La “Capitâl dal Friûl” unanime attorno a Regeni

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Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 29 giugno 2018

LA “CAPITÂL DAL FRIÛL” UNANIME ATTORNO A REGENI

Il Fogolâr Civic plaude al voto bipartisan del Consiglio comunale di Udine teso a confermare le rivendicazioni di verità e giustizia della città sul caso del ricercatore friulano massacrato in Egitto. Travain: “Primo interesse della Nazione, friulana o italiana che dir si voglia, non può che essere la difesa dei propri figli e dei propri eroi! Udine docet!”.

Si era presentato in aula all’inizio della seduta insieme al cameraro presidente dell’Arengo udinese, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, ed allo studioso Alfredo Barbagallo, coadiutore del coordinamento euroregionalista friulano “Europa Aquileiensis”. Lo aveva fatto per corroborare quanto attestato nella missiva a sua firma indirizzata al Sindaco e ai Consiglieri del Comune di Udine, oltreché ai loro omologhi regionali ed al governatore dott. Fedriga, lettera missiva fatta trovare sui tavoli del Consiglio cittadino ed avente ad oggetto “richiesta civica friulana di soddisfazione al Ministro dell’Interno italiano per certe valutazioni surclassanti le istanze di giustizia relative allo scempio del cittadino corregionale Giulio Regeni in terra d’Egitto”. Soddisfatto si dice il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, del Coordinamento “Europa Aquileiensis” nonché Delegato Presidenziale del Club per l’Unesco di Udine per la formazione civica e la cittadinanza attiva, prof. Alberto Travain. “Soddisfatto per un voto unanime del Consiglio comunale udinese che non solo rende debito omaggio alla memoria del martire civico regionale ma esprime appieno la nobiltà di una città degna di rappresentare e guidare il territorio anche sul piano dei sentimenti e del punto d’onore. Ricordo lo squallore di una Trieste il cui Sindaco è stato capace far di rimuovere lo striscione rivendicativo di verità per Giulio Regeni dalla facciata del municipio. Uno squallore anche facilmente poco rappresentativo del buon popolo triestino eppure atto voluto dal suo massimo rappresentante. Udine, invece, unanime, al di là degli schieramenti che altrove riducono il Caso Regeni, ufficialmente o ufficiosamente, a questione di parte politica, ha saputo mostrare, il 28 giugno 2018, attraverso l’approvazione da parte del suo Consiglio di una mozione del centrosinistra compattamente votata da tutti, come la città ‘Capitâl dal Friûl’ non intenda non solo togliere le insegne commemorative del valoroso giovane friulano ma dimenticare e lasciar cadere la questione per sovraordinati interessi nazionali. Primo interesse della Nazione, friulana o italiana che dir si voglia, non può che essere la difesa dei propri figli e dei propri eroi. Approvando all’unanimità quel documento, il Consiglio di Udine alza la voce della città e del migliore Friuli non solo nei riguardi della Repubblica Araba d’Egitto che ha oltraggiato la nostra gente ma anche del Parlamento e del Governo italiani affinché sappiano essere all’altezza di un’onorevole gestione del caso. Udine docet!”.

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