GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE 2014

“Gentile Professore, il Presidente della Repubblica ha ricevuto il simbolico dono commemorativo del centenario della Grande Guerra a Lui dedicato in occasione delle celebrazioni spontanee dell’anniversario di fondazione urbana della Città di Udine, da Lei cortesemente inviato a nome del movimento civico culturale ‘Fogolâr Civic’ e del Circolo Universitario Friulano ‘Academie dal Friûl’ tramite il Prefetto di Udine. Nel ringraziarLa, il Capo dello Stato desidera esprimerLe il più vivo apprezzamento per la dedizione assicurata al recupero e alla valorizzazione dei valori della pace e della fraternità e per le iniziative promosse al fine di accrescere una coscienza comunitaria fra le popolazioni di diverse matrici aggregate dalla storica Città di Udine. Con questi sentimenti, il Presidente Napolitano, nel farLe dono di una medaglia ricordo, quale segno di attenzione da parte di questa Sede, invia a Lei, a tutti gli appartenenti ai sodalizi che rappresenta e alla realizzatrice del pannello artistico, un cordiale saluto…”. Questa la nota del Quirinale, partecipata giovedì 6 novembre 2014 dal Prefetto di Udine, dott.ssa Provvidenza Delfina Raimondo, al presidente dei due sodalizi, prof. Alberto Travain, invitato con delegazione a ricevimento ufficiale nelle sale di rappresentanza della sede prefettizia friulana insieme ai sindaci di Aquileia e Udine – presenti il primo cittadino aquileiese Gabriele Spanghero e il vicesindaco udinese Carlo Giacomello -, chiamati a condividere un momento alto di riconoscimento istituzionale dell’azione spontanea di promozione sociale nell’attualità di una coscienza civica transfrontaliera, internazionale, procedente da radici culturali e morali legate al conseguente mito storico delle due città, l’antica metropoli alpino-adriatica troiana e romana e la sua erede di matrice unna sita nel cuore del Friuli. I ringraziamenti della Presidenza della Repubblica hanno costituito felice riscontro al dono di un artistico nodo salomonico, arcaico simbolo di coesione tra entità diverse tratto dai mosaici della basilica aquileiese, realizzato magistralmente a punto Aquileia dalla celeberrima ricamatrice friulana Antonietta Monzo Menossi, cui s’è consegnata specificamente, poi, la medaglia presidenziale: un dono inteso da Fogolâr Civic e Academie dal Friûl come particolare dedica al Capo dello Stato per un “compleanno” urbano di Udine concomitante con il centenario di quella Grande Guerra tra nazioni ed imperi sovranazionali di cui amaramente la città fu capitale italiana dopo essere stata ultima metropoli spirituale transfrontaliera alpino-adriatica sotto le insegne ultramillenarie del glorioso Patriarcato sorto in riva al Natissa. “A livello di simboli, Aquileia per noi non è – meramente – Italia, ma il nostro modo di essere Europa. Questo il presidente Napolitano, ad un tempo capo di una nazione ed europeista convinto, l’ha senz’altro capito e apprezzato poiché costituisce un esempio spontaneo di come dalla propria storia particolare si possano trarre non solo memorie di lacerazioni e conflitti, ma anche tradizioni e spunti di apertura nonché di coesione internazionali di cui, nel suo complesso, l”italicità’ originaria stessa, celebrata dal Fogolâr Civic come remota matrice egualitaria di cittadinanza universale, da non confondere con certa ‘italianità’ nazionalista seriore, risulta essere indubbiamente ricca” ha dichiarato il prof. Travain ricordando la peculiare vocazione di centralità e di raccordo continentali e cosmopoliti dell’antico agro aquileiese e in un certo qual modo della friulanità, rileggendo come “innaturale la condizione di frontiera imposta alla regione dalla Storia soprattutto recente, eversiva di una leggendaria identità di crocevia e cuore, ‘forum’ di popoli e lingue d’Europa, intitolato, piaccia o no, a Giulio Cesare, patrono di quell’impero intercontinentale euroafroasiatico in cui affondano le radici di tanti valori di civiltà accomunanti”. “È la terza volta che il Quirinale usa la cortesia di rispondere al piccolo Fogolâr Civic, a differenza, ad esempio, della stragrande maggioranza delle amministrazioni territoriali del Friuli Venezia Giulia. Al minuto cenacolo di cittadini con base a Udine hanno dato riscontro, in anni passati, la Presidenza federale austriaca e quella della stessa Commissione Europea, presidenti e presuli della Mitteleuropa, a differenza di tanta ‘signoria’ corregionale” ha aggiunto Travain esprimendo vivo apprezzamento per l’attenzione e la cortesia dimostrate all’iniziativa civica dal prefetto Raimondo, “atteggiamento gentile, saggio e cosciente della necessità, anche con piccoli gesti, di riannodare allentati vincoli fiduciari tra cittadinanza ed Istituzioni che in quest’estremo Nordest italico rimontano addirittura al mito civile austroungarico”. “Un’attenzione e una volontà – ha proseguito Travain – giunte, cosa rara, a far incontrare, una buona volta, attorno a un richiamo popolare ai simboli attualizzati dell’immaginario culturale aquileiese le Amministrazioni municipali odierne di Aquileia e Udine, città madre ed erede morale, invitata quest’ultima, dal Fogolâr Civic, a voler citare simili legami anche in sede di revisione della locale carta statutaria”. Come attestazione di ricambiata stima, Fogolâr Civic e Academie dal Friûl hanno, quindi, voluto donare al Prefetto l’effigie di una magnolia ricamata dalla Menossi, emblematica evocazione della vicenda della più celebre tra le organizzazioni civiste promosse dai due sodalizi, ossia il Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”, “dal 2003 posto a presidio della qualità della vita lungo una particolare frontiera tra locale e globale rappresentata dal quartiere storico della Stazione ferroviaria udinese. Un’azione, quella, oramai ultradecennale, del Coordinamento, che pur minacciata da ricorrenti tentativi strumentalizzazione politica e mediatica, ha sempre, in prima istanza, percorso i sentieri di una pronta collaborazione tra popolo e Istituzioni al fine di risolvere le problematiche di maggior rilievo e interesse pubblico, applicando, così, nella pratica quotidiana, in un vissuto rionale concreto del capoluogo friulano, gli ideali civici promossi da un quarto di secolo dai due sodalizi in parola. ConsegnandoLe questo simbolo – si affermava nel testo di dedica – , cui si associa una piccola ‘carta d’identità’ culturale di quel singolare quartiere cittadino, ‘carta’ prodotta in occasione del suo 150° ‘compleanno’ commemorante l’inaugurazione della locale Stazione austro-veneta, si desidera anche ricordare alla Sua Autorità la recentemente scomparsa e indimenticata presidente di quel Coordinamento civista, Sig.ra Francesca De Marco, figura benemerita alla cui memoria s’è affatto richiesto d’intitolare la rotonda verde al centro del Piazzale della Repubblica. PresentandoLe contestualmente il nuovo presidente di quel sodalizio, il primario dr. Fernando Luisi, persona proba e culturalmente molto legata alle sigle in firma, si ritiene, quindi, di aggiornare e di rinnovare quei voti di civile collaborazione che sta negli auspici di ogni buon cittadino”. La delegazione che ha accompagnato in Prefettura il prof. Travain, composta dai consiglieri movimentali geom. Sergio Bertini, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, sig.ra Marisa Celotti, sig.ra Jole Deana, sig.ra Antonietta Monzo Menossi, sig. Gianfranco Savorgnan, aggregava, infatti, per l’occasione, anche il neoletto presidente del coordinamento popolare udinese di Borgo Stazione, realtà sociale ispirata undici anni or sono da Fogolâr Civic e Academie dal Friûl. Il leader dei due sodalizi, pronto raccordo di varie istanze del territorio, ha anche consegnato al Prefetto di Udine una lettera popolare indirizzata alle massime autorità della Repubblica, riguardante l’annoso problema della mancata garanzia statale della continuità didattica nelle scuole pubbliche, carenza intaccante naturalmente anche l’offerta formativa della rete scolastica regionale. Il tenore Gianfranco Savorgnan, consigliere del Fogolâr Civic per il Friuli udinese, ha voluto, inoltre, rendere partecipe il Rappresentante governativo del gravissimo disappunto del Movimento nei confronti di una parte significativa della stampa locale, alla cui pesante censura riguardo alle iniziative sociali l’organizzazione ora reagirà attivando e promuovendo altre forme d’informazione a beneficio della cittadinanza.

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