“Minimised” Giovanni da Udine

FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 30 October 2020

UN COMUNE NON ALL’ALTEZZA DELLA MEMORIA DI GIOVANNI DA UDINE

Il Fogolâr Civic insorge contro il minimalismo dell’Amministrazione del capoluogo storico friulano che declassa uno dei maestri del Rinascimento, nativo locale, a semplice “artista di prestigio”. Il presidente fogolarista prof. Travain: “Ingiustificato eccesso di umiltà oppure miopia culturale e politica?”.

Decisamente minimalista ed inadeguata” la targa che il Comune ha inaugurato nel giorno del compleanno di Giovanni da Udine, grande friulano del Rinascimento, presso la casa natale dell’artista, all’angolo tra Via Brenari e Piazza Garibaldi. “’In questa casa nacque Giovanni Ricamatore detto Giovanni da Udine (1487-1561) pittore decoratore architetto artista di prestigio’?” ha richiamato, ironico, il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, prof. Alberto Travain: “Come dire, in pratica, semplicemente… un brav’uomo? Anzi, come ha detto il sindaco prof. Fontanini, ‘uno dei più grandi artisti del Comune di Udine’, fazioni comprese, verrebbe da dire? Nulla a sintetizzare la portata universale di quel prezioso contributo locale alla civiltà italiana, europea e occidentale? Basta solo scrivere ‘Artista del Rinascimento’ o, meglio ancora, ‘Artista friulano tra i protagonisti del Rinascimento’ non solo friulano ma dell’Occidente! Non serviva scrivere che a lui il mondo deve l’attualizzazione dell’ornato classico nelle abitazioni due secoli prima della dirompente scoperta di Pompei. Non serviva affatto. Bastava solo scrivere ‘Artista friulano tra i protagonisti del Rinascimento’ per dire tutto. Ma il Comune di Udine risulta tutt’altro che collaborativo con le forze culturali che da decenni presidiano il campo della memoria e dell’identità locali. Basti ricordare che l’istanza di una lapide intitolata al Ricamatore era stata avanza, nel 2018, anche dall’Arengo civico, senza riscontri dall’Amministrazione. Ora il Comune realizza, a suo modo, l’impresa, evitando cenni all’Assemblea cittadina, autosospesa da settembre per protesta contro l’assenza totale di riscontri da Palazzo D’Aronco, il quale, evidentemente, a preventivi ed oculati consigli, preferisce, superbo, beffardo e totalmente privo di lungimiranza, una disarmata critica seriore, che scivola, come acqua sui ciottoli, in una Udine acritica ed appiattita sulla sua presente condizione provinciale! È vero o è parzialmente vero che i friulani in genere non amano i fronzoli spagnoleggianti ma è vero anche che dovremmo smetterla di sottostimarci e di declassare stupidamente i nostri grandi conterranei, brutto, provinciale e autolesionista atteggiamento diffuso nella nostra terra! Quanto si tratti di friulanissimo, insopportabile, ingiustificato eccesso di umiltà oppure di miopia culturale e politica non è dato sapere, ma solo immaginare!”.

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