MERCOLEDÌ 23 DI APRILE 2014

Nel quadro di una pluridecennale attività di riscoperta e di promozione delle dimensioni di comunità storiche del capoluogo friulano, mercoledì 23 aprile 2014, nel giorno di San Giorgio, a Udine, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e il Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, presieduti dal prof. Alberto Travain, hanno voluto laicamente celebrare la tradizionale festa patronale dell’antico suburbio sudoccidentale della città ricordandone la vicenda insieme a quella delle circoscrizioni municipali di riferimento nel corso dei secoli. Ciò è accaduto sulla piazza originaria della villa di Grazzano, su cui si affacciano ancora il fabbricato della primigenia chiesa di San Giorgio e la sede dell’antica Confraternita omonima. Dopo aver tratteggiato la storia della comunità rionale cittadina tra il Cormor e la Roggia di Palma, caratterizzata da autonomie risalenti alla notte dei tempi e da una vita sociale e politica anche molto vivace, il prof. Travain ha ricordato le origini della peculiare devozione locale per San Giorgio, di derivazione pare longobarda, e la tradizione correlata del drago-rana, da cui il nomignolo di “Crotârs” (da “crot” ovvero rana, in friulano) con cui da sempre sono designati gli abitanti del borgo. “Festeggiare laicamente il santo patrono storico di un quartiere cittadino non significa contestarne la tradizionale celebrazione religiosa, bensì – ha detto Travain, che ha tenuto la commemorazione interamente in friulano udinese, variante cittadina dell’antica lingua propria regionale – recuperare trasversalmente l’adesione ad un simbolo di comunione in un società fortemente laicizzata o sempre più multiconfessionale. I simboli religiosi che univano la comunità quando la religione era una o quasi per tutti non devono essere buttati od abbandonati, bensì laicamente recuperati in senso interculturale, in quanto comunque rappresentativi di valori universali aggreganti, incarnati profondamente nella vicenda del territorio. Recuperare culturalmente ai Santi Protettori di un tempo quell’autonoma dimensione laica per cui possano essere ancora riferimento comunitario in una società sempre più poliedrica: questo è l’auspicio”. Dopo la lettura della settecentesca “canzonete” dedicata al “crot di Grizan”, frammento di epica popolaresca locale narrante le gesta del Santo cavaliere, l’incontro sociale si è concluso con l’immancabile brindisi sotto la pittoresca loggia della storica osteria “Al Marinaio” affacciata sull’antica piazza un tempo cuore del Comune rustico di Grazzano e delle sue pertinenze. Presenti all’avvenimento, oltre alla delegazione rionale del Fogolâr Civic sotto insegna propria, portata dall’alfiere sig.ra Jole Deana, anche cittadini e rappresentanze della società civile locale, tutti intervenuti per rendere omaggio laicamente al simbolo del cavaliere difensore degli deboli. L’incontro conviviale è stato organizzato in particolare grazie alla collaborazione dell’attivista movimentale geom. Sergio Bertini.

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