La creance dal Comun di Udin

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 4 Setembar 2020

OSSERVATORIO CIVICO SULLA CORTESIA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE UDINESE?

Rimostranze del Fogolâr Civic per inadeguati comportamenti di Palazzo D’Aronco nei confronti di cittadini della Capitale del Friuli Storico.

Indirizzata contemporaneamente al “Sindaco del Comune di Udine prof. Pietro Fontanini” e al “Cameraro dell’Arengo di Udine prof.ssa Renata Capria D’Aronco”, datata e recapitata il 2 settembre 2020 presso il Protocollo comunale, una lettera, a firma del “prof. Alberto Travain presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico ‘Fogolâr Civic’”, è stata inoltrata presso le Autorità amministrative e civiche udinesi con un singolare oggetto: “rimostranza per inadeguati comportamenti tra il personale municipale d’accoglienza a Palazzo D’Aronco e possibile istituzione di osservatorio civico ad hoc”. Eccone il testo. “Spettabili Autorità, non può essere affatto che un usciere comunale si rivolga, pubblicamente, scocciato, ad un anonimo cittadino sotto maschera anticovid, che chiede spiegazioni per il fatto di vedersi scavalcato nella fila per l’accesso agli uffici di Palazzo D’Aronco, persino redarguendolo e richiamando addirittura le sue capacità d’insegnante ed educatore. Non può essere affatto eppure è accaduto, proprio al sottoscritto, il 1° settembre 2020, intorno alle ore 11.45, mentre si recava all’Ufficio Protocollo per la consegna di documenti. Si ritiene che i rapporti tra personale municipale e cittadinanza non passano assumere questi termini, pena un deflagrare le cui conseguenze non sono prevedibili, ma si allontanano chiaramente dagli standard di civiltà di una certa Europa cui Udine ambisce di appartenere. Si invita, quindi, chi di dovere a voler sorvegliare con maggior rigore atto a prevenire, in seno alla Pubblica Amministrazione locale, simili gratuiti atteggiamenti irosi ed irrispettosi nei confronti dei cittadini utenti dell’Ente municipale, tenuti al rispetto delle Istituzioni soltanto nei termini in cui le stesse quel dato rispetto sanno ricambiare. È evidente che talune specifiche particolarità caratteriali in seno al personale comunale non si conciliano con il rapporto ordinario con la cittadinanza, che non più vedersi gratuitamente e pubblicamente investita da incredibili paternali a capriccio di qualche usciere assunto a reuccio della situazione. Vanno, al contrario, valorizzati gli elementi – e ve ne sono davvero di apprezzabili – che, nel loro piccolo, sanno fare della Casa Comunale un luogo affabile ed accogliente per il vario popolo che vi accede. A questi, la più grata considerazione. Si valuterà se contribuire a tali scopi anche istituendo uno spontaneo osservatorio civico sulla cortesia del personale politico e burocratico del Comune. Il civismo udinese non può sopportare situazioni simili. Per questo, comunque, si rimanda a eventuale successiva comunicazione. Con formali osservanza e distinzione…”. “In effetti – ha soggiunto a margine il prof. Travain – di questo mandato sono davvero pochi gli Amministratori udinesi che per strada salutano invece di far finta di non conoscere o di girarsi addirittura di schiena. Purtroppo, in questo campo, a Udine, ci sarebbe tantissimo da lavorare, sebbene paia senz’altro difficile una correzione quando entrano in gioco fors’anche eccessive e ingiustificate dosi di superbia che poco si addicono a coloro che reggono la cosa pubblica, tra le altre grazie a davvero stringato consenso elettorale. ‘Siôr dotôr, dotôr da l’ostie, lui ch’al cali la sô borie, che se no o cjolìn la scorie e di chê strade lu fasìn lâ!’: chissà perché a parlare di certe cose mi ritorna in mente un vecchio e pungente adagio universitario, di qualche decennio fa, da cantarsi ai neolaureati?”.

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