John of Moravia at the castle of Udine

FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 19 July 2020

INTITOLAZIONE POPOLARE A GIOVANNI DI MORAVIA DELL’ANDRONE D’INGRESSO AL CASTELLO DI UDINE

Fogolâr Civic ha celebrato il 1568° “compleanno ideale” dell’acropoli udinese richiamando l’attenzione sulla figura alquanto controversa del patriarca-principe medievale friulano ivi assassinato nel 1394, oggi oggetto di rinnovati studi in ambito internazionale mitteleuropeo ma incredibilmente obliato in Friuli.

Nel 2018, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” aveva iniziato a celebrare un cosiddetto “compleanno” del Castello di Udine rimontando alle origini della sua forse più famosa, politica e ambiziosa, leggenda di fondazione ossia quella attilana per cui anche tra banchi dell’ostile nobiltà campagnola assisa nell’antico parlamento friulano ci si vedeva costretti a riconoscere in Udine – come scrisse il castellano Erasmo di Valvasone – la “nobil città, ch’ad Aquilea successe” poiché “lo stesso crudel, che l’una oppresse, sollevò l’altra”. “Ciò per dire che quel 18 luglio 452, che vide la caduta in mano barbarica della grande Aquileia e la conseguente mitica ma non troppo fantasiosa erezione o sopraelevazione di una motta fortificata come belvedere sull’epico incendio della “splendidissima” metropoli adriatica, non soltanto avrebbe buon titolo per candidarsi come natalizio ideale del celebre ‘ciscel di Udin’, cuore geografico e simbolico della Friulanità, ma costituirebbe anche certo un richiamo alle ambizioni storiche della sottostante città, chiaramente ridotte oggi a velleitaria parvenza, tese a rinnovare concretamente nell’attualità fasti ed orizzonti della prima, cosmopolita, capitale mitteleuropea”. Così il presidente fogolarista prof. Alberto Travain ha ricordato, sabato 18 luglio 2020, le ragioni fondanti delle spontanee celebrazioni sociali rinnovatesi anche per la 1568^ ricorrenza. S’era avviato, per tali occasioni, anche il costume d’intitolare culturalmente taluni scorci altrimenti anonimi dell’acropoli udinese a fatti, personaggi e ideali pregnanti della storia civica e della civiltà del crocevia friulano della Mitteleuropa. Così, dopo il Belvedere 18 Luglio ovvero la rampa d’accesso al Palazzo del Luogotenente e del Parlamento affacciata proprio all’agro aquileiese, ed il Bastione Unità dei Popoli associato a locale cippo confinario ante Grande Guerra all’angolo sudoccidentale del piazzale castellano oggi detto della Patria del Friuli, quest’anno, il Fogolâr Civic ha deciso dedicare al patriarca medievale aquileiese Giovanni di Moravia l’androne o andito retrostante la porta castrense oggi conosciuta come Arco Bollani: ciò per ricordare, nel 1568° compleanno ideale del Castello di Udine e a 600 anni dalla caduta dello Stato patriarcale friulano, il controverso principe-patriarca ivi assassinato il 12 ottobre 1394, avendo tentato egli, con la violenza e lo scatenamento di moti sociali, di debellare la signoria udinese dei Savorgnan, appoggiata da Venezia e candidata ad un ruolo guida nella politica del Friuli Storico. “Jan Sobieslaw ovvero il ‘mostro’ oppure il ‘giustiziere’ che aizzava i plebei contro i patrizi di Udine da stroncarsi nelle loro ambizioni di egemonia friulana mascherate di patriottismo, è una figura davvero scomoda’ e dibattuta nella nostra storia: affondò la democrazia udinese sottraendo al popolo dell’Arengo un diritto di voto soggetto a pressioni da parte dell’invisa aristocrazia e costituendo un governo locale espressione non propriamente civica ma corporativa. Non a caso, lo scorso anno, avevamo definito come ‘novello Giovanni di Moravia il sindaco in carica, riformatore delle rappresentanze di quartiere udinesi rinnovate in termini non democratici, su indicazione di partiti e parti di una sedicente società civile. In effetti, il Moravo fu, di facciata, più democratico del sindaco prof. Fontanini, poiché, al tempo, il governo delle corporazioni fu sancito dal voto popolare! Applicando i principi del ‘divide et impera’ e del ‘parcere subiectis et debellare superbos’, il patriarca Giovanni tentò, in tutto il Friuli, di conquistarsi la benevolenza di ceti e consorterie ostili alla tanto potente ed indipendente quindi pericolosa signoria udinese, nella speranza di consolidare politicamente attorno a sé lo Stato: fu, tra le altre, il primo governante a giurare sulle costituzioni nazionali friulane! Fu certo oltremodo spregiudicato nel perseguire i suoi fini di governo, non lesinando anche di ricorrere a mezzi estremi. Fu ucciso da un ragazzo desideroso di vendicare il padre assassinato dai suoi sicari. Il diciottenne si chiamava Tristano Savorgnan! Giovanni di Moravia, dunque, un personaggio la cui opera non è facile condividere, ma che non si può certo non ricordare, in particolare in quel Castello di Udine dove la sua parabola giunse all’epilogo! Fa specie che un personaggio simile oggi sia oggetto di nuovi studi in ambito internazionale mitteleuropeo, mentre incredibilmente risulta obliato in terra friulana, dove non esiste al momento alcun dibattito socioculturale, civile, attorno alla sua singolare vicenda!”. Riflessioni, queste, di Travain, prontamente condivise dalla prof.ssa Renata Capria D’Aronco, presidente del rinnovato Arengo municipale e del Club per l’Unesco di Udine oltreché prefetto del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo, intervenuta, sabato 18 luglio 2020, alla cerimonia d’intitolazione morale, sull’acropoli udinese, dell’“Andron Zuan di Moravie” od “Androne Giovanni di Moravia”: “”Ti siamo grati, carissimo Alberto, per questo ennesimo, isolato, prezioso, richiamo ad esperienze storiche che interpellano davvero le nostre coscienze rivolte al passato, al presente e al futuro!”. Insieme alla segretaria fogolarista, sig.ra Iolanda Deana, hanno preso parte al piccola celebrazione civista anche le militanti culturali sig.ra Marisa Celotti, sig.ra Milvia Cuttini, sig.ra Renata Marcuzzi e sig.ra Luigina Pinzano. Presenti, inoltre, nella figura del leader Travain, rappresentanze del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, il Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis” e il Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”.

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