Renghe “çambarlane” a Udin

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Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 8 Març 2019

LA “RENGHE” UDINESE DEL FOGOLÂR CIVIC: “PESCE ‘DEMOCRATICO’ DIVORATO DALLE OLIGARCHIE CITTADINE”

Echi e passioni del passato più vivido della cittadinanza del capoluogo friulano sono riemersi dalle parole del presidente fogolarista, prof. Alberto Travain, durante tradizionale convivio nel giorno delle Ceneri.

Secondo antica tradizione locale, il trentennale Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, si è riunito a Udine, nel giorno delle Ceneri, mercoledì 6 marzo 2019, presso lo storico locale Alla Ghiacciaia, nel Centro Storico cittadino, per l’annuale rito della degustazione dell’aringa. “Tra ‘renghe’ e ‘renc’, aringa ed arengo, probabilmente, a Udine, esiste qualcosa di più di un legame meramente etimologico. Tra quel pesce che si muove a schiere e le assemblee di antiche cittadinanze armate, il nesso, da noi, forse, è più particolare, caratterizzato” ha detto il prof. Alberto Travain, presidente del sodalizio noto, tra le altre, per aver promosso, pur a fatica, in città, la ricostituzione dell’Arengo ossia del parlamento partecipativo dei cittadini rimontante al Medioevo: “Certo è difficile che nei secoli passati la mera assonanza tra le due parole non abbia suscitato ulteriori richiami. Un pesce povero, da giorni ‘di magro’, in fondo, qualcosa aveva a che fare con l’assemblea della gente comune ovvero del popolo comunale! Aringa, cibo di quel popolo che si riuniva anticamente in arengo? Pesce democratico, ‘zamberlano’ come si diceva nella battagliera Udine della ‘Crudel Zobia Grassa’? Strisciante, eppure seriore, poi, l’irriverente simbolismo di un’aringa-arengo divorata, come la mezzaluna turchesca tradotta in commestibilissima croissant o cornetto, a celebrazione della resistenza europeo-cristiana contro l’invadente Impero ottomano. Tra le righe, infatti, dopo l’abolizione dell’Arengo popolare udinese nel 1513, causa il sostegno plebeo cittadino alla grande sollevazione rurale della ‘Joibe Grasse’ di due anni prima, i nuovi governi oligarchici locali poterono davvero immaginare di burlarsi della passata democrazia. D’altronde, il giorno delle Ceneri costituisce l’epilogo penitente di un Carnevale durante il quale, in secoli lontani, il popolo udinese e friulano volle osare, pur tragicamente, ad alzare la testa contro intoccabili caste di potere incombenti sul suo destino. Le condizioni ci sono tutte per rendersi conto che la tradizione udinese della ‘renghe’ nel primo giorno di Quaresima facilmente rimanda anche ad echi e passioni tutt’altro che spenti!”. Travain ha rimarcato l’attualità, infatti, di un’istanza di civica affrancazione da classi dirigenti tendenti da sempre, mutatis mutandis, a monopolizzare e feudalizzare il potere: “Questa nostra ‘renghe’ di oggi, simbolo plebeo, possa essere bandiera di democrazia di là da venire, emblema semplice, di gente comune, come lo scarpone delle leghe popolari del Rinascimento nella Mitteleuropa!”.

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