EuroAquileienses 27.01.2022/I (fur)

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 27 Zenâr 2022

DISCRIMINAZIONI LEGALI E SOCIALI COME DEVIANZA DALLA CIVILTÀ!”

Il Giorno della Memoria secondo il civismo che si raccoglie a Udine dietro le insegne di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl. Commemorazioni popolari spontanee nell’antica giudecca udinese di Chiavris. Inaugurato il simbolo del triangolo bianco contro la moderna persecuzione dei no vax.

Nel Giorno della Memoria 2022, il 27 gennaio, presso l’antica giudecca di Chiavris, alle porte di Udine, si è rinnovato, a cura del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, l’omaggio civista della Capitale del Friuli Storico “par memorie e onôr dai judius furlans e di ducj chei cjalcjâts de barbarie di un Stât, de sô leç e di un popul siacal e viliac”: così nella dedica di un nastro recante i colori civici aquileiesi e friulani, posto su un ponte del borgo storico ed destinato anche, più in generale, “in honor of Friulian and Central European Jews”, mentre uno spontaneo picchetto d’onore rendeva, compunto, gli onori popolari. Ha preso, quindi, la parola il presidente dei due sodalizi, prof. Alberto Travain, che ha ripercorso la scarsamente conosciuta storia della località, sin dal Medioevo insediamento suburbano ebraico sotto la potente protezione dei nobili Savorgnan, per poi rinnovare la mesta memoria di “discriminazioni e persecuzioni che fanno a pugni con la spacciata sacralità di leggi ed Istituzioni di ieri e di oggi oltreché con l’irresponsabilità di un popolo che, invece, dal 1938, per lo meno in parte, fu corresponsabile, irretito, atterrito, ignavo quando non complice, delle inenarrabili nefandezze subite dalle ‘diversità’, dalle ‘minoranze’, giudicate nocive per la maggioranza del sedicente consorzio civile”. “La campagna di ostilità – ha proseguito Travain – socialmente fomentata dal Governo ed, in ultima istanza, dallo Stato italiano contro i ‘resistenti’ alla cosiddetta – molto ‘cosiddetta’ – vaccinazione anti-Covid, prima consigliata e successivamente imposta con il mezzo del ricatto economico ed occupazionale, non è paragonabile ma riconducibile a quello stesso fenomeno di devianza dalla civiltà che ammette il principio della censura delle ‘differenze’ e la fabbrica ad arte di motivazioni utili ad una loro segregazione emergenziale ovvero ad una loro eliminazione come tipologia sociale. Quando, in una trasmissione televisiva, il sottosegretario di Stato alla Salute, dr. Pierpaolo Sileri, rivolgendosi ai cosiddetti no vax, dice ‘Noi, per tutelare gli italiani, vi renderemo la vita difficile, come stiamo facendo, perché il non vaccinato e chi non rispetta le regole è pericoloso. Punto’, è evidente che consolida le basi di una percezione sociale del contendere estremistica, deviata e, questa sì, pericolosa davvero. Quando il Capo dello Stato ha ringraziato i vaccinati ‘per la maturità e per il senso di responsabilità dimostrati’, automaticamente ha delegittimato la libera scelta di chi, anche eroicamente, è riuscito a sopravvivere ai ricatti persuasivi di Palazzo Chigi e del Parlamento che ad esso si inchina. Pericoloso. Divisivo. Discriminatorio. ‘Con i non vaccinati, ho tanta voglia di rompere le scatole. E quindi continueremo a farlo, fino alla fine’ ha detto il presidente francese Macron: ‘In democrazia il nemico peggiore sono la menzogna e la stupidità. Sui non vaccinati facciamo pressione limitando loro, per quanto possibile, l’accesso alle attività della vita sociale’. Leggiamo, sgomenti, questo procedere della politica e delle Istituzioni nella nostra Europa. Ecco perché, io stesso, un anno fa sostenitore convinto del principio di responsabile imposizione governativa di un vaccino serio, efficace e garantito come valido antidoto, non miseramente come lenitivo, a fonte di questa od altra pandemia, ora mi trovo schierato sul fronte opposto, sommerso dalle chiacchiere e dalla censura istituzionale o filogovernativa, chiacchiere che non solo gareggiano in inconsistenza con quelle di parte non infima del fronte no vax, ma si prospettano, associate a goffo e incoerente procedere, come screditato esempio di condotta istituzionale e di equilibrata amministrazione del bene comune. È una davvero esagerato proporre ai no vax di assumere ad emblema un triangolo da lager nazista, ma bianco, il colore civico per eccellenza, e rivoltato all’insù, segno di ribellione contro insensate discriminazioni e persecuzioni, certo inconfrontabili con quelle hitleriane ma altrettanto prive di un variamente pur richiamato fondamento scientifico? Si diffusero in modi tanto diversi le consolatorie motivazioni, sempre apparentemente ‘scientifiche’, razionali, che avallarono la ferocia con cui parte dei nostri popoli perseguitò certe minoranze? La conoscenza e il culto della Storia dovrebbero mettere in guardia da taluni pur remotissimi ma sciagurati echi. Si fa presto a dire che Draghi non è Hitler: questa è un’ovvietà, ma certe dinamiche sono ancor più minacciose quando prendono sommessamente le mosse da figure e contesti di apparenti equilibrio e sobrietà. Stare ‘in vuaite’ ossia in guardia, si direbbe in friulano, il che non significa rimanere per forza arroccati a difesa di verità tutte comunque sindacabili, ma rivendicare, per la collettività e per sé stessi, un diritto alla polifonia del confronto rispettoso e sereno, dimensione e orizzonte scemati da tempo ossia da quando il sogno di un consorzio davvero libero e civile, in tutti i sensi, nel mondo occidentale, è miseramente franato sotto lo sferzare dell’incultura, della diseducazione, dell’egoismo e della superbia divenuti tratto sempre più spicciolo e capillarmente diffuso nella nostra sciagurata società e anche in certa farsa delle sue Istituzioni!”. Al privato incontro di rimembranza è intervenuto il più vario civismo: dalla prof.ssa Renata Capria D’Aronco alla giornalista Laura Zanelli; dalla maestra Manuela Bondio all’educatore Eugenio Pidutti oltre alle attiviste sig.ra Paola Brochetta, sig.ra Marisa Celotti e sig.ra Rosa Masiero. Particolari messaggi di partecipazione sono giunti anche dai sodali fogolaristi sig. Giuseppe Capoluongo, sig.ra Milvia Cuttini, sig.ra Paola Della Vecchia, sig. Daniele Lizzi, maestra Rosalba Meneghini e sig.ra Paola Taglialegne.

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