Remembering a Friulian medieval hero against papal tyranny

FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 16 February 2020

RICORDATO IL SAVORGNAN CHE GUIDÒ I FRIULANI CONTRO LA PREPOTENZA DELLA SANTA SEDE

Il Fogolâr Civic ha commemorato, a Udine, il 631° anniversario dell’assassino del capo politico della grande ribellione autonomistica degli anni ’80 del secolo XIV contro le usurpazioni della Curia romana ai danni del Friuli. Il presidente sociale prof. Travain: “Esempio di antica irriducibilità udinese da riproporre nell’attualità contro perniciose ingerenze esterne, anche malavitose, nel tessuto della Piccola Patria!”.

Una semplice dedica in “marilenghe”, su nastro civico tricolore locale, azzurro, bianco e giallo, subito stracciata da mano infame, in Piazza Venerio, a Udine, presso paletto affacciato al sito della scomparsa cappella gentilizia di Santo Stefano, dove 631 anni prima, il 15 febbraio 1389, cadeva trafitto da una congiura il leader politico della più grande rivolta autonomistica regionale del Basso Medioevo in Friuli, contro gravissime usurpazioni perpetrate dalla Santa Sede a danno di beni e libertà locali. “Quel battagliero nostro Federico Savorgnan fu capace di mobilitare una rete friulana ed internazionale d’interessi contrapposti a quelli delle forze schierate con la Curia romana all’assalto delle risorse della regione. Per sette anni la Felice Unione o Lega Udinese, con le armi in pugno, difese il Friuli dalle ingerenze pontificie, obbligando alle dimissioni il cardinale francese cui le nostre terre erano state concesse addirittura in commenda. Dunque, esempio di antica irriducibilità udinese, da riproporre nell’attualità contro perniciose ingerenze esterne, anche malavitose, nel tessuto della Piccola Patria!”. Così, il prof. Alberto Travain, presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, che il 15 febbraio 2020, ha ricordato il cosiddetto “conservatore della Patria del Friuli”, come fu definito il Savorgnan, ucciso da congiurati legati alla corte del principe-vescovo patriarca di Aquileia. Presente delegazione fogolarista guidata dalla segretaria sociale sig.ra Iolanda Deana ed integrante le militanti maestra Manuela Bondio, sig.ra Marisa Celotti, sig.ra Milvia Cuttini, sig.ra Luigina Pinzano, dott.ssa Maria Luisa Ranzato. Rappresentate anche le organizzazioni del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, del Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis” e del Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”, oltreché l’istituto popolare dell’Arengo cittadino locale, la cui presidente, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, ha inviato un messaggio di condivisione della rimembranza. In odio al Savorgnan, signore di Udine con un vastissimo appoggio popolare, l’antica assemblea della cittadinanza subì la sua prima abolizione, ad opera del patriarca Giovanni di Moravia. L’assassinio del notabile provocò, poi, una tale un’ondata di rivolta che costrinse il principe-vescovo alla fuga, per cadere, alla fine, anch’egli, trafitto da lame vendicatrici.

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