“Ribaltâ Al-Sisi par riscatâ Regeni e l’Italie!”

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 25 Fevrâr 2020

SOLO LA CADUTA DEL REGIME DI AL-SISI POTRÀ GARANTIRE GIUSTIZIA A REGENI E RESTITUIRE DIGNITÀ ALL’ITALIA!”

A quattro anni e un mese dall’impunito scempio del giovane ricercatore universitario friulano in Egitto, il Fogolâr Civic rinnova a Udine un’istanza popolare d’intervento drastico nel Paese nilotico. Il presidente fogolarista prof. Travain: “Si operi adeguatamente per abbattere il governo dei torturatori!”.

La soluzione concreta esiste per garantire giustizia a Regeni e restituire dignità a istituzioni e popolo della Repubblica Italiana e dell’Unione Europea, realtà d’origine dell’eroico studioso, da quattro anni e un mese vergognosamente vilipesi dal regime egiziano imperante, ben lungi dal dichiarare le proprie dirette responsabilità in ordine allo scempio del nostro concittadino. Non dico del Friuli Venezia Giulia, la Regione del giovane, la cui istituzione rappresentativa ne ha spontaneamente oltraggiato il ricordo rimuovendone i relativi striscioni rivendicativi di verità. La soluzione esiste ed è la caduta del regime di Al-Sisi. Invece di pensare solo a vendere armi ed a trafficare con gas e petrolio, cosa si fa per formare e sostenere una nuove classe dirigente democratica nordafricana, non asservita ai poteri occidentali eppure credibile interlocutrice per un Occidente che si dice fautore di diritti umani imprescindibili? Non si tratta, non si fanno affari con i tiranni, per evitare di divenirne complici, calpestando i più sacri principi costituzionali dei nostri popoli. Si condannano nazismo, fascismo, stalinismo, e si stringe la mano ad altrettanti vari epigoni? I tiranni si abbattono e si sostituiscono proficuamente, per il bene e la libertà dei popoli soggetti. Abbattere il governo egiziano di Al-Sisi sia imperativo patriottico d’Italia e dell’intera Unione Europea, nella prospettiva di un Mediterraneo non consegnato a estremisti islamici e nemmeno a losche multinazionali, non ai cinesi e nemmeno ai russi, agli statunitensi od ai turchi ‘ottomani’, ma ‘Mare Nostrum’ di civiltà umanamente propizia e condivisa! Battaglia di civiltà oltreché punto d’onore, quindi, si prospetta la gestione dell’attuale caso dello studente egiziano Zaky, universitario bolognese, arrestato, torturato, e ora sotto processo nel Paese dei Faraoni! Si operi adeguatamente per abbattere i governo dei torturatori!”. Queste le riflessioni del presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, prof. Alberto Travain, che, a Udine, “capitale” del Friuli di Regeni, si è recato, venerdì 21 febbraio 2020, presso la Colonna della Giustizia, a ridosso della 49^ ricorrenza mensile della tragedia del giovane ricercatore friulano, per constatare la “miracolosa” ricomparsa delle dediche commemorative, collocate dal Fogolâr Civic, dal Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” e dall’Arengo udinese e trafugate fantomaticamente intorno al 10 dello stesso mese. Presente rappresentanza del corpo sociale fogolarista, composta dalla segretaria sig.ra Iolanda Deana oltreché dai sodali sig. Giuseppe Capoluongo, sig.ra Marisa Celotti e sig.ra Milvia Cuttini. Rappresentati anche il Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, il Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis” e il Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”, oltreché l’istituto popolare dell’Arengo cittadino di Udine, la cui presidente, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, ha inviato messaggio di condivisione.

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