EuroAquileienses 29.12.2021/I (fur)

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 29 Dicembar 2021

LA MEMORIA UMANA COME BASE DI UN’IMMORTALITÀ TERRENA

Questo il concetto al centro dell’orazione del presidente di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl che, nel giorno di San Thomas Becket, martire contro la tirannide e riferimento ideale del grande patriarca aquileiese ed eroe civista Bertrando, ha commemorato, come ormai inveterata tradizione sociale, a Udine, i defunti dei suoi sodalizi e della migliore società civile, al termine di una Santa Messa specificamente loro dedicata presso la chiesa cittadina di San Giacomo.

La chiesa udinese di San Giacomo è luogo deputato alle pie rimembranze sin dal Medioevo, quando una cappella di San Lorenzo Martire custodiva una lampada perennemente accesa a suffragio delle anime dei giustiziati sull’antistante piazza anticamente detta Campo di Giustizia. Proprio in quella chiesa, dal 2010, il civismo locale che si raccorda attorno al Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” ed al Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, rinnova ogni anno, attraverso dedicata celebrazione eucaristica, il ricordo dei sodali, dei simpatizzanti e dei benemeriti defunti in tanti anni e decenni di attività sociale. Lo fa solitamente nell’anniversario dell’assassinio dell’arcivescovo medievale inglese Thomas Becket, mito storico internazionale di resistenza contro la tirannide, che fu anche modello per il patriarca aquileiese Bertrando, patrono civico udinese e friulano. Il pregnante rito si è ripetuto anche mercoledì 29 dicembre 2021, officiante mons. Giulio Gherbezza. Oltre allo storico Gonfalone Generale del movimento culturale civista, retto personalmente dal prof. Alberto Travain in qualità di presidente di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, hanno presenziato alle meste onoranze la vicaria sociale prof.ssa Renata Capria D’Aronco, le caposezione fogolariste udinesi sig.ra Paola Brochetta (quintiere di Gemona) e sig.ra Marisa Celotti (quintiere di Aquileia); i consiglieri maestra Manuela Bondio (quintiere di Gemona), sig. Giuseppe Capoluongo (quintiere di Grazzano), sig. Daniele Lizzi (quintiere di Mercatonuovo), sig.ra Rosa Masiero (quintiere di Gemona), maestra Rosalba Meneghini (quintiere di Grazzano). Un messaggio di condivisione è, poi, pervenuto dalla referente fogolarista del quintiere cittadino di Mercatonuovo, sig.ra Milvia Cuttini, mentre il quinto di Mercatovecchio è stato direttamente rappresentato dallo stesso presidente Travain, che tradizioni di famiglia rimandano al primo rione della città. Rappresentati anche i sodalizi Associazione Udinese per il Recupero della Democrazia Storica Partecipata “Pro Arengo Udine”, Club per l’Unesco di Udine, Confraternita del Santissimo Crocifisso di Udine, Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”, Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis” nonché il Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo. Dopo la Santa Messa, le delegazioni civiste si sono accostate, come ormai consuetudine, all’“Altâr dai Muarts”, aulicamente detto “Altare delle Anime Purganti”, con magistrali opere scultoree del veneziano Antonio Corradini, validamente attivo nel Settecento tra Dresda e Napoli. Lì il presidente fogolarista prof. Travain ha deposto quest’anno un serto d’abete, simbolo arboreo d’immortalità, con un lungo cartiglio recante i nomi dei defunti ricordati, decine e decine in oltre trent’anni d’attività, letti dall’esponente civista nel più religioso silenzio dei convenuti. Tra questi quello della madre stessa del professore, la sig.ra Mirella Valzacchi, decana del Fogolâr Civic, scomparsa nel 2021 insieme alla sodale sig.ra Luigina Pinzano, alla benemerita fogolarista sig.ra Luisa Munini e alla sostenitrice del coordinamento civico udinese di Borgo Stazione, sig.ra Consilia Fasano. “Quale che sia la visione trascendente che ognuno può avere dell’Oltretomba, la memoria umana costituisce oggettivamente l’unica via all’immortalità terrena, immortalità del cui culto gli storici e quanti variamente coltivano il ricordo delle umane gesta possono definirsi sacerdoti laici. Questo è l’atto supremo che noi andiamo a compiere da promotori della memoria storica e di un senso di comunità radicato nelle tradizioni consegnateci dai padri o sepolte insieme agli avi: siamo a ricordare con nome e cognome vite, ideali e testimonianze in cui abbiamo avuto l’occasione e l’onore direttamente d’imbatterci nella nostra esistenza e nella nostra tradizione d’impegno nella società. Nostri cari defunti, in tutto o in parte fratelli e sorelle nell’idealità, finché permarrete nelle nostre menti e nei nostri cuori non sarete mai veramente morti per questo mondo e non sarà stato inutile ciò che di meglio avete tentato di proiettare verso la posterità!”. Vibrante e commosso il discorso del tribuno culturale udinese, che si è soffermato anche sui richiami politico-culturali suscitati dalla vicenda di Thomas Becket, martire di una tirannide governativa sempre riprodotta in varie epoche e luoghi. Ad esso ha fatto seguito l’intervento della prof.ssa Capria D’Aronco, figura eminentissima della società civile cittadina, che ha ringraziato Travain per la sua caparbia perseveranza nel riproporre certi momenti d’altissimo profilo culturale e spirituale. Il giovane storico Lizzi, novello biografo dell’eroe nazionale friulano Marco di Moruzzo, ricordato tra i trapassati nel secentenario ora del suo martirio sotto la Repubblica di Venezia, condividendo pienamente la lettura del ruolo, oltreché culturale, in qualche modo esistenziale della memoria, si è detto onorato di essere stato accolto nella famiglia fogolarista e nell’Academie dal Friûl, realtà attivamente e innovativamente presenti nel campo della promozione di una rinnovata identità locale ed “euroaquileiese” ossia internazionale alpino-adriatica, nel solco di Madre Aquileia. “Non a caso, abbiamo scelto una chiesa dedicata a San Giacomo per ricordare i nostri defunti: egli è il patrono dei pellegrini e la vita e la Storia altro non sono che un pellegrinaggio!” ha concluso Travain. Servizio fotografico a cura del sodale sig. Attilio Calligaro.

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