EuroAquileienses 27.02.2022/I (it)

Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 27 febbraio 2022

VENTENNALE DEL FOGOLÂR CIVIC PRESSO LA STATUA DI MINERVA UDINESE

Al Giardino Ricasoli, dedicata una targa alla figura mitologica incarnate sapienza e spirito guerriero di una cittadinanza da rifondare come focolare radicato e inclusivo. Il presidente fogolarista prof. Travain: “In quel ‘voto’ laico, presso la nostra sede pubblica originaria, la sintesi di ciò che, in questi vent’anni sotto il nome fogolarista, ma già ben prima, ci siamo coerentemente impegnati a vivere e promuovere, con alterna fortuna, nella società e presso le Istituzioni!”.

A Minerve, patrone antighe di difese civiche, dive dal Cinc, division udinese e furlane storiche di un popul pront a formâ cjadene & bariere pal ben, che al è stât chel l’impegn di 20 agns di culture sociâl sot de biele nomee e impegnative diFogolâr Civic’, impegn batiât tal ambient sot dal puarti, memorie di siums, di progjets e sperancis dal miôr citadin, viert al mont ma sierât al nemì sfondrât che al invât e al pescje il so nît e bastion di umanitât soprane. Amîs che a son o che no son plui a confermaran chest onorât mot!”. Con la solenne deposizione di una targa di questo tenore presso la statua di Minerva, tra il verde del Giardino Ricasoli, antico spalto del castelliere storico di Udine il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain, ha dato inizio, domenica 27 febbraio 2022, alle celebrazioni del ventennale dell’intitolazione del sodalizio fogolarista, il cui battesimo fu sancito da immancabile brindisi presso l’attiguo Caffè Tomaso, locale storico della città, ricetto d’intellettuali e politicanti sin dal Primo Novecento, quindi degna sede anche per il novello cenacolo civista della “Capitale” friulana. Parlando, in “marilenghe” locale, al qualificato manipolo di sodali che l’hanno accompagnato nel commovente rito dedicatorio, il professore ha rimarcato il molteplice significato simbolico evocato dall’antica figura mitologica, la quale, in quanto dea dell’intelletto e della civica difesa, amazzone guerriera e sapiente, inventrice dei numeri ma consacrata specificamente al Cinque, parrebbe richiamare numerosi tratti caratteristici di un sodalizio effettivamente dedito all’impiego della cultura allo scopo di un rafforzamento del nesso solidaristico comunitario contro le minacce sempre incombenti sul singolo e sull’intera collettività: evocata persino, nel riferimento numerale, la storica pentapartizione guerriera di Udine e del Friuli ossia quei ‘quintieri’ che costituiscono idealmente la trama anche dello stesso Fogolâr Civic, oggi sodalizio caratterizzato, guarda caso, tra l’altro, da battagliera preponderanza della componente femminile, il cui valor pugnace risulta anch’esso significativo rimando al mito della Friulanità aquileiese antica. “Fogolâr Civic” s’è detto: e “fogolâr” perché richiamo al focolare, all’affiatamento del nucleo domestico, base del consorzio umano; “civic” in quanto auspicio che il consorzio umano, la cittadinanza, la comunità, sappia farsi per tutti livello affiatato di nucleo domestico. Un consorzio a procedere da realtà locali di nuovo aggregate non tanto da vincoli di sangue, etnia, origine, ma da comune vincolo di fedeltà ed affetto al territorio oggi quotidianamente vissuto e condiviso. Cittadini affiatati di un borgo, un paese, una città, una regione e via dicendo come tutt’altro che utopico nucleo affettivo e difensivo dell’Umanità! “Siamo nati e saremo inguaribilmente sognatori ambiziosi eppure fermamente con i piedi per terra poiché concreto, terreno, è il grido di dolore che, muto, si leva da una società apparentemente appagata dalla propria comunque non troppo diffusa abbondanza materiale, mentre si consuma sulle fiamme autentiche di una superficialità e di una precarietà di sentimenti che ne denotano l’inconsistenza e ne dichiarano la necessità di capillare rigenerazione, a procedere dalle realtà più immediate del vissuto ossia quelle ocali. Questo abbiamo cercato sinora di promuovere ma anche di vivere, di essere. Il nostro continuo riferimento alla Storia e ai miti del passato – fatto miopemente liquidato, forse, come passatempo dopolavoristico, disimpegnato ozio culturale, folclore antiquarioha sempre avuto lo scopo primario di offrire momenti, luoghi e memorie su cui costruire la condivisione di una coscienza e di un’appartenenza locali nelle quali trovare incarnati i valori universali dell’Uomo. Quella è stata e sarà la nostra stella! Con noi il passato e il futuro di un sogno ma anche di un progetto di cui ci ingegniamo di costituire quanto meno testimonianza ufficialmente da due decenni sotto il nome di Fogolâr Civic, ma da oltre tre rimontando alle origini dell’impegno profuso” ha concluso il presidente, cui ha dato riscontro la vicaria sociale, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, che a nome del corpo fogolarista ha espresso gratitudine nei confronti del leader per le encomiabili perseveranza ideale e coerenza d’azione dimostrate in tanti anni nel condurre il movimento verso gli ambiti approdi. Presenti alla cerimonia le caposezione fogolariste sig.ra Paola Brochetta e sig.ra Marisa Celotti oltre ai consiglieri movimentali maestra Manuela Bondio, sig.ra Rosa Masiero, sig. Eugenio Pidutti e sig.ra Laura Zanelli. Spiegate per l’occasione quattro bandiere storiche del movimento fogolarista: la prima bandiera friulana rossa contemporanea, originario simbolo movimentale, dipinta nel 2000 dallo stesso Travain, e l’anno successivo in forma di gonfalone, oggi accanto alla nuova versione diffusa, divenuta commerciale, intesa come insegna di guerra evocante il purpureo mantello di Giulio Cesare, Padre del Friuli; il vecchio vessillo azzurro aquileiese con l’aquila patriarcale a volo spiegato della sezione storica Fogolâr Civic di Cordenons e Friuli Occidentale, dono del dr. Gianpiero Babuin, stendardo senz’altro memore del campo della Richinvelda, dove fu trafitto il Patriarca Bertrando, patrono civile dell’intero sodalizio e dal 2001 del Comune di Udine; infine, il Tricolore Civico Internazionale ossia la bandiera dei cittadini, del corpo civico, nel 2005 nato “Forogiuliano”, poi dichiarato “Euroregionale” ed infine “Europeo”, confezionato anche in chiave di stendardo, lungo dieci metri, dalla compianta decana sociale, sig.ra Mirella Valzacchi. Presente anche una bandiera friulana giallo-azzurra, cucita dalle indimenticate sorelle Gemma e Giovanna Vicario, e dedicata alla classe neomaggiorenne – i “coscrits” – di vent’anni or sono, ricordo senz’altro di un’attenzione alla formazione civica della gioventù che è stata ed è una costante della vicenda movimentale. Una rassegna, insomma, di memorie storiche e di passioni vive, umane, sociali, albergate nel cuore della piccola Udine e da essa rivolte ad un bene comune cosmopolita, nel solco migliore delle tradizioni di Madre Aquileia. La giornata di celebrazioni per il ventennale d’intitolazione del Fogolâr Civic sono, poi, seguite, attraverso varie nel Centro Storico cittadino, per approdare poi a domestico convivio sociale proposto dagli storici sodali maestra Bondio e sig. Pidutti seguito da cineforum dedicato al tema della satira, corrente periodo carnascialesco.

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