Friulian Ides of March

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FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 17 March 2019

RICORDARE CESARE COME MATRICE DI UN FRIULI COMPENDIO DEL CONTINENTE

Dieci anni or sono, le prime iniziative anche in campo scolastico, nate sull’onda delle rimembranze popolari promosse dal Fogolâr Civic. Rinnovato, per le Idi di Marzo 2019, l’omaggio civico al Padre della Patria sul piazzale del Castello di Udine, leggendaria antica rocca “Iulia”.

A Giulio Cesare, padre del Friuli cuore d’Europa”: questa la dedica, in friulano e inglese, che una delegazione del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” ha deposto, venerdì 15 marzo 2019, presso l’antica vera da pozzo del piazzale del Castello di Udine, cuore simbolico della Friulanità, nel 2063° anniversario dell’assassinio dell’illustre eponimo della regione, unica al mondo a derivare il proprio nome da quello del massimo leader democratico vittorioso della Storia antica. La delegazione era guidata dal prof. Alberto Travain, presidente sociale, accompagnato dalle attiviste sig.ra Marisa Celotti, sig.ra Milvia Cuttini, sig.ra Paola Taglialegne e dalla segretaria del sodalizio, sig.ra Iolanda Deana. “Il richiamo al prezioso mito storico di Cesare come fondatore di un mercato crocevia e sintesi d’Europa, tanto celebrato dai friulani medievali, che da ciò derivavano anche un alto senso della propria ‘marilenghe’ quasi compendio continentale, non è purtroppo mai stato cavalcato come si deve, culturalmente e non soltanto, dalle Amministrazioni territoriali del Friuli Venezia Giulia, in taluni casi per pia ignoranza, in altri per pochezza, in altri ancora per qualche ragione talvolta ideologica di contrarietà. Dal 2001, il nostro gentile, romantico gesto di deporre in regione dei fiori in ricordo dell’anniversario dell’assassinio di Giulio Cesare, allora e per anni, presso la statua dello statista in quel di Cividale, primo ‘Forum Iulii’ , e successivamente al Castello di Udine, leggendaria sede di una rocca ‘Iulia’, con estemporanea eppure pregnante tappa sociale, nel 2016, al mitico pozzo cesariano di Pozzuolo, è cosa va oltre il nobile rito morale spontaneo di rimembranza di un padre della patria o un amore appassionato per i beni culturali e per le memorie del territorio: è messaggio in bottiglia affidato al mare, delicato auspicio, disarmato appello volto quanto meno ad un risveglio delle civiche coscienze. Quando mai i prezzolati tutori istituzionali della lingua friulana e loro suffraganei hanno riconosciuto ed utilizzato sapientemente nella loro auspicata opera di promozione della ‘marilenghe’ sul territorio l’eccezionale dato fondativo, identitario, programmatico, pregno di messaggi d’attualità, costituito dal mito cesariano dell’origine del Friuli? Quando mai i pubblici amministratori del composito nostro e baricentrico Friuli Venezia Giulia hanno voluto e saputo cogliere e sviluppare a 360 gradi il messaggio aggregante, interetnico, interlinguistico, internazionale, continentale, cosmopolita, insito nella leggenda di fondazione del Forum Iulii di Giulio Cesare? Che dire? Abbiamo altre forze, abbiamo speranze di andare oltre questo piccolo, candido, gesto commemorativo? Lo dirà il futuro. Un decennio fa, nel 2009, questi indirizzi di rivalutazione dei miti storici fondativi comunitari friulani vennero, per la prima volta, tradotti anche in sede scolastica con momenti pubblici celebrativi che, per anni, portarono a Cividale del Friuli tante scolaresche animate da questo specifico scopo, sempre ospitate, bisogna dire, e cordialmente salutate a Palazzo Comunale. La cosa ha un seguito oggi: riesce ad incontrare la sensibilità di presidi e insegnanti? Si sa di uno sporadico sussistere di iniziative di tale segno solamente all’interno di alcune scuole, grazie alla dedizione di qualcuno. Che dire? Abbiamo seminato, ma non dominiamo il tempo e le stagioni, per cui, senza rimorsi, guardiamo al futuro!”. Apprezzato, l’indirizzo di saluto fatto pervenire, per l’occasione, dal cameraro dell’Arengo udinese, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, massima autorità morale elettiva del civismo locale, oltreché presidente del Club per l’Unesco di Udine e priore nazionale del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo. Note di condivisione anche dal Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, dal Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis” nonché dal Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”.

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