Comunicato CCU BORGO STAZIONE alla stampa italiana – Udine, 4 gennaio 2019
IL RITORNO DI “BORGO STAZIONE”
Relazioni trimestrali promosse dal vecchio coordinamento rionale raccoglieranno segnalazioni, istanze e proposte della cittadinanza da sottoporre alle autorità.
Lo storico Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione” riparte al passo di carica. Il “conservatore plenipotenziario”, prof. Alberto Travain, eletto il 1° settembre 2018 da assemblea popolare espressione della società civile cittadina, si è incontrato giovedì 3 gennaio 2018 al Caffè Contarena di Udine con la sig.ra Laura Paviotti, storica promotrice del comitato di quartiere sorto nel 2003 per la riqualifica di quello che era stato l’elegante suburbio della Stazione ferroviaria udinese inaugurata dagli Asburgo nel 1860. Travain ha chiesto alla Paviotti innanzitutto di riprendere la valida pratica delle periodiche relazioni “sullo stato di Borgo Stazione” avviata nel 2004 dal vecchio Coordinamento come raccolta di segnalazioni, istanze e proposte procedenti dalla cittadinanza ed inerenti fondamentalmente alla promozione della qualità della vita in ambito rionale. Nel 2019, si prevederà, quindi, la stesura di quattro relazioni stagionali, per marzo, giugno, settembre e dicembre, che prontamente saranno presentate alle pubbliche autorità e diffuse a mezzo apposite pubblicazioni popolari cartacee e telematiche. È balenata anche l’idea di un “foglio” informativo raccordante il passato e il presente dell’impegno civico nel quartiere ferroviario cittadino. Vari gli argomenti trattati dai due notabili del civismo locale. A fronte delle dichiarazioni d’interesse da parte del Comune di Udine all’acquisizione dell’ex Hotel Europa, edificio ora all’asta, da destinarsi a presidio di polizia urbana, la Paviotti ha auspicato che l’Amministrazione sappia muoversi per tempo, anche formulando una valutazione sulle potenzialità urbanistiche delle adiacenze: in primis, l’ex magazzino Burghart, anch’esso all’asta, fabbricato ottocentesco alterato pesantemente da recenti superfetazioni, alla cui salvaguardia e valorizzazione si era votato nel 2003 il neocostituito Coordinamento “Borgo Stazione”, giungendo anche a proporre lo stabile come qualificata e motivata sede circoscrizionale del Centro Storico. “Bisogna lavorare per un quartiere di fatto multietnico ma non per questo extraterritoriale!” ha detto, poi, Travain, rilanciando il tema dell’integrazione, inscindibilmente legato a quello dell’identità: “Borgo Stazione deve innanzitutto appartenere a Udine e al Friuli! Certo, ma ‘Udine’ e ‘Friuli’ oggi che significano? Quanto poco significano per gli stessi autoctoni, sovente privi od alquanto scarsi di autocoscienza ed orgoglio locali? Se non esiste un’identità locale sentita, non può esservi integrazione vera, ma solamente una convivenza cosmopolita senza legami con il territorio. Ecco il problema centrale, non solamente per Borgo Stazione! Ecco l’emergenza umana, antropologica, prima ancora che di ordine pubblico o decoro! L’integrazione in Borgo Stazione è fatto che interpella l’intera città e la sua cittadinanza sul proprio essere e identificarsi. Per integrare chi viene da fuori nel mio piccolo mondo di valori, ideali, sentimenti, comportamenti, devo averne uno effettivamente in cui proiettarmi e identificarmi… Che significa oggi essere udinesi? Che significa oggi essere friulani? Borgo Stazione ci porta lontano ed invita Udine ed il Friuli a interrogarsi seriamente su se stessi”.