EuroAquileienses 30.10.2021/I (en)

FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 30 October 2021

SECESSIONE FRIULANISTA AL CORTEO NO GREEN PASS UDINESE

L’organizzazione ha invitato le bandiere friulane a ritirarsi in coda. Il presidente del Fogolâr Civic, prof. Travain, ha, invece, indignato, ritirato l’intera sua delegazione sociale: “Gratitudine per chi in questi mesi si è fatto carico di mobilitare la cittadinanza contro una violazione dei diritti costituzionali. Questo non esime, però, dal rispetto per una bandiera che, sopra tutte e infinitamente anche sopra il Tricolore, è stata insegna di unità delle genti al crocevia dell’Europa”.

Incidente ‘diplomatico’ culturalmente grave al corteo no Green Pass udinese di venerdì 29 ottobre 2021. Un corteo popolare senza ordine, senza gerarchie, spontaneo, si appressa, da sud, alla città di Udine, a Porta Aquileia, con in testa un picchetto di bandiere friulane del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, tra le quali svetta la cosiddetta “bandiere di vuere”, aquileiese richiamo alle insegne legionarie di Mario, leader popolare dell’antica Roma. Ad un certo punto, l’organizzazione invita il picchetto friulanista a ritirarsi in coda al corteo, per necessità tecniche di limpida ripresa video della manifestazione. A quel punto, furente, il presidente del Fogolâr Civic dispone il ritiro non delle bandiere ma dell’intera delegazione sociale convenuta: “Dopo trent’anni di onorato e liberale servizio a favore della dignità civica a Udine è chiaro che noi non prendiamo ordini da nessuno! Gratitudine per chi in questi mesi si è fatto carico di mobilitare la cittadinanza contro una violazione dei diritti costituzionali. Questo non esime, però, dal rispetto per una bandiera che, sopra tutte e infinitamente anche sopra il Tricolore, è stata insegna di unità delle genti al crocevia dell’Europa. Non ritireremo solo le insegne: ce ne andiamo. ‘Di bessôi’ e nel nostro piccolo continueremo a testimoniare la nostra solidarietà per chi si oppone alle vergognose discriminazioni disposte dallo Stato che occupa il Friuli udinese dal 1866, nei confronti di chi rifiuta un vaccino sperimentale di cui nemmeno quello stesso Stato si assume la responsabilità. Non porteremo più le nostre bandiere, grondanti di memorie vivide d’impegno civile e culturale, a manifestazioni ridotte a slogan e tamburate, senza l’approdo di una riflessione e di un’orazione civile ad hoc. Condividiamo supreme stima e considerazione per la piazza ed il porto di Trieste, per come in queste settimane hanno saputo essere centrali nell’affermazione della dignità e dell’autodeterminazione dei cittadini d’Italia. Udine, però, non può essere da meno, non per campanilismo, ma per il dovere di un’ideale rappresentanza storica di una nazione regionale quale dovrebbe il Friuli. Non ci siamo. Una Udine mera gregaria di Trieste, non sua imperiosa, energica e solidale sorella, protagonista, sotto insegna propria, di una rivolta contro il presente colpo di stato antidemocratico, antiegualitario, che sornionamente oggi l’Italia vive, senza alcun aiuto o illuminazione dal Quirinale, massimo garante e massimo carente in questo momento di lacerazione e di contrapposizione tra il popolo”. Il presidente prof. Travain ha ringraziato, infine, in particolare, le due caposezione fogolariste, sig.ra Anna Rosa Caeran e sig.ra Marisa Celotti, per il concreto supporto dato alla formazione delle delegazioni sociali attivamente mobilitatesi in queste settimane di agitazione.

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