EuroAquileienses 25.04.2022/II (fur)

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 25 Avrîl 2022

PINETA DI SAN MARCO AD AQUILEIA, SORGENTE DELLA CIVILTÀ MITTELEUROPEA

Sulle orme dei Savorgnan, il civismo udinese “euroregionalista” pellegrino in riva alla laguna, nel luogo matrice del patriarcato e della cultura che ha unito le genti tra Adriatico e Danubio, associate, nell’esperienza paleocristiana, anche addirittura a quelle di Nilo e Mar Morto. Il presidente di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, prof. Travain: “Qui le radici spirituali e laiche della nostra identità peculiare comune!”.

Il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” ed il Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, guidati dal prof. Alberto Travain, loro leader storico, hanno ripreso il sentito costume di partecipare, il 25 aprile, alla “Rogazion Granda” presso la Pineta di San Marco ad Aquileia, matrice simbolica della civiltà mitteleuropea. Bandiere al vento, svolto l’enorme Tricolore Civico “euroregionalista”, con i colori di Aquileia e d’Europa, realizzato nel 2005 dalla compianta sodale sig.ra Mirella Valzacchi, la delegazione sociale, integrante rappresentanze friulane, lombarde, trentine e venete, ha raggiunto, quindi, in occasione la ricorrenza marciana 2022, l’antica cappella ricostruita nel Settecento dai Savorgnan nel luogo in cui tradizione vuole sia approdato l’Evangelista, proveniente da Alessandria d’Egitto, ed abbia addirittura scritto il suo Vangelo, gelosamente conservato ad Aquileia sino alla conquista da parte di Venezia, che, nel 1420, lo incamerò come bottino di guerra. “Evangelizzatore e patriarca della prima grande Chiesa cristiana del Centro Europa oltreché dell’Africa nilotica, Marco costituisce dato identitario peculiare, profondo ed accomunante le genti tra Adriatico e Danubio accostandole anche, incredibilmente, ai copti di Axum e agli esseni di Qumran: questo è, insomma, un luogo dal valore eccezionale. Tanto eccezionale che è bene preservarlo anche dall’eccessiva popolarità!” ha detto il presidente prof. Travain, parlando ai suoi soci presso la “risultive”, la locale polla d’acqua sorgiva, il cui senso rituale connesso al paleocristianesimo non era sfuggito, decenni addietro, al grande studioso della materia, il friulano prof. don Gilberto Pressacco, giunto sul posto col fido seguace “Ermes” Silvano Candido, ex maresciallo forestale carnico, sincero sodale del Fogolâr Civic. Dopo aver assistito alla suggestiva celebrazione eucaristica affacciata alle acque della laguna, i fogolaristi, giunti da Udine, sono stati ricevuti dal parroco di Aquileia, mons. Adelchi Cabas, insieme al quale hanno reso omaggio all’effigie di San Marco nella cappella, cui hanno dedicato una piccola targa: “A sant Marc, risultive de civiltât mittel-europeane, union di gjernaziis tra cîl e tiere, sot di une sperance cence confins, fogolariscj e academiscj furlans achì a dedichin, fasint memorie e cjapant lezion”. Nella cordiale conversazione seguita, particolare interesse l’arciprete ha dimostrato per l’iniziativa di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl tesa a riscoprire sul territorio, certamente anche aquileiese, la significativa presenza storica, tra Venezia e Austria, della signoria friulana dei Savorgnan, di cui, solitari, i due sodalizi udinesi ricordano gli undici secoli. “Sei parons, achì, in Aquilee Bielvedê, dal puest di indulà che, in pratiche, al è partît dut, di une bande e di chê altre, nol sarà stât propit indiferent!” ha detto il prof. Travain, riferendosi alla chiesetta fatta costruire, nel 1747, in luogo dell’antico sacello marciano, dal marchese Francesco Savorgnan, lungo il vecchio confine austro-veneto, quasi a rivendicare una centralità davvero internazionale, varcante senz’altro i confini statali. La delegazione fogolarista udinese è stata, poi, invitata dal sindaco di Aquileia sig. Emanuele Zorino a condividere in amicizia il brindisi offerto per l’occasione dalla locale Associazione Imprenditori. “Bello ed affabile ritrovo di popolo – ha commentato il leader dei due sodalizi – su un’antica frontiera politica e culturale tra terraferma e lagune, frontiera di cui, in capo all’Adriatico, è splendida sintesi l’odierna regione Friuli Venezia Giulia, mostratasi, però, sinora, mi pare di poter dire, istituzionalmente incapace di promuovere una coscienza storica di sé plurale eppure aggregante, in grado di rafforzarne dalle radici il nesso comunitario. Invece, notoriamente, dal 1963, non siamo stati né in grado di dividerci né in grado di unirci davvero attorno a ciò che ci accomuna, anche magari nel riconoscimento di speculari contrapposizioni che sono il sale della nostra storia e fanno di noi la matrice e il compendio delle vicissitudini della Mitteleuropa!”. Nella rappresentanza fogolarista, presenti, per la cronaca, la vicaria prof.ssa Renata Capria D’Aronco, i decani maestra Manuela Bondio e sig. Eugenio Pidutti, le consigliere sig.ra Anna Rosa Caeran e sig.ra Rosa Masiero, i supporter sig.ra Renata Marcuzzi e sig. Luca Trutalli: D’Aronco, Travain e Marcuzzi anche in rappresentanza morale della cittadinanza udinese riunita in arengo, in quanto eletti rispettivamente, nel 2019, cameraro, cancelliere e consigliere popolari del corpo civico della cosiddetta “Capitale del Friuli Storico”, città da secoli peculiarmente gemellata con Madre Aquileia.

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