Finding the battlefield of Richinvelda

FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 10 June 2019

ALLA RICERCA DELLA RICHINVELDA

Il presidente del Fogolâr Civic udinese inveisce contro la mancanza di una segnaletica stradale adeguata ad indicare il campo di battaglia in cui rimase ucciso il grande Patriarca Bertrando, eroe del Friuli e della Mitteleuropa figlia di Aquileia. Il presidente prof. Travain: “Quel luogo dovrebbe essere ‘monumento euroregionale’ ed è, nella pratica, consegnato all’oblio!”

È scandaloso che cittadini della regione e di ogni altra parte del mondo, turisti, scolaresche, fedeli, studiosi, partiti ed associazioni, debbano poter perdersi in un labirinto di strade prive di una segnaletica atta individuare la direzione giusta da prendersi per raggiungere lo storico campo di battaglia della Richinvelda una volta entrati nel Comune locale di San Giorgio della Richinvelda! È scandaloso e vergognoso che si debba in gran parte delle volte ricercare un’informazione tra i rari eppur gentili abitanti del luogo casualmente incontrati per strada! È scandaloso e vergognoso che la terra bagnata il 6 giugno 1350 dal sangue del grande Bertrando, patriarca di Aquileia, eroe, benefattore del popolo friulano e delle altre genti dell’Europa aquileiese non dia un minimo servizio di orientamento a chi dall’esterno va in cerca del luogo del cruento epilogo della vicenda di uno dei maggiori personaggi storici e leggendari della regione e dell’area Alpe-Adria!”. Così ha sbottato, giovedì 6 giugno 2019 il prof. Alberto Travain, presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, oltreché del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” e del Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis”, anche cancelliere vicepresidente dell’Arengo popolare udinese nonché delegato presidenziale del Club per l’Unesco di Udine in materia di formazione civica e di cittadinanza attiva, approdato da Udine alla Richinvelda dopo aver interpellato i Carabinieri per una precisa indicazione del posto. “Ma che popolo siamo, che gente siamo, se questo è il modo in cui trattiamo i luoghi davvero supremi della nostra storia?” si è chiesto amaramente l’intellettuale udinese assicurando certo prosieguo alle sue rimostranze “a promozione di un sito ‘sacro ai friulani’ e che dovrebbe essere dichiarato monumento ‘euroregionale’ di tutta la Mitteleuropa figlia di Aquileia”.

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