EuroAquileienses 24.11.2021/I (en)

FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 24 November 2021

QUANDO IL MITO DEL COLLE DI ATTILA ESPRIMEVA LE GRANDI AMBIZIONI DI UDINE

Mentre gli scavi archeologici paiono non confutare la tesi del rilievo artificiale, i sodalizi del Fogolâr Civic e dell’Academie dal Friûl s’interrogano sull’attualità del messaggio della storica leggenda di fondazione barbarica del Castello, a sigla del tracollo di Aquileia antica come metropoli regionale.

Al momento il quadro complessivo delle ricerche che sono state fatte non sembra confutare l’ipotesi che il colle sia artificiale visto che non è costituito da rocce”. Così il Sindaco di Udine, prof. Pietro Fontanini, a commento, sulla stampa, dei recenti ritrovamenti archeologici sul colle del Castello, innalzato, secondo leggenda, nel 452, dai guerrieri unni per permettere al loro re, Attila, di godersi visione panoramica della metropoli di Aquileia in fiamme. Per tutta risposta, il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain, il 24 novembre 2021, ha fatto notare, per le vie brevi, al Primo Cittadino, che “no son masse monis, alore, chei dal Fogolâr Civic che a ricuardin i 18 di Lui dal 452, dì di ‘Aquileia fracta’, par complean convenzionâl dal Cjistiel di Udin”, al di là di ciò che potranno pensare certigrandi’ storici acriticamente accreditati e decisamente poco prolifici in materia di traduzione del loro sapere in proposta sociale. “Celebrare in una data precisa – ha commentato a margine il professore – uno dei maggiori miti di fondazione del Castello di Udine significa ciclicamente fissare un tempo da dedicare ogni anno a recupero e rielaborazione di una coscienza storica e anche, volendo, di un’epica nonché di un orizzonte, culturale e non solo, del senso e del ruolo del colle udinese e di ciò attorno si è venuto creando nel fluire dei millenni. Gli anniversari, quando non ridotti ad un mero rito ed a parole vuote, avrebbero la virtù di costituirsi come appuntamento, preferibilmente con tematiche pregnanti, quali, ad esempio, per Udine, i titoli del suo faticoso rivendicare una centralità in Friuli sempre più ridotta ad un dato meramente geografico!”. Dal 2018, infatti, Fogolâr Civic e Academie dal Friûl commemorano effettivamente il 18 luglio 452 come “compleanno” convenzionale del Castello di Udine proprio allo scopo di richiamare, per quanto possibile, l’attenzione di cittadini e amministratori sul grande tema identitario in parola ovvero sul dato esistenziale del ruolo della località rispetto ai contesti in cui ancora potrebbe averne uno. “Un tempo, il mito del Colle di Attila esprimeva le grandi ambizioni di Udine come centro volto a subentrare all’antica Aquileia per volontà di colui che, solo, era stato davvero capace di espugnare l’irriducibile metropoli della regione in capo all’Adriatico. Oggi quali ambizioni, quali programmi, quali obiettivi, per una città che, in genere, sembra avere dimenticato la sua essenza stessa, al di là della roboante ma generalmente vuota retorica di una velleitaria ‘capitâl dal Friûl’?”.

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