Friulian flag banned?

20190326

FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 26 March 2019

L’ITALIA NON PUÒ GOVERNARE IL FRIULI VIETANDONE LA BANDIERA!”

Dura reazione del Fogolâr Civic alla notizia del sequestro, da parte delle Forze dell’Ordine, delle insegne con l’aquila aquileiese prima della partita Italia-Finlandia allo stadio di Udine. Il presidente prof. Travain: “Uno Stato risalente al 1861 non può decidere di un vessillo che quest’anno compie ventidue secoli! Udine elevi protesta ufficiale, per conto del Friuli intero!”

Meno male che abbiamo ricordato solo pochi giorni fa quel Marco di Moruzzo, ultimo portainsegne del Friuli indipendente medievale, che si sacrificò per onore della patria invasa da VeneziaEbbene, oggi, l‘Italia non può pensare di governare legittimamente il Friuli vietandone la bandiera: nemmeno allo stadio! Se lo può scordare! Come possono, tra l’altro, permettersi le Istituzioni di uno Stato nato solamente nel 1861 ed approdato in Friuli tra 1866 e 1918 di disporre davvero di una bandiera il cui simbolo storico quest’anno compie ventidue secoli? A quale buon titolo? Con quale credibile legittimità, se non quella tirannica della forza bruta? Se, in applicazione di qualche balzano disposto, a Udine, ora le Forze dell’Ordine di quello Stato possono persino arrivare a impedire alle locali tifoserie di portare con sé la bandiera friulana allo Stadio Friuli come parrebbe essere accaduto in occasione della partita Italia-Finlandia lo scorso 23 marzo 2019, ecco che ai tifosi friulani, allora, non resterebbe che amaramente chiedersi per chi tifare in caso di competizioni calcistiche coinvolgenti la Nazionale azzurra. Dovrebbero chiedersi per quale motivo tifare un’Italia matrigna al punto d’impedire loro l’esibizione della bandiera della propria terra, bandiera senz’altro non meno gloriosa e degna di rispetto del tricolore, oltreché infinitamente più antica ed inclusiva, internazionale, ‘euroregionale’ mitteleuropea. Del fatto senz’altro il ministro Salvini andrebbe informato e parrebbe difficile trovarlo insensibile su certe tematiche, affini alle radici della forza politica nella quale per tanti anni ha militato e che egli stesso guida oggi con nuovo piglio!”. Così, in una nota del 26 marzo 2019, il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico Fogolâr Civic”, prof. Alberto Travain, commenta l’incredibile notizia, apparsa sulla stampa locale, del sequestro delle bandiere friulane da parte delle Forze dell’Ordine presso lo stadio udinese ospitante il suddetto match internazionale. Troppo sommessa – secondo Travain – la posizione del sindaco della cosiddetta “Capitâl dal Friûl”: “Il fatto è gravissimo. Si tratta di oltraggio al Friuli, al suo popolo e alla sua storia. Una questione reale, non artificiosa, che non può certo essere risolta con private battute d’incredulità e sconcerto. Qui qualcuno deve chiedere scusa. E la Città di Udine, attraverso le sue Istituzioni pubbliche, deve senz’altro alzare la voce ed elevare ufficialmente la più fiera protesta, in rappresentanza della Friulanità intera, la cui medaglia al valor militare resistenziale orna il Gonfalone comunale bianconero!”.

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