EuroAquileienses 26.04.2021/II (fur)

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 26 Avrîl 2021

FIORI ALLA CIVICA GOGNA PER CELEBRARE I LIBERATORI DA OGNI TIRANNIDE

Il 25 aprile 2021, il civismo udinese raccolto attorno al movimento del Fogolâr Civic ha assunto gli anelli dell’antica berlina della città come sede commemorativa di tutte le resistenze alle schiavitù dell’Uomo.

Secondo tradizione controversa, vi si legavano i cavalli o i condannati alla berlina. Ebbene, ad uno di quegli antichi anelli di ferro della Loggia del Lionello, simbolo di costrizione comunque li si voglia interpretare, il 25 aprile 2021, a Udine, in occasione della Festa di Liberazione d’Italia dalla tirannide nazifascista, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” ed il Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” hanno affisso una dedica floreale commemorativa trilingue (friulano-italiano-inglese) ai liberadôrs di ogni tiranie”, “ai liberatori da ogni tirannide”, “to the liberators from every tyranny”. Ciò “per rendere omaggio a tutti coloro che, in ogni epoca e in ogni dove, a partire da Udine, dal Friuli e da quella porzione di Vecchia Europa che fu affratellata da Madre Aquileia, hanno combattuto per affrancare il popolo dai più turpi servaggi” ha detto il presidente dei due sodalizi prof. Alberto Travain il quale ha voluto, però, anche soggiungere come sia “facile tacciare di tirannide anche tutto ciò che, per capriccio, non fa comodo. Non la mediazione, la via di mezzo, ma il bene comune, di tutti e di ognuno, quando ciascuno è ammesso ad esprimere se stesso tra gli altri non solamente in una prospettiva pur ambiziosa di mera armonia ma anche di affiatamento oltre le differenze e i dissensi”. Presenti, oltre al presidente sociale prof. Travain, la sua vicaria prof.ssa Renata Capria D’Aronco, la segretaria fogolarista sig.ra Iolanda Deana, la portavoce sig.ra Rosalba Meneghini, la soprintendente sig.ra Marisa Celotti, i gonfalonieri sig.ra Anna Rosa Caeran, sig. Giuseppe Capoluongo, sig.ra Milvia Cuttini, prof.ssa Luisa Faraci e le sodali sig.ra Paola Della Vecchia, sig.ra Antonietta Di Lorenzo, sig.ra Laura Zanelli. Intervenute anche rappresentanze del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, del Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis”, del Club per l’Unesco di Udine, dell’Associazione Udinese per il Recupero della Democrazia Storica Partecipata “Pro Arengo Udine”, della locale Confraternita del Santissimo Crocifisso e del Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione” oltreché del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo. “È la prima volta, per quanto ci riguarda, che ‘riscopriamo’, risemantizziamo, rivitalizziamo questi particolari cimeli di un lontano passato della nostra città che ci richiamano al mesto ricordo delle schiavitù antiche e di quelle presenti tra la nostra Umanità. Forse è la prima che ciò viene fatto davvero in assoluto: ne siamo contenti, soddisfatti, orgogliosi. Dal ‘Descensus ad inferos’, il Cristo ‘aquileiese’, universale liberatore dall’oppressione di una Morte intesa come condanna all’annullamento esistenziale, sino ai partigiani che, con onore, conquistarono la libertà delle loro genti dalla violenza di ogni invasore e persecutore in queste nostre terre al crocevia d’Europa ed a tutti coloro che ovunque ancora si battono o si batteranno per gli stessi ideali: tutti onoreremo presso questa gogna, sottratta all’oblio e così riproposta alla cittadinanza per interpellarne la sincera coscienza”.

Precedente EuroAquileienses 26.04.2021/II (it) Successivo EuroAquileienses 26.04.2021/III (en)