Pasche “aquileiese”


Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 24 Avrîl 2019

LA LEZIONE PASQUALE DELLA GRANDE AQUILEIA COSMOPOLITA

Fogolâr Civic ha riflettuto a Udine sui messaggi ecumenici e laici dell’antica visione aquileiese della Pasqua, riportati alle necessità del vivere civile e sociale contemporaneo.

Tanti auguri, ricchi di forza invincibile che ci viene dal Risorto! Sempre avanti e con coraggio! Siamo chiamati a vivere fino in fondo!”. Questo l’apprezzatissimo e pregnante messaggio benaugurale indirizzato alla Presidenza del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico Fogolâr Civicdal “cappellano” del sodalizio, il benemerito don Tarcisio Bordignon, in occasione della Santa Pasqua 2019. Anche il presidente sociale, prof. Alberto Travain, si è soffermato sul tema pasquale, nell’ultimo incontro con i fedelissimi nella giornata di “Sante Sabide”, 20 aprile 2019, recuperando il significato ecumenico e laico della “resurrezione” di Gesù di Nazareth come afflato storico universale dell’Umanità a vincere il peggiore dei suoi nemici: una morte intesa come annullamento totale di ogni singola esistenza. Travain ha sottolineato anche la particolare lezione di Aquileia paleocristiana in materia di “salvezza” ovvero di apertura e inclusione universale: “Nella capacità dei padri aquileiesi di tradurre in termini di convivenza e di coesione civica – nel loro piccolo, si fa per dire – l’idea di una Romanità che aveva trasformato un mondo diviso in una comunità unica, multietnica eppure capace, soprattutto a livello locale, di fare quadrato, sta, per noi friulani in particolare, il segreto antico di un consorzio umano temibile poiché indisponibile a sottomettersi ai tiranni di turno! Questa è la lezione che il cosmopolitismo localista di Aquileia di un tempo insegna ad un nostro presente che pare ‘allergico’ alla memoria e incapace di futuro autodeterminato! Nella lotta del Bene contro il Male, del Gallo contro la Tartaruga immortalati degli splendidi mosaici aquileiesi, nel recalcitrante profeta Giona inviato nella pagana Ninive, nel Gesù Cristo disceso agli inferi a liberare i giusti di tutte le nazioni, bandiera teologica dell’Aquileia paleocristiana, noi non possiamo non vedere indicata chiaramente una strada che ci richiama a un dovere supremo di capillare costruzione di unità nella pace, nella giustizia e nelle reciproche benevolenza e solidarietà! Su queste basi vanno rinnovate, rafforzate, fortificate, le nostre comunità locali, ideale frammento ed evoluzione della grandezza morale e civile della comune Madre Aquileia!”. Piena condivisione attorno a tali riflessioni e voti è stata espressa, anche in detta occasione, dal cameraro dell’Arengo udinese, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, autorità massima elettiva espressa del civismo locale, presidente del Club per l’Unesco di Udine e priore nazionale del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo, che ha ricordato come tali sentimenti rientrino pienamente nei desiderata del Decennio Internazionale Unesco per l’Avvicinamento delle Culture (2013-2022), ciò detto a sostegno della rilevanza del contributo culturale-programmatico dato dal prof. Alberto Travain nel quadro del Club per l’Unesco locale, presso cui riveste il ruolo di delegato presidenziale alla formazione civica e alla cittadinanza attiva.

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