EuroAquileienses 24.06.2022/I (fur)

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 24 Jugn 2022

OMAGGIO CIVISTA UDINESE AL NUME CELTICO CHE RESE MADRE AQUILEIA INVINCIBILE

Rinnovata, per l’ottava volta, a Udine, la dedica di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl alla statua di Ercole “Florean”, nella rimembranza solstiziale estiva del dio solare carnico Beleno, che avrebbe guidato gli aquileiesi antichi alla vittoria più straordinaria della loro storia. Il presidente sociale prof. Travain: “Noi siamo quello in cui vogliamo credere: da ciò dipendono la nostra forza e la nostra debolezza! Questo valeva senz’altro in passato: oggi poco cambia, se non la pochezza e la banalità, spesse volte, del verbo di chi ci amministra!”.

Non siamo qui per ripristinare un rito pagano, che comunque non sarebbe illegittimo, ma a commemorare una devozione che fu carissima ai nostri antenati: quella per un giovane dio luminoso, divinità della luce e delle acque, che nella ‘Città delle Acque’, Aquileia, non poteva non avere un centro significativo d’irradiazione. Un Beleno carnico, venetico, norico, illirico, pannonico e quant’altro ancora, insomma continentale, che la civiltà greco-romana rilesse come il dio Apollo, difensore di Troia, funzione che egli ebbe, con maggior fortuna, come protettore delle genti aquileiesi, quando l’antica città friulana sfidò vittoriosa il più potente esercito del mondo classico. Quindi, un Arcangelo Michele pagano – non a caso proprio a Beleno rimandano anche le origini del grandi santuari cristiani di Monte Sant’Angelo in Puglia e di Mont Saint-Michel in Normandia – : tutore del bene, della patria in pericolo, eco risonante di una virtù civica animosamente vissuta nella storia di quelle genti, da Aquileia a Venezia, ad Udine, dall’Adriatico al Danubio ed oltre. Un dio delle acque, delle sorgenti e delle risorgive, seriore simbolo di quel Cristo umano e divino trionfatore sugli Inferi ossia sulla Morte, mostro marino rigettante Giona, restituito alla vita dalle acque, un po’ come Mosè e come Romolo e Remo. Acque come quelle del Nilo, in cui annegò misteriosamente Antinoo, giovane amatissimo dall’imperatore romano Adriano che lo volle risorto a divinità celebrata anche in Aquileia ed associata, a Tivoli, reggia imperiale, proprio al dio aquileiese Beleno, il bel nume trionfante sulle acque dell’Alto Adriatico. Un dio della fecondità, per cui ancora i liguri con il suo nome indicano l’organo sessuale maschile. Associato alle scadenze solari, il suo ricordo si accosta ad antichi riti di divinazione ricondotti alla cristianizzata ricorrenza solstiziale di San Giovanni Battista, riti di chiara ascendenza pagana diffusi sia a nord che a sud delle Alpi. Tutte queste signore che oggi si vedono curiosamente, qui, in centro, a Udine, passare per strada con un curioso mazzo di fiori ed erbe di campagna, il cosiddetto ‘Mac di Sant Zuan’, rimandano davvero a una saga da capogiro, all’avventura fantastica di una leggenda assurta a devozione matrice di Storia. Sì, perché, se noi ora siamo qui, sotto questa statua udinese di Ercole, la quale riecheggia, in un certo qual modo, quella che per secoli dovette ornare il foro di Aquileia, simbolo titanico, appunto erculeo, della forza del nostro popolo, fisica e morale, che, affiancato, un tempo, dal suo protettore Beleno, costrinse addirittura alla resa, nel 238, il più potente esercito del mondo antico, è proprio perché la convinzione cieca di quei nostri padri di essere appoggiati dal nume tutelare ha permesso loro di perseverare, di tenere duro, resistere e vincere contro l’impossibile. Un esempio utile certo anche al presente!”. Così, il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain, ha chiosato l’annuale deposizione solstiziale estiva di una dedica al monumento forense ad Ercole “Florean”, in Piazza Libertà, ad Udine, iniziativa sociale rinnovatasi il 24 giugno 2022, alla presenza di qualificata delegazione fogolarista formata dalle cinque caposezione udinesi maestra Manuela Bondio (quintiere di Mercatovecchio), sig.ra Paola Brochetta (quintiere di Gemona), sig.ra Anna Rosa Caeran (quintiere di Mercatonuovo), sig.ra Marisa Celotti (quintiere di Aquileia) e prof.ssa Renata D’Aronco (quintiere di Grazzano), oltreché da consiglieri e sodali: lo studente Riccardo Cutrino, il dott. Carlo Alberto Lenoci, la dott.ssa Maria Luisa Ranzato e la giornalista Laura Zanelli. “Beleno Herculi Aquileiensium Nova Aquileia Utinensis Dicat” ossia “A Beleno, Ercole degli Aquileiesi, la Nuova Aquileia udinese dedica”: questo il cartiglio accompagnate l’ormai tradizionale omaggio floreale nei colori civici aquileiesi. Noi siamo quello in cui vogliamo credere: da ciò dipendono – ha detto Travain – la nostra forza e la nostra debolezza! Questo valeva senz’altro in passato: oggi poco cambia, se non la pochezza e la banalità, spesse volte, del verbo di chi amministra! Solamente un’Amministrazione dotata di coscienza storica volta perennemente e utilmente al presente e al futuro – non solo chiacchiera, distintivo, bandierina, folclore! – è in grado di cogliere il grande messaggio di questo nostro semplice gesto, che si ripete, dal 2015, per l’ottava volta. Promuovere i simboli, i riferimenti, anche i più remoti, che hanno dato spirito e forza invincibili alle nostre genti contro minacce ed avversità! Ecco un programma culturale serio, civilmente ispirato, di cui non si parla tra le mezze calzette di tanta misera nostra politica da strapaese!”.

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