Ricordati a Udine gli studenti della Rosa Bianca

20190223

Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 23 febbraio 2019

OMAGGIO UDINESE AI RAGAZZI TEDESCHI DELLA “ROSA BIANCA”

Il movimento euroregionalista del Fogolâr Civic ha ricordato, nella “Nuova Aquileia” di terraferma, gli eroici studenti della Vindelicia che si ribellarono alla tirannide nazista sognando un’Europa federale.

Venerdì 22 febbraio 2019, il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, prof. Alberto Travain, ha sostato, nel duomo di Udine, presso l’Altare della Santissima Trinità, riferimento storico della cittadinanza udinese di lingua tedesca, per ricordare l’anniversario dell’esecuzione, il 22 febbraio 1943, a Monaco di Baviera, dei primi coraggiosi martiri del gruppo di giovani universitari germanici della “Rosa Bianca” che, con metodi non violenti, si opposero al regime hitleriano sino alle estreme conseguenze. “Le note dell’antica canzone teutonica ‘Die Gedanken sind frei’, inneggiante nei secoli alla libertà di pensiero, paiono echeggiare come colonna sonora del mesto e grato ricordo degli studenti e loro sostenitori che con conclamato incredibile ardimento affrontarono la morte come avevano fatto assumendosi l’impresa patriottica ribelle di aizzare i giovani ed il popolo tedeschi alla ribellione contro il nazismo, contro la guerra, per un’Europa federale utile a costruire un avvenire degno per tutti i popoli europei!” ha rimarcato in una nota il prof. Travain: “In una Udine ‘Nuova Aquileia’ di terraferma, capace di un futuro all’altezza di un passato da capitale ancorché minuta della Mitteleuropa in campo morale, la lezione civile ed umana di Sophie Scholl e sodali non può davvero essere scordata, bensì additata quasi come riverbero danubiano-germanico di un‘irriducibiltà di cui la metropoli alpino-adriatica aquileiese, riferimento anche in Vindelicia ossia nell’antica Germania romana, fu chiara maestra e propugnatrice! Se vogliamo, oltretutto rivisitando sapientemente il mito di un ruolo ereditato da Aquileia, rimettere Udine effettivamente al centro di quella che fu e che ritorna ad essere la parte di mondo ad essa più affine, non sarebbe sbagliato anche farne un pantheon delle migliori memorie civiche delle regioni costituenti quello spazio ideale attualmente evocato dalla denominazione di un’Europa Aquileiese!”.

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