Il Comune di Udine tradisce l’eroe friulano Regeni

Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 26 maggio 2019

IL COMUNE DI UDINE OSCURA IGNOBILMENTE UN NOBILE FIGLIO DEL FRIULI

Indignato, il Fogolâr Civic attacca l’Amministrazione Fontanini dopo il ritiro da Palazzo D’Aronco dello striscione rivendicante “Verità per Giulio Regeni”, sostituito offensivamente da insegna sportiva. Il presidente fogolarista prof. Travain: “La nostra Udine come la peggiore Trieste? ‘Sorestants’ inadatti a rappresentare il primato morale della città sulla terra friulana!

È vergognoso che il Comune di Udine sostituisca lo striscione rivendicativo di ‘verità per Giulio Regeni’, campeggiante, dal 2016, al balcone di Palazzo D’Aronco, con un’insegna pubblicitaria del campionato under 21 europeo di calcio! L’Amministrazione ha, così, mancato non solamente verso un nobilissimo figlio di quel Friuli di cui la città, sempre meno a buon titolo, dice di essere ‘capitale’, ma anche nei riguardi di tutto quel popolo che ancora pretende, per quanto possibile, soddisfazione di fronte all’oltraggio subito in Egitto. Inoltre, la stessa Amministrazione ha ricusato, in tal mondo, gli impegni originariamente assunti dal Consiglio municipale in carica che già aveva deliberato di perseverare nell’esposizione del motto civico ora ritirato dalla balconata. Infinita è la lista degli improperi all’indirizzo dei ‘sorestants’, suscitati dalla vicenda in seno alla migliore società civile e culturale della città, lista di cui solamente per opportuna tutela legale taccio ogni analitica citazione. Udine come la peggiore Trieste: quella che ha fatto vergognare il Friuli Venezia Giulia di fronte al mondo quando, già nell’ottobre 2016, il suo ‘sindaco’ ordinò il ritiro del medesimo striscione dal palazzo municipale di Piazza Unità d’Italia. Pensavamo di poterci gloriare, allora, di un ‘primato morale’ che Udine e le sue autorità hanno difeso sino all’altro giorno. Ora, ‘un piês di chel altri’, uno peggio dell’altro! Tutto questo contribuisce a far pregustare l’ora, forse lontana ma inesorabile, della caduta e della sostituzione di una classe dirigente capace di simili ed altri exploit. Attendiamo, pazienti, ma sempre all’erta: a presidio della… civiltà! Queste, infatti, sono sfide al buonsenso, alla solidarietà, al senso civico e umano, al patriottismo: sfide insensate, senza un orizzonte diverso da quello della più becera dissacrazione dei pochi valori ancora rimasti in seno alle nostre comunità! Noi, cittadini, con i piedi per terra, non pretendiamo certamente che i nostri Amministratori siano degli esempi, ma almeno che evitino di ‘insegnare male’, di portare il popolo ‘fuori strada’, d’inselvatichirlo! Ecco, questo no: questo è inaccettabile!”. Così il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, prof. Alberto Travain, di fronte all’inaspettato ora ritiro dello striscione Regeni dal balcone del municipio di Udine. “Fontanini come Di Piazza?” si chiede Travain: “Di Piazza, noi del Fogolâr Civic, l’abbiamo già disconosciuto allora, moralmente, come primo cittadino del capoluogo della Regione. Con Fontanini, amareggiatissimi, abbiamo rotto i rapporti da mesi, causa sua concreta indisponibilità ad una costruttiva interlocuzione programmatica a favore della città e della cittadinanza udinesi. Che dire? Che fare? Forse solo il tempo, che spietatamente passa, renderà giustizia alle nostre istanze! ‘Tignî dûr! Mai molâ!’ ripeteva la nostra indimenticata presidente dello storico Coordinamento Civico Udinese ‘Borgo Stazione’, la compianta Francesca De Marco. Seguiremo il consiglio!”.

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