Preaching our culture in an interconnected world

20190117

FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 17 January 2019

IL BEATO ODORICO INSEGNÒ A PROMUOVERE LA PROPRIA CULTURA CONNETTENDOLA ALLE ALTRE!”

Il Fogolâr Civic rinnova a Udine, nella chiesa del Carmine, il proprio omaggio al frate friulano che nel Medioevo predicò il Vangelo in Estremo Oriente.

Lunedì 14 gennaio 2019, una folta delegazione del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, guidata dal suo leader storico, prof. Alberto Travain, accompagnato dai sodali sig. Alfredo Maria Barbagallo, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, sig.ra Marisa Celotti, sig.ra Iolanda Deana, dott. Carlo Alberto Lenoci, sig.ra Renata Marcuzzi, sig.ra Rosalba Meneghini, sig. Eugenio Pidutti, sig.ra Paola Taglialegne, dott.ssa Maria Luisa Ranzato, sig.ra Mirella Valzacchi e dott.ssa Laura Zanelli, ha presenziato con i simboli sociali, su cordiale invito della locale parrocchia ma anche per inveterato costume movimentale, alla solenne celebrazione eucaristica commemorativa del Beato Odorico del Friuli ovvero da Pordenone, frate missionario friulano medievale che seppe accostare Oriente e Occidente, celebrazione che, come ogni anno, si è tenuta presso la chiesa borghigiana udinese della Beata Vergine del Carmine, dove le spoglie del personaggio riposano all’interno di una splendida arca dell’epoca. “Onorare il ricordo del Beato Odorico, per noi significa sapersi confrontare e proporre ai popoli d’altra cultura promuovendo, da un lato, quelli che crediamo essere i più veri valori della nostra e, dall’altro, ricercando auspicabili connessioni valoriali ecumeniche, universali, travalicanti le civiltà specifiche. Egli insegnò a promuovere la propria cultura connettendola alle altre! Questo è, laicamente parlando, l’insegnamento importante che ci trasmette la testimonianza di vita di quell’irriducibile friulano del Medioevo” ha commentato Travain, al termine della celebrazione, portandosi personalmente, insieme a tutta la rappresentanza sociale, a rendere omaggio alla sepoltura del gran diffusore del Vangelo nelle terre dell’Estremo Oriente.

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