Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 1 ottobre 2019
RONDA CULTURALE DELLA MEMORIA ATTORNO ALLE ANTICHE MURA DI UDINE
Il Fogolâr Civic ha rinnovato, a ridosso della ricorrenza civica udinese di San Michele Arcangelo, il ventennale rito di rimembranza dei cittadini difensori della piccola patria locale. Il presidente “fogocivista” prof. Travain: “Ricordiamo chi difese, un tempo, il bene comune per incitare a difenderlo oggi!”
Si è rinnovata a Udine, a cura del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, l’oramai ventennale tradizione della “vuaite” o “ronda” civica culturale lungo il perimetro delle antiche mura della città storica, la cosiddetta cinta “raimondina”, risalente al patriarca aquileiese duecentesco Raimondo della Torre, nel ricordo di quanti, in ogni epoca, si batterono per difendere il capoluogo del Friuli da ogni sorta di nemici. Il tutto a ridosso della scadenza calendariale di San Michele Arcagelo, paradigma storico del “bonus civis”, del “buon cittadino” difensore della patria, richiamato per secoli anche, per l’appunto, nella tradizione civica udinese con le tornate assembleari dell’Arengo, il parlamento partecipativo della cittadinanza locale medievale oggi riformato dal più indipendente ed intraprendente civismo urbano. Da qui, l’idea di rimembranze civiche nei cinque “quintieri” originari della comunità cittadina, nel quadro di una “fieste” sociale spontanea “dal Citadin di Udin” rimontante alla fine degli anni ’90. Una delegazione civista guidata dal presidente fogolarista prof. Alberto Travain, ha, dunque, reso omaggio, in Porta Manin, “ai valorôs che a àn difindût Udin dal cuintîr di Marcjât Vieri” ovvero ai difensori della città nel settore nordorientale, da Mercatovecchio a San Gottardo e Planis, per poi spostarsi presso l’antico ponte sulla roggia in fondo a Via Vittorio Veneto, per le onoranze in memoria dei figli dei rioni sudorientali cittadini, richiamanti il “quintiere” storico di Aquileia, dal Duomo a Laipacco e Baldasseria. È stata, poi, la volta degli eroi di Grazzano insieme a Poscolle ovvero dell’area sudoccidentale del Comune udinese, da San Francesco a Gervasutta e San Rocco, presso le vestigia dell’antico “Portone” urbico in capo all’odierna Via Battisti. I combattenti dello storico cuore mercantile della città ossia Mercatonovo, insieme a quelli dei vecchi contadi indipendenti di Beivars, Chiavris, Cussignacco, Godia, Paderno e Paparotti, sono stati, in seguito, commemorati presso la Torre di Santa Maria in Via Zanon. La “vuaite” culturale udinese si è conclusa con le rimembranze dei patrioti dei cosiddetti Borghi Superiori ossia dell’area cittadina nordoccidentale, da San Cristoforo ai Rizzi e al Cormor, con la deposizione di una dedica presso le mura adiacenti alle vecchie torri di Santa Lucia e del “Portone” di Gemona, in Largo Antonini. “Questo nostro presidio della memoria lungo l’antico confine tra città e comunità rurali federate richiama al confronto tra gli utili esempi del passato in materia di raccordo di un hinterland cittadino ed i fallimenti dell’attualità. Queste porte, alla cui difesa accorrevano un tempo cittadini e suburbani, interpellano oggi una politica e una società praticamente inerti di fronte a tematiche di simile portata, cifra locale dell’urbanesimo contemporaneo globale. Queste cerchie urbane innanzitutto richiamano localmente al principio universale della difesa civica, valore più che mai attuale da declinarsi nelle mille situazioni di minaccia al bene individuale e collettivo in seno a ogni livello di comunità. Ricordando chi presso queste porte e su questi spalti difese la città dai nemici di un tempo, vogliamo incitare i cittadini di oggi a fare lo stesso, mutatis mutandis, nell’attualità! Primo nemico? Certo il malcostume ma innanzitutto la malavita, in larga parte forestiera o straniera, che assediano pesantemente ora anche le nostre terre del Friuli e della Mitteleuropa! Razzismo, dunque? No, prevenzione, oculatezza nel dare fiducia, nel vendere case ed attività, nel cedere campo sul territorio! Quindi, chiusura in tempo di apertura globalista? Quanto basta per tutelare la qualità della vita locale, nucleo peculiare di un bene comune dell’Umanità intera! Questo nostro richiamare il ricordo di chi, nei secoli, si batté per la patria – quella naturale, immediata, rionale, municipale –, oltre ad essere umanissimo omaggio a valorosi padri, vuole costituire bandiera di rivolta popolare presente a permanente presidio quotidiano e diretto contro i nemici della libertà e della serenità delle nostre genti!”. Questo ha tenuto a rimarcare il leader del Fogolâr Civic, prof. Travain, raccogliendo subito la piena condivisione, su questi temi, del cameraro presidente dell’Arengo municipale udinese, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, massima autorità morale elettiva spontanea del civismo cittadino. Tra le file fogolariste anche il procuratore arengario sig. Marco Apostolico e i consiglieri sig.ra Marisa Celotti (quintiere di Aquileia), sig.ra Iolanda Deana (quintiere di Grazzano), prof.ssa Luisa Faraci (quintiere di Gemona), sig.ra Renata Marcuzzi (quintiere di Aquileia), sig.ra Paola Taglialegne (quintiere di Gemona), delegati rionali democraticamente votati dalla suddetta storica assemblea popolare della cittadinanza. Tra il gruppo operativo sociale udinese, anche la sig.ra Milvia Cuttini, valente attivista di Pasian di Prato.
“Fieste dal Citadin di Udin” 2019
Omaggio ai difensori della città di Udine
nel “Quintiere” di Mercatovecchio
presso l’antico “Portone” di Cividale
“Fieste dal Citadin di Udin” 2019
Omaggio ai difensori della città di Udine
nel “Quintiere” di Aquileia
presso l’antico “Portone” di Aquileia
“Fieste dal Citadin di Udin” 2019
Omaggio ai difensori della città di Udine
nel “quintiere” di Grazzano
presso l’antico “Portone” di Grazzano
“Fieste dal Citadin di Udin” 2019
Omaggio ai difensori della città di Udine
nel “quintiere” di Mercatonuovo
presso l’antica Torre di Santa Maria
“Fieste dal Citadin di Udin” 2019
Omaggio ai difensori della città di Udine
nel “quintiere” di Gemona