LUNIS AI 14 DI AVOST 2017

Lunis ai 14 di Avost 2017, lis sorestanziis dal moviment civic culturâl alpin-adriatic dal Fogolâr Civic e dal circul universitari furlan de Academie dal Friûl a pandin la intenzion di discognossi in pont morâl la autoritât dal Stât talian in Friûl Vignesie Julie, regjon di Giulio Regeni, il ricercjadôr furlan copât fûr in Egjit, dopo che Rome e à tornât a mandâ l’ambassadôr di Italie ae Caire.

NOTIZIE sociâl pe stampe taliane – Udin, 14.VIII.2017

La società civile del Friuli alza la bandiera della rivolta ideale contro Istituzioni risultanti inadeguate alla tutela della dignità individuale e nazionale. Il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e il Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” moralmente disconosceranno l’autorità dello Stato italiano sul Friuli Venezia Giulia, la regione di Giulio Regeni, in seguito ad annunciato rientro dell’ambasciatore d’Italia in Egitto. “’Une vergogne che e merte un pataf di chei bogns’, uno schiaffo morale, commenta il presidente dei due sodalizi, prof. Alberto Travain, esprimendo piena solidarietà alla famiglia del ricercatore di Fiumicello per quello che giudica un po’ un “tradimento”. “Dopo ben 19 mesi di risibili trattative con un regime di conclamata natura tirannica, lo Stato tricolore, beffato a ripetizione dalle autorità del Paese nilotico, ha deciso ora di rispedire il suo ambasciatore presso le Piramidi, ambasciatore il cui ritiro era stato l’unico atto in qualche modo degno di un Governo italico di fronte all’obbrobrioso scempio in quelle contrade di un giovane e valoroso cittadino friulano. Rimandando il suo ambasciatore in Egitto, lo Stato italiano mostra, dunque, al mondo di che pasta è fatto. Chi mai ora lo rispetterà? ‘Ahi serva Italia’ scriveva Dante. Eppure spiace, spiace davvero: che bella sarebbe un’Italia con alto senso dell’onore, della patria ovvero della comunità intesa come famiglia territoriale! Che bella sarebbe un’Italia che però non c’è o che quanto meno evidentemente non è rappresentata da uno Stato e meno ancora dall’affarismo internazionale cui si sacrifica la difesa dell’onore singolo e comune. Inutile dire che il giovane Mameli si rivolterà nella tomba stendendo senz’altro la mano al probo Regeni ma anche maledicendo chi regge il Paese in modo così poco… patriottico nel senso più genuino del termine. Invece di battere i pugni a Bruxelles pretendendo solidarietà fattiva dai partner europei, una convergenza volta ad isolare, magari a rovesciare i Faraoni d’Egitto, ecco di cosa è stato capace lo Stato italiano! E l’Unione Europea certo non è da meno, con il suo incallito perseverare nella cooperazione con un Paese ultramarino soggetto a tirannia utile all’Occidente! Che tristezza! Che vergogna! E questi sarebbero i grandi valori di una civiltà fondata sul diritto, sulla libertà, sulla democrazia! Tutte balle! Soltanto balle!”. “Ora perché – prosegue Travain – i cittadini friulani dovrebbero continuare a pagare le tasse ad uno Stato italiano che nella pratica non tutela e che non riscatta la dignità di un valoroso loro corregionale quale Giulio Regeni? Se lo Stato italiano difende così l’onore di un probo figlio del Friuli, bisognerà forse che i Friulani si trovino un altro Stato in grado di tutelarli? Lo stesso vale per tutti gli Italiani! Il reinvio dell’ambasciatore d’Italia in Egitto è quanto di più antipatriottico, umanamente immorale e contestualmente inopportuno si potesse concepire al momento. Dobbiamo ribellarci. Civilmente, ma dobbiamo farlo!”.

PRINS RISCUINTRIS STAMPE:

http://www.udinetoday.it/cronaca/caso-regeni-fogolar-civic-e-academie-dal-friul-disconosceranno-moralmente-lo-stato-italiano-3801699.html

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