EuroAquileienses 26.08.2022/I (en)

FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 26 August 2022

FOGOLÂR CIVIC MANDA A QUEL PAESE IL SINDACO DI UDINE: “BASTA PRENDERE IN GIRO IL CIVISMO!”

Il sodalizio civista respinge il beffardo invito di Palazzo D’Aronco all’inaugurazione di Friuli Doc 2022 dopo l’espunzione di ogni riferimento della manifestazione al Compleanno della Città come invece proposto dai fogolaristi. Il presidente sociale prof. Travain: “Abbiamo elegantemente risposto in forma bilingue con la confacente e pregnante espressione ‘Balle / Balis’! Non si può prendere in giro la gente in questo modo ignobile: tanto meno chi mostra di spendersi liberalmente per il bene comune!”.

Il 25 agosto 2022, una nota a firma de “Il Sindaco On. Pietro Fontanini”, siglata da un “Mandi” e da un auspicio di “Sua gradita presenza” all’inaugurazione dell’evento Friuli Doc, perveniva al presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain. Invito in altri tempi e situazioni davvero apprezzatissimo ma non ora, che l’Amministrazione di Palazzo D’Aronco ha inaspettatamente espunto ogni riferimento della manifestazione al Compleanno della Città come invece proposto dai fogolaristi ed assunto lo scorso anno. “Non quindi un invito ma una vera presa per i fondelli cui ‘elegantemente’ abbiamo risposto, oggi, 26 agosto, in forma bilingue – italiano-friulano – con la confacente e pregnante oltreché colorita espressione ‘Balle / Balis’! Ma quale “Sua gradita presenza”? Come si fa irridere in questo modo chi mostra di spendersi liberalmente per il bene comune, per il rafforzamento dell’identità e della coesione di questa città e per il suo ruolo in terra friulana! Ci vuole davvero una faccia tosta incredibile! Non è meglio essere chiari, limpidi: dichiarare, motivare, serenamente, costruttivamente, urbanamente i propri motivi di contrarietà ad una qualche proposta invece di affossarla senza colpo ferire a sommo spregio dei proponenti? Dove sta la necessità, l’utilità pubblica e il senso privato di simili comportamenti. Cultura civica è anche certamente non accettare certi comportamenti, eccepire, resistere. So che la cultura comune purtroppo di tanti friulani e italiani, soprattutto della terza età, è quella sciagurata di piegare il capo di fronte alle bizze, al capriccio, alla prepotenza di governanti e potenti. È quella stessa cultura che ha rovinato pesantemente il Friuli e non ne parliamo l’Italia intera poiché ne ha impedito un vero progresso civile, confuso oggi, per squilibrata reazione, con un velleitario libertarismo, ribellismo, rivendicazionismo capriccioso da caffè o da consiglio scolastico. Solo su cordiale rispetto reciproco, ossequiente dei ruoli e delle buone intenzioni, può fondarsi una pace civile e sociale veramente solida e meritoria! Se manca quel principio, tutto il resto sfuma come neve al sole!”.

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