SABATO 10 MAGGIO 2014

Una nota – un saluto e, ad un tempo, una puntualizzazione culturale – delle presidenze dei sodalizi Fogolâr Civic e Academie dal Friûl è stata diffusa in occasione dell’adunata nazionale degli alpini italiani, ospitata a Pordenone tra 9 e 10 maggio 2014. Eccone il testo. “Rispetto e anche gratitudine per gli alpini, ma non si confonda, come avviene troppo spesso, l’alpinità con la friulanità. I Friulani non sono nati con la penna sul cappello. Prima della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, prima dell’unità d’Italia, nel 1866 l’orgoglio militare friulano, per lo meno di parte udinese, poteva legalmente coincidere con quello del 26° reggimento di fanteria austro-veneto, strenuo difensore di un imperatore asburgico che era anche legittimo duca del Friuli. E tra Medioevo e Rinascimento quell’orgoglio poté essere incarnato da cavallerie castellane e fanterie contadine mobilitate dal Parlamento regionale prima presieduto dai Patriarchi di Aquileia, poi da un luogotenente della Repubblica di Venezia. La friulanità è più antica dell’alpinità e dello Stato nazionale italiano di cui quest’ultima è propugnacolo. Ciò detto con massima deferenza e con il più caro saluto agli alpini d’Italia che s’incontrano in questo fine settimana di maggio in un capoluogo provinciale friulano sul cui stemma campeggia da secoli l’insegna rosso-bianco-rossa austriaca. E ciò detto comunque con fiera coscienza – almeno per quanto riguarda il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico ‘Fogolâr Civic’ e il Circolo Universitario Friulano ‘Academie dal Friûl’ – di appartenere a una storia più lunga, che ha visto nei secoli i Friulani combattere e cadere con grande dignità e coraggio sui campi di battaglia di tutta l’Europa e non solo, a difesa patrie, sovrani, repubbliche, bandiere di ogni colore, ma con, nel cuore, l’affetto e il ricordo dei ‘fogolârs’ della loro piccola patria regionale nata nel lontano 568. Si può essere Friulani ed alpini, ma non è affatto necessario essere alpini – come certa retorica popolaresca propina ancora alle menti dei semplici – per essere profondamente friulani. ‘Benvignûts alpins!'”.

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