Poç storic “salvât” di un fantacin

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 20 Lui 2019

IL POZZO DI PRADAMANO “SALVATO” DA UN RAGAZZO UDINESE

È passato un lustro da quando l’alunno di scuola media Riccardo Cutrino, “consigliere del ragazzi” e oggi membro onorario del Fogolâr Civic, chiese inutilmente all’Amministrazione locale d’impegnarsi nella valorizzazione del sito dell’antica opera idraulica servente per lunghi secoli la comunità. Oggi, sul posto, una vera pozzo ricorda la storia e l’importanza del luogo.

Oggetto: valorizzazione del sito storico del pozzo di Pradamano”. Mercoledì 17 luglio 2019, il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain, ha indirizzato una lettera al Sindaco di Pradamano di cui si riporta a seguire il testo. “Pregiatissimo, ricevuta segnalazione del recente posizionamento di un manufatto commemorativo nel sito storico dell’antico pozzo comune di Pradamano, da quanto apprendo, opera di benemeriti volontari sostenuti da placet comunale, oltre sinceramente a congratularmi per l’iniziativa che restituisce quel luogo alla sua dignità di simbolo comunitario, desidererei, per amor di storia, anche ricordare quel giovanissimo e tenace alunno delle scuole medie locali, certo Riccardo Cutrino, da Udine, consigliere comunale dei ragazzi eletto nel corso dell’anno scolastico 2014-2015, che, con inusuale e non sempre apprezzata determinazione, ebbe ad avanzare, isolato, l’idea di una riqualifica culturale di tale ambito, con naturale ricollocazione di un’evocativa vera da pozzo. Ciò si rammenta ad onor del vero, per memoria debita e ad incremento di una cultura civica rinnovata anche da appassionate testimonianze tratte dalle giovani generazioni in via di formazione. Ed a tale proposito si ricorderà come già il 5 maggio 2011, nella cornice dell’iniziativa Maggio Civico Studentesco promossa dai sodalizi in firma, una classe della stessa scuola, accompagnata dall’allora Sindaco di Pradamano, Gabriele Pitassi, adottasse il sito del pozzo storico per indicarlo a pubblica tutela. Tappe di una piccola grande storia, insomma, che non merita certo l’oblio e che è, anzi, patrimonio locale di cui andare fieri!”. Interpellato direttamente dal professore, all’epoca suo insegnante di materie umanistiche, il giovane Cutrino, oggi studente alle scuole superiori e membro onorario del Fogolâr Civic, ha rievocato volentieri l’impresa: “Durante l’anno scolastico 2014-2015 mi candidai al Consiglio Comunale dei Ragazzi del Comune della scuola che frequentavo. Dopo essere stato eletto ed aver partecipato a diverse sedute, mi resi presto conto che si trattava di un’attività prettamente ludica. Il terzo punto del mio programma elettorale rivendicava ‘maggior ascolto delle idee di noi ragazzi’ presupponendo, quindi, un obiettivo di accoglimento delle istanze avanzate ed, ove possibile, anche una loro realizzazione. Più o meno, la maggior parte dei programmi dei miei ‘colleghi’ si basava su utopie o assurdità, perciò nessuna delle nostre proposte venne presa in debita considerazione. Nel momento in cui mi presi l’impegno del CCR, ero fortemente convinto che si trattasse di un’attività seria e di una certa rilevanza, mentre si rivelò esperienza deludente, per cui, a metà mandato, rassegnai le dimissioni. Una mia idea era quella di valorizzare i luoghi civici più importanti, quali il pozzo situato in Via Roma, che al tempo versava in condizioni indecenti, tramutato in un tombino. La mia richiesta si riferiva ad una sua risistemazione e ad una maggiore valorizzazione, ma tutti facevano orecchie da mercante. Pochi mesi fa, passando per Pradamano, vidi che a ridosso dell’antico pozzo ridotto a tombino vi era perlomeno una vera da pozzo, a ricordare l’identità del luogo. La cosa senz’altro mi fece felice, perché, finalmente, dopo lunga battaglia, ciò per cui mi ero tanto battuto aveva, certo in larga parte, trovato realizzazione. Ritengo che nel momento in cui un’Amministrazione comunale pare non prendere l’iniziativa spetti senz’altro alla cittadinanza mobilitarsi affinché si attuino dei progetti a tutela del patrimonio comune. Credo che questo non sia solo un diritto dei cittadini, ma lo percepisco come un dovere!”.

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