno fogolarista, sarebbe l’assenza totale del tema nel dibattito cittadino. E ciò non soltanto a causa di scarsa coscienza in tal senso presso le classi politiche locali ma anche per assenza od inconsistenza di una libera società civile in grado di spingere l’establishment a porsi davvero il problema. Cumò Udin nol è ni comunitât ni capitâl di nuie” ha concluso amaramente Travain “e piês ancjemò no si rint mighe cont!”: per gli otto secoli della città, nel 2023, Fogolâr Politic, quindi, si augura che a questa incosciente decadenza locale sia possibile opporre una vera, virtuosa e lungimirante rifondazione civica, faro per le popolazioni dell’intera regione, speranza remota cui il sodalizio desidererebbe offrire ancora generosamente il suo braccio.

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