“Nazioni” d’Italia

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Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 27 settembre 2018

NAZIONI D’ITALIA DA RICONOSCERE

Scrivendo a Montecitorio, il presidente del Fogolâr Civic, l’udinese prof. Alberto Travain, si dichiara di nazionalità friulana, rivendicando il diritto ad esistere delle nazioni storiche del Bel Paese.

Ad una forse erronea richiesta di dichiarazione non dello Stato ma della nazione di appartenenza, avanzata dalla maschera contatti sul sito web della Camera dei Deputati, il vulcanico leader del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, l’udinese prof. Alberto Travain, ha fieramente risposto di appartenere quella friulana, quando, martedì 25 settembre 2018, ha scritto al presidente dell’Assemblea di Montecitorio, on. Roberto Fico. “La maschera – ricorda Travain – prevede due opzioni: ‘Italia’ o ‘Altra Nazione’, da liberamente specificare. Nel sito, invece, del Quirinale, l’opzione è limitata agli Stati preventivamente indicati. Che dire? Che in Italia, ad alto livello, le Istituzioni confondono automaticamente – e chissà se di proposito – il concetto di ‘Nazione’ con quello di ‘Stato’? Certo, lo Stato italiano è nato come Stato nazionale, come Istituzione che voleva incarnare e rappresentare una specifica nazione che, in effetti, ha creato o sviluppato tra le popolazioni assoggettate nel quadro del suo processo di formazione. Diversamente dallo ‘Stato’, che è cosa oggettiva, la ‘Nazione’ è fatto soggettivo, di adesione ideale, culturale, a una tradizione di comunità. Lo Stato italiano si è costituito inglobando in sé stesso molte nazioni e tentando di ridurle a una soltanto: non ha minimamente recuperato l’idea gloriosa della prima Italia politica comparsa sulla scena della Storia, federazione di libere nazioni, nel 91 a.C.. Lattuale Stato italiano, risalente al 1861, si è dedicato a trasformare quelle nazioni in sottogruppi di una nazione unica… Ebbene, si sappia che vi sono friulani che non si considerano sottogruppo, bensì, a buon titolo, una nazione, una comunità storica, culturale, anche senza per forza rivendicare uno Stato proprio. La Mitteleuropa ha fornito pregevoli esempi storici di unità plurinazionale. I friulani hanno saputo, per secoli, essere sé stessi e, ad un tempo, parte altrui, quindi non si consideri questo ragionamento come automaticamente secessionista, eversivo: un’unità non si costruisce rinnegandone le componenti, declassandole, assorbendole anonimamente in un quadro più ampio, ma, al contrario, riconoscendone e garantendone la dignità originaria. Uno Stato italiano infinitamente più amato e più forte sarebbe quello pronto a riconoscersi come garante delle nazioni culturali friulana, veneta, lombarda, piemontese e via dicendo. Ciò, a partire dalla presentazione dei siti web istituzionali delle sue massime autorità!”.

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