EuroAquileienses 25.10.2021/I (it)

Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 25 ottobre 2021

FOGOLÂR CIVIC E GREEN PASS: TRA FRIULANI EQUILIBRIO, DETERMINAZIONE E SOLIDARIETÀ

Costituito comitato d’azione in seno al movimento civista udinese a sostegno delle rivendicazioni popolari contro i provvedimenti incostituzionali, discriminatori e liberticidi, approvati dal Governo e dal Parlamento italiani. I sodali più motivati ed attivi convocati d’urgenza dal presidente prof. Travain alla Contadinanza, antico tribunato della plebe friulana.

Il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, prof. Alberto Travain, ha convocato, domenica 24 ottobre 2021, al Castello di Udine, presso la Casa della Contadinanza, alcuni tra i sodali più attivi nelle ultime settimane di mobilitazione contro il provvedimenti discriminatori e liberticidi assunti dal Governo italiano in materia di gestione della pandemia Covid ed ha costituito un comitato provvisorio d’azione che rimarrà in carica sino allo scadere dello stato d’emergenza sanitaria e civile. Il comitato, che verrà via via rafforzandosi con l’immissione di nuovi adepti, si è confrontato, al suo interno, su obiettivi e strategie da perseguire. Dopo la relazione svolta dal presidente prof. Travain, particolarmente pregnanti sono risultati gli interventi delle sodali sig.ra Anna Rosa Caeran, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, sig.ra Marisa Celotti, sig.ra Laura Zanelli. “Al termine abbiamo condiviso il fatto che, al di là delle diverse esperienze, delle diverse chiavi di lettura, delle diverse sensibilità personali, il nostro movimento di cultura civica ha il dovere civico culturale di levare una voce limpida, equilibrata, positiva, orientante e inclusiva, al di là e al di sopra delle peculiari convinzioni dei suoi membri. Ciò che davvero ci accomuna, ora, in questo frangente, su questi temi, sono ragioni egualitarie e libertarie, prettamente civiche, non sanitarie, sulle quali ognuno ha le proprie idee” ha concluso il leader fogolarista: “Quale deve essere l’ortodossia civista del Fogolâr Civic? Quali le istanze, le rivendicazioni, i verosimili approdi, le battaglie ideali? Riterremmo conquista importante, su questo piano, la garanzia di tamponi gratuiti per le categorie a basso reddito, altrimenti impossibilitate ad accedere all’esercizio di una libertà di scelta che deve essere assicurata a tutti. Perché in Austria i tamponi sono gratuiti e in Italia no? Questo è un punto centrale sul quale si fonda l’incostituzionale preclusione economica della libertà di scelta per le classi lavorative meno abbienti, spinte a vaccinarsi a forza, a differenza di quelle variamente benestanti. Siamo certo pronti a sostenere l’istanza popolare di eliminazione del Green Pass obbligatorio nei luoghi di lavoro contro plausibili garanzie alternative, né più né meno credibili di quelle date dal vaccino, in ogni caso, coscienti che, con tutti i loro limiti, oggi, i tamponi, non i vaccini, assicurano più facilmente la non trasmissione sociale del morbo. Sulle mille teorie, poi, relative al computo dell’incidenza e persino al sussistere della pandemia oltreché ai più vari retroscena ipotizzabili, il Fogolâr Civic ammette, infine, ovviamente il più libero campo di considerazioni, affidate alle responsabilità individuali. Convergenze si sono registrate attorno all’idea della necessità di una prevenzione sociale, sanitaria e culturale, efficace di fronte a pandemie che concettualmente non sono debellabili dalla Storia e dal prossimo futuro. Le Istituzioni devono farsi carico certo, da un lato, di una riforma seria della sanità che investa nel decentramento e nella capillarizzazione di un sistema di assistenza ospedaliera in struttura e a domicilio. Una riforma sanitaria che si faccia sistema di protezione civile diffusa poiché questi che vediamo saranno i prossimi conflitti e cataclismi. Del pari, quelle Istituzioni devono anche farsi carico di una formazione e di un affiatamento civici che se davvero, come ha rilevato il Presidente della Repubblica, sono stati soddisfacenti all’inizio dell’emergenza, ora, invece, mostrano diffusamente tutta la loro labilità, con episodi sociali ed istituzionali di discriminazione, d’intolleranza, che sono inaccettabili e che purtroppo il Quirinale parrebbe non vedere. Educare non solo alla democrazia, quella vera però, ma anche ovvero innanzitutto all’umanità!.

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