Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 28 Avrîl 2019
RICORDATO A UDINE IL “LEONE DI PALMANOVA” DEL 1945
Fogolâr Civic ha commemorato nella “Capitâl dal Friûl” l’arciprete che, al termine della Seconda Guerra Mondiale, salvò da distruzione la città-fortezza stellata friulana nota in tutto il mondo.
In occasione della data del 25 aprile 2019, ricorrenza di San Marco, padre spirituale della civiltà friulana e mitteleuropea, oltreché anniversario italiano di liberazione dalla barbarie del nazifascismo, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” ha ricordato, nel cuore di Udine, Capitale del Friuli Storico ed erede dell’antica metropoli transfrontaliera di Aquileia, il provvidenziale salvataggio della celeberrima città-fortezza stellata friulana di Palmanova – monumento mondiale, propugnacolo della Serenissima contro i nuovi Barbari – che, dopo estenuanti trattative, condotte presso il locale comando germanico nella notte tra il 24 e il 25 aprile 1945, anche offrendo in cambio la sua stessa vita, il ‘piovan’ del luogo, mons. Giuseppe Merlino, riuscì ad ottenere, dissuadendo le forze hitleriane in fuga dall’intento di far esplodere le potenti munizioni custodite nelle caserme della località. Una delegazione del Fogolâr Civic, guidata dal presidente sociale prof. Alberto Travain, ha, quindi, deposto, presso la colonna marciana udinese di Piazza Libertà, un “bocolo” o rosa di San Marco dedicato esplicitamente “Al Leon di Palme”, all’eroico parroco che, come papa Leone Magno salvò Roma da Attila, risparmiò al Friuli ed al mondo la perdita di una perla assoluta dell’urbanistica e dell’architettura globali, esempio di “città ideale” elaborato nel Rinascimento e tradotto in progetto nel tardo Cinquecento dall’ingegnere militare friulano Giulio Savorgnan, il quale proponeva per la sua creazione il nome di “Nuova Aquileia”. In anni passati, fu proprio Travain, in veste d’insegnante da un lato, dall’altro come coordinatore di vario civismo, a rilanciare in quel di Palmanova il “culto” sociale del valido arciprete, mobilitando scuole e autorità civili e religiose, ma soprattutto la memoria civica, custodita nei ricordi e nei cuori di tante persone e famiglie. Perno simbolico di questo recupero della coscienza storica cittadina locale fu senza dubbio l’obliata chiesetta di San Francesco, dove riposano le spoglie mortali del benemerito. “Dal 2012 abbiamo ridestato nella città stellata un interesse tale sul personaggio e sulla vicenda che oggi non a caso persino il rinnovato ospedale palmarino è intitolato a coraggioso ‘plevan’!” ha ricordato il leader del Fogolâr Civic sottolineando l’importanza di portare anche Udine, sedicente capitale friulana, nozione e memoria di quell’epico passato non proprio remoto della “Stella del Friuli”. “Nel 2014 abbiamo ricordato mons. Merlino alla Loggia del Lionello, in occasione del 60° della scomparsa, con la presentazione di una raccolta di testimonianze popolari registrate nella prestigiosa località della Bassa. E lo abbiamo ricordato, in tale frangente, anche nella benamata cappella udinese di San Giacomo, dove si conserva un suo calice liturgico! Dall’anno scorso, 2018, l’idea di ricordarlo in Piazza Libertà, il 25 aprile, con una rosa presso l’imperiosa Colonna di San Marco, richiamo alla giornata e ai simboli marciani, cari a Palmanova!”. Così, Travain. A seguire, vibrante, la testimonianza del popolarissimo don Tarcisio Bordignon, sacerdote nativo di Palmanova e per tanti decenni parroco a Udine, ora “cappellano” del Fogolâr Civic, che fu discepolo di mons. Merlino e che in questi anni tanto si è speso a favore di un recupero e di una valorizzazione sinceri delle memorie del personaggio, di cui soprattutto ha voluto ricordare la statura morale di grande pastore e uomo di carità. Tra gli intervenuti, il cameraro presidente dell’Arengo udinese, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, autorità elettiva suprema del civismo locale, oltreché presidente del Club per l’Unesco di Udine e priore nazionale del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo, accompagnata dalle consigliere rionali arengarie sig.ra Iolanda Deana e prof.ssa Luisa Faraci; da una rappresentanza del gruppo operativo ovvero “cjavedâl” del Fogolâr Civic, costituita dalle signore Marisa Celotti, Milvia Cuttini, Paola Taglialegne e Mirella Valzacchi e dalla dott.ssa Maria Vittoria Zangrì del Club Unesco locale. Tra le delegazioni, rappresentati anche il Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, il Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis” ed il Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”.