Nuie taxi a Udin?

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 6 Avost 2019

SALE LA PROTESTA CIVICA CONTRO LA CARENZA DI TAXI NELLA “CAPITALE DEL FRIULI STORICO”

Il Fogolâr Civic scrive al Prefetto ed al Sindaco di Udine oltreché al locale consorzio taxisti per sollecitare provvedimenti. Il presidente fogolarista prof. Travain: “Servizio importante di prossimità per cui ci si augura di non dover ricorrere a realtà esterne all’ambito locale!”.

Dopo l’ultimo disservizio nel campo dei pubblici trasporti di piazza, sperimentato personalmente a Udine domenica 4 agosto 2019, il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, prof. Alberto Travain, leader di trentennale sodalizio di cultura civica nel solco della migliore tradizione friulana e mitteleuropea, ha deciso di formalizzare, con una lettera del 5 agosto successivo, indirizzata a Prefetto e Sindaco di Udine oltreché a Taxi C.A.P.U. srl, le più fiere rimostranze per una carenza reiterata e perniciosa. Di tale lettera, recante all’oggetto “disservizi alla cittadinanza a Udine per ricorrente indisponibilità di taxi”, si riporta, a seguire, il testo. Pregiatissimi, dopo reiterate segnalazioni – per le vie brevi ai taxisti ed in forma ufficiale al Comune il 2 agosto 2018 – circa ricorrente indisponibilità, in ambito udinese, di servizio taxi per archi di tempo anche significativi, la presente valga formalmente a testimoniare esperienza diretta registrata domenica 4 agosto 2019, quando, nello specifico, dalle ore 15.29 alle ore 16.26, lo scrivente ha chiamato, dal proprio cellulare, il recapito taxi 0432505858, richiedendo una vettura bassa in Piazza XX Settembre n. 12 a Udine e ricevendo per quasi un’ora (chiamate: ore 15.29; 15.34; 15.37; 15.52; 16.05; 16.14; 16.26) diniego di disponibilità di mezzi. È chiara, dunque, la gravità del disservizio, anche a fronte di eventuali esigenze particolari, non coperte altrimenti, di un’utenza, ad esempio, magari disabile e non in grado di accedere ad alternative soluzioni di trasporto. Per quanto di rispettiva competenza, si sollecitano provvedimenti atti a garantire l’ottimizzazione di un servizio di pubblica utilità che appartiene orgogliosamente anche alle tradizioni della città di Udine e che contribuisce a dare la misura di una cultura urbana abbinata a senso civico”. Il prof. Travain, un cui nonno, tra le due guerre mondiali, svolgeva servizio vettura per un rinomato albergo cittadino, tiene a rimarcare, certo, accanto al dato di una tradizione di serietà udinese che considera irrinunciabile, la significativa utilità sociale oggi popolare, in un certo qual modo, non più ristretta a una certa élite del tempo che fu, di questo trasporto di prossimità che, oltre a corrispondere in particolare a improvvise e impreviste esigenze del pubblico, in taluni casi, si fa unico mezzo di mobilità per alcune fasce d’utenza disabili. “Una migliore e più rigorosa organizzazione dei turni se non addirittura un aumento debitamente condizionato delle licenze dovrebbe evitare la prospettiva di una futura necessità di ricorso anche a realtà esterne all’ambito locale, cosa che, in linea di principio si ripudia, salvo carenza reiterata di servizio!”.

Precedente Niente taxi a Udine? Successivo Ùdine maltignua: "Ciamemo l'Austria?"