Femminismo udinese pseudo-democratico?

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Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 11 marzo 2019

8 MARZO PER CHIEDERE PIÙ NOMINE “ROSA”, NON PIÙ DEMOCRAZIA: È QUESTA LA POLITICA UDINESE “AL FEMMINILE”?

Strali dalla Presidenza del Fogolâr Civic contro le contestazioni “femministe” ai Consigli di Quartiere nominati dal sindaco Fontanini. Travain: “Dovevano protestare non per la carenza di donne bensì di legittimazione democratica!”

Se, a ridosso della ricorrenza dell’8 marzo 2019, nel mondo politico “al femminile” di Udine, si giunti a vette di coscienza civica tali da mobilitare contro i Consigli di Quartiere oligarchici nominati dal Sindaco in carica non per denunciarne la scarsa democraticità ma solamente per rivendicare un maggiore numero d’investiture a favore delle donne di fronte a una preponderanza maschile, sembra manifestarsi in modo eclatante un livello infimo, superficiale, di senso democratico e uno sguardo limitato sugli scenari della democrazia cittadina. Un esempio, insomma, del contrario di ciò che si auspicherebbe dal tanto sbandierato contributo femminile anche al progresso della vita pubblica. Più nomine “rosa”, non più democrazia, non Consigli di Quartiere eletti invece che nominati dal Primo Cittadino. Niente da fare. Dovrebbe far specie, solo in apparenza, il fatto che tra le protestatarie figurino anche consigliere comunali di opposizione, in particolare del Partito Democratico il cui bell’aggettivo richiamerebbe ad altri consigli. Ecco il contributo alla democrazia che certa politica o pseudo tale udinese in rosa ha saputo offrire per questo 8 marzo! Davvero desolante!”. Questo il duro commento che il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, prof. Alberto Travain, ha voluto diffondere riguardo alla recente iniziativa politica “femminista” volta a contestare l’Amministrazione udinese retta dal sindaco prof. Pietro Fontanini, accusato di aver ecceduto nella nomina di consiglieri rionali maschi a discapito della rappresentanza femminile. “Tutto questo lo considero manifestazione di un senso miope di democrazia: queste ‘eroiche amazzoni’ della politica cittadina hanno, in fin dei conti, mostrato soltanto di avere a cuore la rappresentanza del proprio genere ancorché nell’ambito di consessi potestativi, senza democratiche legittimazioni elettive. Si è guardato al dito, non alla luna da esso indicata: complimenti davvero!”.

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