Lettera friulana al “Signor” Asburgo

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Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 12 novembre 2018

LETTERA DAL FRIULI AL “SIGNOR” CARLO D’ASBURGO

Il civismo friulano raccolto dal movimento del Fogolâr Civic scrive all’erede al trono austroungarico nel centenario della “Finis Austriae”. Il presidente prof. Travain: “Atto dovuto nei confronti di un mito di civiltà, senza comunque dimenticare le derive tiranniche”.

Pur onorando gli oppressi e i ribelli sotto dominio asburgico quand’esso poté effettivamente tradursi in una tirannide, vogliamo semplicemente ringraziare la Casa d’Austria per tutte le volte che è stata un esempio di civiltà e buon governo in Europa e nel mondo. Un saluto friulano: ‘Mandi’!”: questo, in traduzione italiana, il testo del breve messaggio, in friulano ed inglese, inviato, da Udine, a firma del prof. Alberto Travain, presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” e del Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis” nonché delegato presidenziale alla formazione civica e alla cittadinanza attiva del Club per l’Unesco di Udine, all’indirizzo del “signor” ovvero del “dottor” Carlo d’Asburgo-Lorena, attualmente capo dell’antica casata regnante austriaca, nel giorno stesso del centenario – 11 novembre 2018 – della fine dell’Austria imperiale, siglata dalla rinuncia al governo da parte dell’allora imperatore Carlo, omonimo dell’attuale summenzionato “arciduca”, principe ereditario di quella fu la Mitteleuropa asburgica. “Questa nostra lettera, credo obiettiva ed espressa in termini democratici, tratta dal Friuli, dal civismo raccolto dal Fogolâr Civic, pare atto dovuto. Senza dimenticare i casi di oppressione che nel Continente e in un terzo di mondo la Storia può certo addebitare agli Asburgo, da questo cuore d’Europa in cui ci pregiamo di vivere non potevamo non far pervenire a chi rappresenta oggi quel casato una pur breve nota commemorativa del contributo positivo dato dal mito asburgico nello sviluppo e nella preservazione di valori cardine di civiltà che restano tali anche svincolati da principi monarchici e confessionali” ha spiegato Travain ricordando comunque l’amenità del dato secondo il quale all’erede della grande dinastia imperiale parrebbe ancora attribuito anche il titolo storico di Duca del Friuli.

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