EuroAquileienses 29.12.2022/I (en)

FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 29 Dicembar 2022

MAI PERDONEREMO CHI CALPESTA L’IMPEGNO CIVICO!”

Nel ventennale della sua odierna denominazione, il movimento del Fogolâr Civic ha rinnovato, come ogni anno, nel giorno di san Tommaso di Canterbury, il ricordo di amici e interlocutori defunti, memoria di oltre un trentennio d’impegno socioculturale nel cuore friulano d’Europa. Il presidente prof. Travain: “Difenderemo con ogni mezzo la dignità del nostro operato a favore della cultura civica calpestata ignominiosamente da politicanti da strapaese!”.

Maria Andreoli, Enrico Azzini, Renzo Balzan, Arnaldo Baracetti, Asco Basso, Alfredo Battisti, Gianna Bianchi, Luigi Biancuzzi, Radovan Bizjak, Mario Blasoni, Tarcisio Bordignon, Ermi Braidotti, Nila Braidotti, Silvano “Ermes” Candido, Paolo Candriella, Francesco Cannella, Iesina Caporale, Raffaele Carrozzo, Leila Caselli, Elsa Cociancig, Vally Compassi, Giuseppina Conti, Gianfranco D’Aronco, Francesca De Marco, Alberto di Caporiacco, Gino di Caporiacco, Franco Dorigo, Consiglia Fasano, Carmelo Fiore, Francesco Frezza, Sabrina Greatti, Jörg Haider, Adriano Ioan, Maria Isola, Barbara Liberale, Nicola Luisi, Germano Macor, Lino Macor, Sergio Macor, Bruno Mansutti, Maria Marcuzzi, Giordano Masetti, Giuseppe Menossi, Anna Lia Moretti, Adelina Morocutti, Luisa Munini, Antonio Nalato, Maria Nicotra, Alceo Padoano, Silvano Pagani, Bruno Paviotti, Giuliana Pellegrini, Francesco Pellizzon, Tarcisio Petracco, Lidia Piana, Pietro Pinzani, Luigina Pinzano, Angelo Pittana, Gilberto Pressacco, Ermanno Prete, Cornelia Puppini, Ivonne Rossi, Lucio Soravito, Luciano Stecchina, Marzio Strassoldo di Graffembergo, Edoardo Tomasetti, Nelso Tracanelli, Marino Tremonti, Mirella Valzacchi, Ottavio Venchiarutti, Gemma Vicario, Giovanna Vicario, Natale Zaccuri, Galliano Zof, Giampaolo Zuccolo e molti altri ancora, nomi di cittadini e di governanti, di politici e amministratori, sacerdoti e presuli, letterati e filantropi, attivisti del sociale e della cultura; nomi di storie tra le più disparate e talvolta antitetiche, tra Carnia e Carso, Livenza e Timavo, tra Friuli, Carinzia e Litorale, tra Italia, Austria e Slovenia; nomi di sodali od amici, collaboratori, simpatizzanti o interlocutori per breve tempo o lungamente affacciati alla vicenda di un oramai ultratrentennale movimento civico culturale friulano ed alpino-adriatico, denominato vent’anni or sono “Fogolâr Civic”. Preceduta dall’esemplare vescovo martire medievale inglese Tommaso di Canterbury e dal suo epigono aquileiese d’origine occitana Bertrando di Saint Geniès, dall’ultimo alfiere dell’antico Friuli indipendente Marco di Moruzzo e dai friulani d’oggi Giulio Regeni e Michele Valentini insieme allo slovacco Giovanni Kuciak, eroi antitirannici su diverso sfondo, una teoria di note e sconosciute figure è stata riproposta, come ogni anno, dal 2010, alla memoria sociale del Fogolâr Civic, con base a Udine, guidato dal prof. Alberto Travain, nella ricorrenza in cui la vecchia Europa celebrava il sacrificio di quello che fu per secoli modello emblematico di ostinazione contro la tirannide politica pur considerata con occhio ecclesiastico. Si è, infatti, ripetuta, il 29 dicembre 2022, nella principale città friulana, al crocevia del Continente, l’annuale messa per i defunti del locale civismo fogolarista e più in generale della società civile. Officiante don Sandro Piussi, la celebrazione, presso il tiepolesco Oratorio della Purità, a Udine, si è conclusa con il canto del “Magnificat” in lingua friulana, “Da font de mê anime”, intonato dalla cappella popolare del Fogolâr Civic, brano evocante, nella sua declinazione locale, anche un particolare moto di riscatto dalle prepotenze ed una speranza per ultimi ed oppressi, sentimenti laicamente tipici senz’altro del migliore civismo. Una corona civica, citante in latino, antica lingua comune, i nomi di tutti i defunti ricordati, è stata, infine, deposta, nel duomo udinese, ai piedi dell’urna del Patriarca Bertrando, celeberrimo pastore e principe del Patriarcato di Aquileia ossia dell’Europa aquileiese, locale Patrono Civile ovvero secolare della cittadinanza, devoto ed emulo del presule inglese fatto assassinare dalla Corona, vuolsi, in quella data del 1170. Presente la bandiera storica movimentale fogolarista – la prima insegna friulana purpurea d’Età contemporanea –, recata dal decano sociale sig. Eugenio Pidutti ed accompagnata dal coordinatore generale prof. Alberto Travain. Intervenuti, inoltre, gli stendardi delle sezioni rionali udinesi di Grazzano e Mercatovecchio, rispettivamente retti dalla sig.ra Iolanda Deana e dalla maestra Manuela Bondio. In primo banco, il cameraro presidente dell’Arengo cittadino, prof.ssa Renata Capria D’Aronco. Presente delegazione del corpo sodali con i signori Giuseppe Capoluongo, Rosalba Meneghini, Paola Taglialegne e Laura Zanelli. “Un atto dovuto verso una storia ultratrentennale che è cronaca reale di un vissuto d’impegno e rapporto propulsivo con la comunità e le sue Istituzioni. Una vicenda socioculturale ed umana che non accetta di essere degradata – come quest’anno ha fatto, in modo eclatante, l’Amministrazione comunale di Udine sotto la responsabilità del suo sindaco, prof. Pietro Fontanini. Non perdoneremo l’imperdonabile!” ha commentato, con ben laica verve, il presidente prof. Travain, a margine dell’appuntamento sociale.

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