EuroAquileienses 26.01.2021/I (it)


Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 26 gennaio 2021

MANO TESA AL COMUNE AFFINCHÉ NON DIMENTICHI ALCUNE IMPORTANTI SCADENZE CIVISTE

Il Fogolâr Civic ha scritto una lettera all’Amministrazione municipale di Udine per sollecitarla a considerare certi anniversari particolarmente pregnanti per la cultura civica locale. Due su tutti: i sei secoli del martirio dell’ultimo alfiere dello Stato friulano ed il ventennale del Patrono laico.

Alla cortesia di Sindaco, Assessori e Consiglieri del Comune di Udine c/o recapito istituzionale / Udine, 25 gennaio 2021 presso la Colonna della Giustizia / Oggetto: ricorrenze storiche di cultura civica locale per l’anno 2021. / Pregiatissimi, solamente un amore supremo per una Udine cui ha dedicato, come ben noto, già oltre un trentennio di appassionato e liberale impegno, induce il movimento culturale in firma ad accantonare provvisoriamente ogni risentimento nei confronti di un’Amministrazione da cui non si sente adeguatamente considerato, con l’unica scopo di contribuire, ancorché non richiesto, al bene collettivo, offrendo alle Autorità comunali l’opportunità di annotare, per l’anno corrente, alcune scadenze particolarmente significative in ordine alla cultura civica di questa piccola nostra Capitale del Friuli Storico e pretesa erede di una grande Aquileia internazionale e cosmopolita: occasioni valide di riflessione ed intelligente manifestazione. Non s’indugerà a ricordare troppo, dunque, il ventennale delle celebrazioni popolari spontanee del „compleanno“ della città (13 settembre), richiamo alle origini ma anche al futuro della nostra identità urbana e metropolitana. Non s’indugerà oltremodo nemmeno a ricordare il ventesimo anniversario della piantumazione dei tigli in memoria delle tradizioni di democrazia delle vicinie dei nostri borghi amministrativi storici. Si segnaleranno piuttosto le due ricorrenze seguenti, d’inusitata pregnanza civica. Il 19 marzo p.v. ricorreranno i seicento anni dell’esecuzione a Udine dell’ultimo portabandiera dell’antico nostro Stato regionale, l’irriducibile Marco di Moruzzo, cui, ogni anno, nell’anniversario, dal 1997, popolarmente si tributa omaggio presso le inferriate delle prigioni del nostro Castello, con tradizionale concorso di Sindaci e Amministratori oltreché di varia società civile. Una ricorrenza di cittadinanza e di resistenza ad invasione e tirannide che si proietta naturalmente anche o innanzitutto sulla dimensione internazionale di quella piccola Europa affratellata dallo storico Patriarcato di Aquileia. Il 30 marzo p.v. saranno passati esattamente vent’anni dalla proclamazione, in Consiglio comunale, del patriarca aquileiese Bertrando di Saint Geniès a Patrono Civile della città, fondamentalmente inteso come storica e leggendaria matrice delle sue tradizioni di sovranità popolare, rarissimo caso di patrono laico per meriti civici, interculturalmente aggregante, creato su istanza di popolo e con la sapiente mediazione, al tempo, della tenace consigliera comunale dott.ssa Maria Santa de Carvalho di Prampero. A ricordo del pronunciamento municipale, nella Sala del Popolo, ancora campeggia oggi un’icona secolare del Patriarca, opera del pittore prof. Michele Ugo Galliussi e della ricamatrice cav. Antonietta Monzo Menossi, generoso dono del Fogolâr Civic alla cittadinanza udinese, fatto collocare in quel sito dal sindaco prof. Furio Honsell e meta di visite ed occasioni sociali e scolastiche. Nella speranza di contribuire ad illuminare, così, l’iniziativa municipale anche con queste utili suggestioni, che certo richiamano ad impegni di ampie e trasversali coscientizzazioni e mobilitazioni, si affida il tutto alla miglior fortuna, nell’interesse di una città chiamata senz’altro ad interrogarsi in ordine a quali radici assumere per costituirsi comunità forte, inclusiva e aperta, rinnovato modello per quell’archetipa Mitteleuropa di cui spiritualmente fu ultima capitale nel nome di Madre Aquileia. Con osservanza, prof. Alberto Travain presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico ‘Fogolâr Civic’”. Il fatto è eclatante. “Non si tratta – ha affermato il presidente fogolarista riguardo alla lettera firmata in piazza, a Udine, durante un incontro sociale, il 25 gennaio 2021, ed indirizzata all’Amministrazione civica – di una nostra ‘resa’ a un Comune che mai ha ritenuto di coinvolgerci in un serio piano collaborativo, bensì di una mano pubblicamente tesa cui pubblicamente andrà dato riscontro, aderendo o ricusando. È mai pensabile che l’Amministrazione della cosiddetta ‘Capitâl dal Friûl’ tralasci il ricordo, più che doveroso, del seicentenario del sacrificio dell’ultimo alfiere dello Stato friulano? Ed è, forse, pensabile che la medesima non ‘faccia i conti’ con il ventennale della proclamazione del Patrono laico municipale, fatto strategico nella cornice di una seppur sempre abortita politica identitaria di rinnovamento della coesione comunitaria locale? Volevamo evitare la dimenticanza come buona scusa per schivare gli impegni. Staremo a vedere!”.

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