PRESENTAZIONE

Il presente documento informativo, frutto della medesima liberalità popolare da cui procedono l’attività e l’esistenza stessa del movimento socioculturale civista ed euroregionalista alpino-adriatico del Fogolâr Civic, nasce innanzitutto dalla necessità storica e morale di testimoniare direttamente il vissuto e l’inesausta opera di riflessione, mobilitazione e promozione di una cultura civica radicata e rinnovata nel cuore friulano della Mitteleuropa da un piccolo cenacolo di cittadini, apartitico eppure orientato da una peculiare costituzione etica e programmatica con tradizioni di un quarto di secolo, sodalizio il cui fine è sussistere come tale, come tipologia ideale e sociale: perseverare, sfidare il tempo, l’indifferenza, la sufficienza, l’ostilità di certa ignava o malevola società odierna, di certe superbe, autoreferenziali e deboli Istituzioni, di certi potentati e clientele spesso da strapaese e segnatamente di certa spocchiosa stampa che non di rado ignora, dileggia o strumentalizza la quotidianità del territorio esercitando concretamente sulla proiezione della sua memoria tra le future generazioni diritti illegittimi di vita e di morte, pur insidiata in questo suo monopolio dal sin troppo libero canale informatico. Quanto vissuto sociale variamente degno di nota è completamente scomparso dalla Storia ossia dalla memoria dell’esperienza umana perché di esso non è rimasta traccia, grazie anche al fatto che nessun cronista ha ritenuto di farne menzione? “Plui lis stradis a son bandonadis plui la jerbe alì e cres” – ossia “più le strade sono abbandonate più l’erba vi cresce” – ebbe a commentare sul nostro conto don Tarcisio Bordignon, lo storico e benemerito parroco della periferia udinese di Baldasseria, il quale ricordando con noi il quinto centenario della resistenza popolare locale contro i potentati dell’Europa del Rinascimento, nel 2009 volle indirizzarci una nota di stima per l’irriducibile, antica, tenacia da noi dimostrata nel perseverare risolutamente per tanti anni in un agire votato a un destino di anonimato ed oblio. Una sorta, quindi, di notiziario in rete, anche certo inteso come atto di rivolta contro la tirannide di una libertà di stampa in nome della quale è legale sentenziare, mai comunque esplicitamente, la “damnatio memoriae” di un sodalizio perché scomodo, irriducibile, non sponsorizzato, non ammanicato con certa politica, non ricattabile con la sospensione di pubblici finanziamenti o con la ricusa di privilegi, e nonostante questo insopportabilmente rispettato e persino apprezzato da significative e illuminate figure istituzionali, in Friuli, in Italia, in Europa. Una civica, orgogliosa “dichiarazione d’indipendenza” innanzitutto da certa ‘grande’ stampa locale. Ecco il senso di questi “commentarii”, redatti dalla presidenza del Fogolâr Civic, originalmente in friulano e italiano, lingue regionale e statale del Friuli, e presto accompagnati da versioni e compendi in inglese a cura del collaboratore ad hoc sig. Francesco Nicolettis, per eventuale maggiore fruizione internazionale. Un’infilata di cronache sociali nella loro interpretazione autentica, che si inaugura con l’elencazione esemplificativa delle iniziative del Movimento nell’anno 2014 appena conclusosi. Elencazione comunque incompleta poiché mancante di menzione, ad esempio, delle uscite davvero innumerevoli del “vessillifero generale” del Fogolâr Civic, sig. Gianfranco Passone, che da molti anni, con la sua storica bandiera recante l’aquila aquileiese, primo simbolo euroregionale tra Alpi e Adriatico, rende distinta testimonianza nelle più varie occasioni sociali e istituzionali in tutto il Friuli. Mancheranno tante, partecipate e vivaci, riunioni settimanali del Movimento nella sua “capitale”, Udine, e molti dei nomi dei partecipanti alle sue numerose iniziative. Mancherà qualcosa ma solo ammettendolo si può ricomprendere idealmente ciò che, non per censura, si è tralasciato. Un omaggio debito, in conclusione, a quanti nell’ultimo quarto di secolo hanno concorso ha sviluppare una vicenda di testimonianza culturale collettiva che è liberale contributo alla storia, all’identità e alla progettualità di questo cuore antico del Vecchio Continente costituito dal Friuli, crocevia che affonda le proprie radici nel mito della sepolta grande metropoli internazionale alpino-adriatica e cosmopolita di Aquileia.

Prof. Alberto Travain
Coordinatore Generale
FOGOLÂR CIVIC

Udine, 6 gennaio 2015

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