LUNEDÌ 27 GIUGNO 2016

Lunedì 27 giugno 2016, la presidenza del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” ha diffuso una nota commemorativa del quarto di secolo delle dichiarazioni d’indipendenza delle repubbliche mitteleuropee di Slovenia e Croazia, risalenti al 25 giugno 1991, e del loro subitaneo riconoscimento morale da parte di un “parlamentino” della società civile del Friuli (29 giugno 1991), tappa evolutiva del succitato trentennale movimento promosso dal “tribuno culturale” udinese – così ama definirsi – Alberto Travain.

COMUNICATO sociale alla stampa italiana – Udine, 27.VI.2016

Se la stampa regionale del Friuli Venezia Giulia non aveva ritenuto di dare alcun peso alla notizia, di diverso parere si manifestò allora il giornalismo trentino-tirolese. Il bolzanino “Dolomiten” del 22 luglio 1991 intitolava, infatti, un articolo “Friaul steht zu Slowenien und Kroatien” (trad. it. “Il Friuli sta con la Slovenia e la Croazia”) riportando menzione di un singolare riconoscimento civico spontaneo inviato da rappresentanze della società civile friulana ai Capi di Stato delle Repubbliche slovene e croata dichiaratesi indipendenti dalla Jugoslavia il 25 giugno dell’anno stesso. Si trattava di un nutrito gruppo di associazioni friulane raccoltesi sotto l’insegna di un coordinamento territoriale vagamente ispirato all’antico Parlamento della Patria del Friuli di cui portava il nome in tre lingue (friulano, sloveno, tedesco), proposto nel 1990 dal giovane Alberto Travain, allora studente universitario udinese e costituente una delle tappe della trentennale storia d’impegno civico-culturale riassunta oggi dal movimento del “Fogolâr Civic”. Nel 1991 quel “Parlament de Patrie dal Friûl / Skupsčina Furlanske Domovine / Parlament des Heimatlandes Friaul” era retto dall’ing. Ennio Valdevit, impegnato mitteleuropeista, affiancato dalla prof.ssa Cornelia Puppini, già prima “consigliera” regionale del Friuli Venezia Giulia, e dal succitato giovane Travain. Venticinque anni fa, insomma, prima della Germania e del Vaticano che anticiparono in questo caso l’Italia e la Comunità Europea, fu il civismo friulanista il primo a riconoscere moralmente l’indipendenza di Lubiana e Zagabria. “Lis fradais che a scombatin par difindi l’identitat e i dirits dai popui storics dal Friul a saludin cun gjionde l’indipendence de Vueste Natsion, Us augurin ogni ben pal avigni e a condanin l’agression de armade federal” recitava in friulano oltreché in sloveno e croato il testo del messaggio indirizzato il 29 giugno 1991 alle Presidenze dei due Paesi storicamente molto legati alle vicende del Friuli e della Madre Aquileia.

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