LUNEDÌ 28 AGOSTO 2017

Lune 28 agosto 2017, a Terzo di Aquileia, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e il Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” coinvolgono l’Amministrazione locale nel ricordo dell’imperatore romano Magno Massimo trucidato in loco e divenuto matrice dell’internazionale mito arturiano, antico codice valoriale della civiltà europea e occidentale.

COMUNICATO sociale alla stampa italiana – Udine, 29.VIII.2017

In tertio ab Aquileia lapide, spoliatus indumentis regalibus, sistitur, et capite damnatur…”: citando Nennio, storico gallese del IX secolo, lunedì 28 agosto 2017, a Terzo di Aquileia, presso la banchina fluviale di Piazza Libertà, il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, l’udinese prof. Alberto Travain, ha introdotto un particolare momento sociale commemorativo, dedicato, in lingua locale, “a ducj i ‘Artùs’ dal mont ricuardant il prin”, agli “Artù” di tutto il mondo a partire dal primo, giustiziato ovvero trucidato nella località proprio il 28 agosto 388 e rispondente al nome sfortunato dell’imperatore romano Magno Massimo, prima matrice dell’epica “bretone”, nativo iberico, già governatore nella Gran Bretagna, approdato a morte in terra friulana dopo aver dato origine a regni e nazioni tanto al di là che al di qua della Manica, baluardi estremi del mondo antico romano-celtico contro le nuove invasioni barbariche. Il prof. Travain ha sottolineato come ritrovarsi in casa una base così importante dell’internazionale mito arturiano, ultramillenaria sintesi di grandi sentimenti e valori civilizzatori, possa davvero proporre Terzo di Aquileia e il Friuli come ribalta europea e globale per un richiamo alla riflessione sui fondamenti della civiltà del Vecchio Continente e dell’Occidente tutto. Il Primo Cittadino del luogo, avv. Michele Tibald, ha ringraziato i due sodalizi per il sollecito culturale a ripensare insieme in chiave nuova la vicenda locale dell’imperatore Magno Massimo, auspicando su questo tema anche una felice collaborazione con il limitrofo Comune di Aquileia. Tibald e Travain si sono ritrovati pienamente a convenire sull’opportunità di un effettivo recupero della coscienza di un’idea di Europa con profonde radici culturali comuni oltreché di un’etica civile e politica certamente ispirata al simbolo arturiano della Tavola Rotonda, richiamo ad un patto di partecipazione, corresponsabilità e fiducia tra cittadinanza e amministratori, nel rispetto delle diversità di ruolo. Una Tavola Rotonda, circolo di pari, il cui concetto democratico ritorna nel nome e nello spirito anche di taluni “arenghi” (=”ring”: anello) friulani di un tempo, in rappresentanza della cui rinnovata esperienza nell’oggi ha preso la parola la prof.ssa Renata Capria D’Aronco, presidente dell’odierno Arengo cittadino udinese, oltreché del Club per l’Unesco di Udine, la quale ha senz’altro formulato voti tesi al miglior sviluppo degli intenti suddetti, apprezzati, per parte sua, anche dal locale Assessore alla Cultura, dott.ssa Giulia Bidut. È intervenuto poi lo storico romano Alfredo Maria Barbagallo, i cui ultimi studi hanno non soltanto confermato il nesso tra le figure di Magno Massimo ed Artù ma associato straordinariamente a queste anche l’ombra di un altro imperatore romano ucciso ad Aquileia ed omonimo del primo: Massimino il Trace, figura centrale nell’epica civica aquileiese, regionale e non solo. L’augurio espresso da Barbagallo è stato quello che la località e il territorio possano svilupparsi, anche in un rapporto privilegiato con l’area britannica, come centri di convegnistica e turismo colti le cui ricadute possano tornare a tutto vantaggio della realtà locale. Tra le delegazioni sociali giunte segnatamente dalla città di Udine, anche il sacerdote e benefattore oltreché cultore di storia friulana don Arduino Codutti, che ha speso parole di riflessione sull’unificazione del mondo euromediterraneo operata dai Romani, “costruttori di strade”. Al termine degli interventi, il suggestivo affidamento alle acque del fiume Terzo di un mazzo di rose screziate di rosso, ad evocare la “toga praetexta” delle antiche magistrature dell’Urbe, intercalate dai mitici cardi di certa tradizione celtica: “Un segno affidato alle acque che per prime hanno connesso il mondo – ha detto Travain – alle quali, attraverso Mediterraneo ed oceani, si consegna idealmente un omaggio ed una speranza nel futuro di remoti miti di civiltà i cui fondamenti sono ineludibili”. Un’epigrafe commemorativa in lingua friulana è stata poi collocata presso la banchina del locale porticciolo. Un gesto; un momento di riflessione; la proposta di un progetto teso a coinvolgere e proiettare su più livelli le forze culturali vive di un agro aquileiese che raggiunge ovviamente anche la città di Udine, ha tenuto a specificare il prof. Travain, “Udine ‘Nuova Aquileia’, ultima capitale delle istituzioni internazionali dell’antica metropoli alpino-adriatica”… “Se son rose fioriranno!”, si usa dire… Il sindaco avv. Tibald, in tale occasione, ha inoltre ricevuto le più sincere felicitazioni del presidente dei due sodalizi udinesi per la significativa adesione ricontrabile nel paese alla campagna rivendicativa di “Verità per Giulio Regeni” le cui insegne campeggiano ovunque nella piccola località friulana: “una grande mobilitazione d’irriducibile senso civico degna del più antico tenace spirito aquileiese!” ha rimarcato soddisfatto Travain. Per la cronaca, del servizio Cancelleria e Cerimonale del Fogolâr Civic, hanno preso parte alla cerimonia, oltre alla segretaria Jolanda Deana, i collaboratori Manuela Bondio, Marisa Celotti, Milvia Cuttini ed Eugenio Pidutti.

PRIMI RISCONTRI STAMPA:

http://www.udinetoday.it/eventi/la-tavola-rotonda-di-artu-come-simbolo-di-un-nuovo-patto-tra-cittadini-e-amministratori-3862980.html

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