Non schiavi di mamelucchi e mandarini!

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Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 27 marzo 2019

NO AD UN’ITALIA PROSTRATA A MAMELUCCHI E MANDARINI!

Al mensile presidio sul Caso Regeni, il Fogolâr Civic rinnova il richiamo ad un moto patriottico di libertà e dignità internazionale.

Come si farà, ora, con i mandarini del rinnovato Celeste Impero, per ingraziarsi i mamelucchi del Cairo, si persevera sostanzialmente nell’evitare di anteporre le più sacrosante rivendicazioni al mantenimento di buoni rapporti spacciati come utili al Bel Paese, per cui s’inscena un pur dignitoso richiamo alla tutela di principi alti, non intaccante, nella sostanza, le relazioni internazionali!”. A tre anni e due mesi dallo scempio in Egitto del ricercatore Giulio Regeni da Fiumicello, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico Fogolâr Civicha rinnovato, a Udine, lunedì 25 marzo 2019, il suo mensile presidio di rimembranza e protesta presso l’antica colonna forense della Giustizia. “Cos’altro se non una qualche forma di ragion di Stato trattiene oggi le Istituzioni italiane da un fiero contenzioso nei riguardi del Paese delle Piramidi? Bene l’impegno del Presidente della Camera dei Deputati, on. Roberto Fico. Apprezzate, quando vi sono state, le accorate espressioni di determinazione da parte del premier Conte. È chiaro, però, che la soluzione del Caso Regeni, con conseguente ufficializzazione delle responsabilità dei vertici d’Egitto, non viene assunta come condicio sine qua non, come pregiudiziale per il prosieguo delle relazioni tra Roma e Il Cairo. Sarà la sincera caparbietà di Fico, terza carica dello Stato, a salvare, un po’, l’onore dell‘Italia tenuta al guinzaglio da interlocutori presumibilmente con il coltello dalla parte del manico. Un gioco delle parti, per salvare almeno le apparenze. La verità sul Caso Regeni ovvero il segreto di Pulcinella non sarà riscattata se non da noi, da tutto quel popolo, che, a cominciare dalla famiglia dello studioso friulano trucidato, continua imperterrito, in Italia e all’estero, a sollevare, in maniera assillante, la grave questione. Dunque, una guerra della memoria, ad incidere le coscienze: questa sia la civica nostra chiamata! Sognare un’Italia non prostrata a ‘mamelucchi’ e ‘mandarini’ è generoso e dignitoso moto patriottico di libertà e dignità internazionale!”. Così, il presidente del Fogolâr Civic, prof. Alberto Travain, intervenuto con delegazione di qualificato civismo locale. Presente anche il cameraro dell’Arengo udinese, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, massima autorità morale elettiva della società civile cittadina, oltre alla segretaria fogolarista, sig.ra Iolanda Deana e le attiviste sig.ra Marisa Celotti, sig.ra Milvia Cuttini e sig.ra Renata Marcuzzi. Rappresentati, inoltre, il Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, il Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”, il Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis”, il Club per l’Unesco di Udine, il Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo.

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