Regeni’s Case: Udine doesn’t give up

FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 26 September 2020

UDINESI NON MOLLANO SUL CASO REGENI

Rinnovate lettere di rammarico per l’inefficacia delle Autorità italiane nella gestione della questione oltreché le mensili dediche rivendicative di ferma giustizia presso l’omonima colonna forense della Capitale del Friuli Storico.

Il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” guidato dal prof. Alberto Travain, insieme al Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, al Club per l’Unesco di Udine e alla presidenza dell’Arengo popolare locale, retta dalla prof.ssa Renata Capria D’Aronco, ha rinnovato, il 25 settembre 2020, a quattro anni e otto mesi dalla tragedia del corregionale Giulio Regeni, il costume mensile d’indirizzare, attraverso la Prefettura, un vivace memento alle Autorità italiane, alla luce dei fatti giudicate inadeguate a ottenere giustizia sul caso, che offende l’intero Paese e contribuisce senz’altro a minarne la credibilità internazionale. Rinnovate, poi, presso la Colonna della Giustizia nel capoluogo storico friulano, le mensili dediche commemorative del probo giovane conterraneo, ricercatore universitario, impunemente massacrato in Egitto nel 2016, attestazioni volte a tener viva, in particolare tra il popolo friulano, la più indignata rivendicazione di riscatto di fronte all’oltraggio subito da un valoroso figlio del Friuli chiaramente inviso, per i suoi studi, alla tirannia egiziana. “Lo Stato italiano non sembra temuto dai delinquenti in patria, figurarsi all’estero! Poi ci mettiamo, sul piano simbolico, anche l’inconsistenza della nostra Regione, che, tra le altre, vergognosamente, si è distinta per iniziative volgenti all’oblio della questione, togliendo persino le insegne rivendicative dalle sue sedi istituzionali! Inutile ripetere il plauso al Comune della città di Udine che sinora, unanime, quelle insegne ha voluto conservare: bisogna anche agire, però, presso le Autorità ‘superiori’, pretendere impegni e provvedimenti seri ossia ciò che per ora, in quattro anni e otto mesi, non è sembrato d’intravedere!” ha commentato, caustico, il leader del Fogolâr Civic e dell’Academie dal Friûl prof. Travain, intervenuto all’omaggio civista insieme alla prof.ssa D’Aronco, cameraro dell’Arengo udinese e presidente del Club Unesco locale, accompagnato dalla dott.ssa Maria Luisa Ranzato, procuratore arengario oltreché dalla segretaria fogolarista sig.ra Iolanda Deana e all’attivista sociale sig.ra Milvia Cuttini. Ecco il testo bilingue friulano-inglese della dedica posta dai sodalizi guidati dal Travain: “Udin – Colone de Justizie 25.09.20200 / Passâts 4 agns e 8 mês de COPARIE FRANCJE di chel eroic student furlan fruçât in Egjit tal 2016, la miôr int di Udin e di Furlanie inmò e clame JUSTIZIE PAR GIULIO REGENI ORGOI DAL FRIÛL!!! Dive Fortune che e stramaludissi ducj i tirans e traditôrs dal lôr popul! / Udine – Column of Justice 25.09.20200 / 4 years and 8 months after the UNPUNISHED MURDER of the Friulian heroic student killed in Egypt in 2016, the best Udine and Friulian people are still demanding JUSTICE FOR GIULIO REGENI A PRIDE OF FRIULI !!! Lady Luck damn all tyrants and traitors of their own compatriots!”. Ed ecco il ricordo dell’Arengo udinese, riportante anche le delibere votate in questi anni dall’Assemblea civica popolare urbana: “Il Cairo, 25/01/2016 – Udine, 25/09/2020 / L’ARENGO UDINESE, assemblea popolare della cittadinanza della capitale del Friuli Storico, reclama giustizia per l’impunito barbaro assassinio in Egitto del giovane ricercatore universitario friulano GIULIO REGENI eletto cittadino ideale di Udine per umana e civica virtù consonante con le migliori tradizioni delle genti aquileiesi. Dichiarazione in ordine al Caso Regeni (arengumutini290916.12.1.2). ‘Anche di fronte a un potenziale inconcludente sviluppo della ricerca delle effettive responsabilità rispetto al caso in oggetto, titolare della Capitale del Friuli Storico, medaglia d’oro per la Resistenza ed erede morale della cosmopolita grande metropoli alpino-adriatica di Aquileia, la cittadinanza udinese, riunita in arengo il 29 settembre 2016 presso la prestigiosa sede universitaria locale di Palazzo Garzolini di Toppo Wassermann, ritenendo imprescindibile interesse umanitario e comunitario la difesa della sacralità della vita dei concittadini in patria e all’estero oltreché supremo principio di civiltà la libertà e l’onestà della ricerca scientifica, irreparabilmente si dichiara offesa dall’impunito barbaro assassinio nella Repubblica Araba d’Egitto del giovane ricercatore universitario friulano Giulio Regeni da Fiumicello impegnato in fedele studio dell’odierna situazione economica, sociale e politica di quel Paese, e si appella alle patrie Istituzioni e alle forze sociali affinché in ogni sede siano in perpetuo rappresentati detti suoi sentimenti di fronte al mondo anche ricordando plurimillenari rapporti storici con la terra egizia orrendamente infranti e ricusati attraverso il peggiore oltraggio a un virgulto prezioso della gioventù della terra del Friuli’. Dichiarazione in ordine a riconoscimento della cittadinanza morale udinese al compianto dott. Giulio Regeni (arengumutini290917.17.8.3). ‘Titolare della Capitale del Friuli Storico ed erede morale della prima grande metropoli internazionale mitteleuropea, la cittadinanza udinese, riunita in arengo il 29 settembre 2017 presso la prestigiosa sede universitaria locale di Palazzo di Polcenigo Garzolini di Toppo Wassermann, dichiara moralmente il compianto dott. Giulio Regeni da Fiumicello, giovane ricercatore friulano irriducibilmente impegnato in fedele e tenace studio della situazione economica, sociale e politica di una Repubblica Araba d’Egitto in preda a tirannide conclamata ed orrendamente ivi trucidato ed oltraggiato nella legittima rivendicazione di verità e giustizia avanzata dai suoi cari e dalla sua gente, cittadino ideale di Udine, per umana e civica virtù eccezionalmente consonante con la più gloriosa e universalmente nota fortitudine aquileiese’. Esortazione in ordine a locale dissenso circa la gestione politico-istituzionale del Caso Regeni (arengumutini290917.18.8.4). ‘Titolare della Capitale del Friuli Storico ed erede morale della prima grande metropoli internazionale mitteleuropea, la cittadinanza udinese, riunita in arengo il 29 settembre 2017 presso la prestigiosa sede universitaria locale di Palazzo di Polcenigo Garzolini di Toppo Wassermann, esorta Sindaco, Giunta e Consiglio del Comune di Udine, Istituzioni e società, a dimostrare pubblico dissenso nei confronti dello Stato italiano circa la gestione del Caso Regeni, considerandosi primo interesse nazionale la difesa ad oltranza dell’onore di un Paese oltraggiato dallo scempio un proprio valoroso figlio e beffato nelle sue legittime rivendicazioni di giustizia’”. Insomma, a Udine, sul Caso Regeni non si molla affatto!

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