EuroAquileienses 25.12.2021/III (it)

25Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 25 dicembre 2021

CROCIFISSO RIMOSSO ALLE MEDIE DI FELETTO: L’AVEVANO COLLOCATO GLI ALUNNI

Il Fogolâr Civic registra la notizia, riferita da voce popolare, ed esprime biasimo per l’accaduto. Il presidente prof. Travain: “Complimenti ai ragazzi!”. Ma cosa succede in tante scuole del Friuli?

Da insistente voce popolare facilmente verificabile perviene a questa Presidenza notizia che presso la scuola media di Feletto Umberto, in comune di Tavagnacco, in Friuli, le autorità scolastiche avrebbero provveduto a far rimuovere il crocifisso appeso in aula da una scolaresca la cui aula ne risultava sprovvista. Chi dovrebbe insegnare dà questi insegnamenti? Alla faccia dell’educazione all’inclusione e soprattutto della condivisione laica e interetnica dei simboli storici di un territorio oltreché di una civiltà che ha unito le sponde di tutti i continenti dopo aver caratterizzato l’Europa. E dire che, a metà autunno, il 28 ottobre 2021, il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Friuli Venezia Giulia, dott.ssa Daniela Beltrame, aveva diramato una circolare, indirizzata proprio ai Dirigenti di tutti gli istituti della regione, in cui, con dovizia di richiami legali, si ricordava caldamente agli stessi che ‘l’alta finalità educativa e di crescita culturale, che connota la funzione alla quale siete chiamati, non è solo quella di assicurare il conseguimento dei livelli di apprendimento degli alunni, ma anche quella di essere garanti della corretta interpretazione dell’Ordinamento giuridico di fronte alle rispettive comunità scolastiche’ e che ‘il tema della compatibilità della presenza dei simboli della cultura cristiana nelle aule con il carattere laico, non confessionale, multiculturale e multietnico della scuola statale deve essere affrontato senza preconcetti’. C’è altro da aggiungere? I complimenti ai ragazzi”. Questa l’amara nota natalizia 2021 della Presidenza del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, retta dal prof. Alberto Travain: a ricordare quanta strada ancora debba fare la scuola friulana per risultare degnamente al passo con i tempi e quindi in grado di consegnare alle nuove leve della variegata società odierna il bene comune costituito dal patrimonio culturale storico del territorio senza pretestuose discriminazioni e censure. “Leghismo e destre imperanti in Friuli la smettano di puntare comodamente il dito contro i residenti musulmani che solitamente non battono ciglio per la presenza del crocifisso a scuola: si impegnino piuttosto rifornire gli istituti dell’antico simbolo di civiltà locale ed internazionale, visto che la ‘scusa’ che si rileva più diffusa tra le scuole della Piccola Patria e forse non soltanto è che i crocifissi sono stati rimossi perché usurati o semplicemente per ristrutturazioni mai giunte a compimento. Ricordo personalmente la vergognosa realtà di Manzano dove, circa un decennio fa, un bidello mi disse che era inutile ‘lasciare appesi pezzi di cadavere’! Questo è il Friuli e queste sono molto spesso le scuole del Friuli e anche della Udine di oggi, in barba alle chiacchiere insopportabili di certi amministratori e politicanti bigotti che nulla fanno concretamente per recuperare alla più legittima laicità antichi simboli spirituali altrimenti confinati nel sempre più stretto ambito dei seguaci di una religione!”. Così, il presidente fogolarista udinese ha commentato i fatti di Feletto Umberto ed ha ricordato anche come vanamente nel 2014, sempre alla guida del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” avesse scritto sull’argomento una lettera al Sindaco e all’Amministrazione comunale di Udine di allora in occasione delle festività pasquali, lettera avente per oggetto la proposta di un “dono alle scuole di Crocifissi reinterpretati interculturalmente”. Eccone il testo: “Pregiatissime Autorità, nell’imminenza delle festività pasquali e di quella marciana del 25 aprile, richiamo storico a primigenie condivise matrici di civiltà di questa parte del Continente tra Adriatico e Danubio, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico ‘Fogolâr Civic’ e il Circolo Universitario Friulano ‘Academie dal Friûl’, raccordata valida rappresentanza della società civile locale, invitano, con la presente, l’Amministrazione comunale di Udine non solo a rifornire debitamente di Crocifissi le scuole di pertinenza, ma a costituirne soprattutto il fatto come qualificante occasione laica per riproporre istituzionalmente, senza pregiudizi e nella più piena ed orgogliosa indipendenza dai poteri religiosi, quell’antico simbolo locale e globale come fattore di moderna aggregazione interculturale. Si faccia di un atto dovuto per legge, dunque, un’occasione per costruire comunità. Un Crocifisso, quindi, rinnovato emblema comunitario, inclusivo, armonizzante, non omologante, riferimento comune per sensibilità molteplici raccolte localmente attorno a valori universali; un Crocifisso, simbolo radicato, incarnato nella peculiare vicenda umana del territorio e primo contrassegno accomunante una civiltà europea nata per sottrazione dall’antico mondo romano; un Crocifisso richiamo ed omaggio alle vittime dell’umana ingiustizia, segno di umile regalità, esempio di gloria costruita attraverso il servizio ed il sacrificio a favore del prossimo, immagine di plurimillenaria speranza e di trionfo dell’Umanità sul peggiore nemico costituito da una morte intesa come condanna all’annullamento…Sappia Udine essere anche in questo degna erede di quell’Aquileia che unendo le diversità originò e ancora ispira principi importanti di coesione morale, sociale e civica. Anzi, non a caso, alle scuole si doni proprio quella croce detta ‘aquileiese’, fusione di antiche simbologie associanti credenze e valori universali! Con i più sinceri auguri di buona Pasqua”. Lettera morta.

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