Euroregionalist ‘Day of Remembrance’

FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 10 February 2020

GIORNO DEL RICORDO” EUROREGIONALISTA NELLA “NUOVA AQUILEIA” UDINESE

Il Fogolâr Civic ricorda e condanna divisioni ed odi nazionalistici tra Alpi e Adriatico attraverso il gesto della deposizione, nel duomo di Udine, di una dedica floreale giallo-azzurra al seggio degli antichi Patriarchi aquileiesi, memoria gloriosa di unità delle genti “euroregionali”. Il presidente prof. Travain: “La dea laica Aquileia raccolga oggi il culto di una grandezza di civiltà interculturale da rinnovare nell’attualità: ‘in Aquileia fratres’!”.

8 febbraio, giornata della cultura slovena, in omaggio al poeta Prešeren; 9 febbraio, memoria della rivoluzione popolare croata del 1573; 10 febbraio, giorno del ricordo della tragedia degli italiani dell’Alto Adriatico orientale, vittime di pulizia etnica a margine della Seconda Guerra Mondiale: ricorrenze di una memoria divisa che offende, nella sua innaturale parcellizzazione, le giuste glorie dell’alta lezione di unità nella diversità che, in queste terre, tra Alpi e Adriatico, innanzitutto si chiama Aquileia, senza minimo riferimento alla mera realtà antiquaria di oggi, bensì all’esperienza plurimillenaria di una capitale, metropoli morale, che ha saputo accostare ed affratellare nazioni vecchie e nuove nel più eccezionale crocevia dEuropa. Siamo ad onorare quelle ricorrenze con l’unico gesto che riteniamo profondamente valido a ricomprendere e rappresentare i sentimenti del buon cittadino di un angolo di mondo che non può appartenere a parzialità invadenti e rivali, ma solamente all’onnicomprensiva sua gloriosa storia di civiltà: viva Aquileia immortale, madre e regina delle nostre genti, avvelenate vergognosamente sin nello spirito da nazionalismi e Stati nazionali, nemici giurati della nostra eccelsa patria comune naturale che nel nome aquileiese ritrova il nesso archetipo di una fratellanza internazionale, antico riverbero di grandezza e di umanità! ‘In Aquileia fratres’: altro che Italia, Slovenia, Croazia e quant’altro! Fratelli nel nome di una comune locale madre di civiltà! Abbasso tutti i nazionalismi ed omaggio alla dea Aquileia, religione laica per un futuro di cittadinanza con radici profonde negli esempi virtuosi di unità delle genti che la nostra storia vanta, nei fatti, quasi inascoltata!”. Con la deposizione di un mazzo di fiori gialli e azzurri, i colori aquileiesi, presso il seggio degli antichi Patriarchi di Aquileia, nel duomo di Udine, attorniato anche dagli scranni dei suffraganei tra Svizzera e Croazia, sabato 8 febbraio 2020, il prof. Alberto Travain, presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” oltreché del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, del Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis” e del Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”, delegato presidenziale in materia civica del Club per l’Unesco di Udine, in un appassionata breve allocuzione in lingua friulana, ha voluto attestare i sentimenti del migliore civismo euroregionalista della Capitale del Friuli Storico, un tempo vantante anche l’impegnativo titolo programmatico di Nuova Aquileia, a fronte di scadenze commemorative che “sulle coscienze di oggi dovrebbero incidere in termini aggreganti e costruttivi, nella più decisa e profonda condanna dei seminatori e praticanti dell’odio interetnico, passati e presenti, in queste sacre terre di fratellanza storica per le genti d’Europa e del Mediterraneo”. Presente folta delegazione fogolarista, con intervento delle sodali maestra Manuela Bondio, sig.ra Anna Rosa Caeran, sig.ra Marisa Celotti, sig.ra Milvia Cuttini, prof.ssa Luisa Faraci, sig.ra Renata Marcuzzi, sig.ra Luigina Pinzano, dott.ssa Maria Luisa Ranzato, sig.ra Paola Taglialegne, guidate dalla segretaria del Fogolâr Civic, sig.ra Iolanda Deana. Un indirizzo di saluto a nome della cittadinanza è stato portato dalla presidente dell’Arengo udinese, prof.ssa Renata Capria D’Aronco. Un messaggio è anche giunto dal cappellano del movimento “fogocivista”, don Tarcisio Bordignon.

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