LUNEDÌ 28 DI LUGLIO 2014

“Spettabili Primi Cittadini, per l’Italia la Prima Guerra Mondiale cominciò nel 1915 mentre per parte dell’odierno nostro Friuli Venezia Giulia iniziò esattamente cento anni fa, il 28 luglio 1914, sotto le bandiere dell’impero asburgico. Rendere omaggio sin d’oggi, insieme, dalla Carnia al Carso, ai nostri caduti in divisa austroungarica o italiana o legittimamente ribelli a quelle stesse uniformi, significa affermare, nell’attualità, un senso di comunità regionale e transfrontaliero travalicante passate e presenti frontiere imposte dalla Storia a questo nostro crocevia d’Europa in cui l’antica Madre Aquileia per secoli cerco di unire genti diverse. Ecco che allora, simbolicamente, ai caduti di quella località, nostra illustre comunità matrice, oggi 28 luglio 2014, i sodalizi in firma dedicano senz’altro un momento commemorativo presso il Tempietto dei Caduti di Udine, capitale italiana della Grande Guerra, con il patrocinio morale della federazione provinciale udinese dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare e segnatamente con l’adesione del Club UNESCO di Udine, della Confraternita cittadina del Santissimo Crocifisso e del Coordinamento Civico Udinese ‘Borgo Stazione’, autorità municipali presenti. In tale data, pregiati Sindaci, s’invia anche a Loro pertinente appello civico culturale, con preghiera di diffusione presso le rispettive le cittadinanze e formazioni sociali del territorio, un appello – una lettera aperta, scritta in inglese e nelle quattro maggiori lingue della regione forogiuliana (italiano, friulano, sloveno, tedesco), con dedicatoria in latino – già recapitato alle massime autorità delle terre affratellate un tempo dallo storico Patriarcato di Aquileia ossia ai Capi di Stato e di Governo di Austria, Croazia, Germania, Italia, Slovenia, Svizzera e Ungheria nonché alle presidenze degli Stati austriaci di Alta e Bassa Austria, Burgenland, Carinzia, Salisburghese, Stiria, Tirolo e Vienna; delle contee croate di Bjelovar-Bilogora, Istria, Karlovac, Krapina-Zagorje, Koprivnica-Krizevci, Međimurje, Pozega-Slavonia, Litoraneo-Montana, Sisak-Moslavina, Virovitica-Podravina, Varasdino, Zagabria contea e città; dello Stato germanico bavarese e dei relativi distretti di Alta e Bassa Baviera, Alto Palatinato e Svevia; delle contee ungheresi di Győr-Moson-Sopron, Komárom-Esztergom, Somogy, Vas, Veszprém, Zala e delle città autonome di Győr, Kaposvár, Nagykanizsa, Sopron, Szombathely, Tatabánya, Veszprém e Zalaegerszeg; delle regioni italiane Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Trentino – Alto Adige, Veneto e delle province di Belluno, Bolzano, Como, Gorizia, Lecco, Mantova, Monza e Brianza, Padova, Pordenone, Rovigo, Sondrio, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verona e Vicenza; delle municipalità cittadine slovene di Capodistria, Celje, Kranj, Lubiana, Maribor, Murska Sobota, Nova Gorica, Novo Mesto, Ptuj, Slovenj Gradec e Velenje nonché dei cantoni svizzeri dei Grigioni e Ticino. Ritenendo di far cosa grata, culturalmente e civilmente costruttiva, e auspicando un cenno di condivisione, s’inviano, con la presente, i più cordiali e distinti saluti”. Questo il testo del messaggio inviato, in detta ricorrenza, dal presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain, “alla particolare attenzione dei Sindaci dei Comuni del Friuli Venezia Giulia” e per conoscenza alla stampa regionale, con allegato un appello civico culturale, promosso dai sodalizi in parola e sottoscritto popolarmente ad un secolo dalla Grande Guerra. Un “appello civico dal Friuli nel centenario della Prima Guerra Mondiale” rivolto “ai nostri popoli tra Danubio e Adriatico” e indirizzato a “spettabili autorità e cittadini dell’area storica culturale alpino-adriatica” cui s’è dichiarato che “trasformare le diversità in divisioni al crocevia dell’Europa, tra Alpi e Adriatico, è stato forse il peggiore crimine perpetrato dai nazionalismi trionfanti nel Primo Conflitto Mondiale contro le nostre terre e le nostre genti, affratellate originariamente dall’antico e glorioso Patriarcato di Aquileia” soggiungendo il sollecito “Riscopriamo, dunque, la nostra storia comune!”. Il tutto datato “Udine, 6 luglio 2014, di fronte al Palazzo Patriarcale, nel giorno della memoria civica euroregionale alpino-adriatica (263° anniversario dell’abolizione del Patriarcato di Aquileia)”.

Precedente JOIBE AI 24 DI LUI 2014 Successivo LUNIS AI 28 DI LUI 2014