SABATO 25 MARZO 2017

Sabato 25 marzo 2017, a quattordici mesi dalla tragedia di Giulio Regeni, martire cosmopolita friulano sotto i moderni “Faraoni” d’Egitto, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e il Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” inviano al Prefetto di Udine un messaggio commemorativo e rivendicativo di giustizia, indirizzato alle massime autorità della Repubblica Italiana.

COMUNICATO sociale alla stampa italiana – Udine, 27.III.2017

Il Friuli più irriducibile ricorda ogni mese a Udine Giulio Regeni e scrive al Prefetto. La colonna udinese della Giustizia cuore di un popolo che non dimentica e non perdona la tirannia. Sabato 25 marzo 2017, 14^ ricorrenza mensile del sequestro di Giulio Regeni, le Presidenze del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, mobilitanti anche le rappresentanze dell’Arengo popolare udinese e e del Club per l’Unesco di Udine, hanno reso omaggio al martire civico nella capitale del Friuli Storico, presso la Colonna della Giustizia, in Piazza Libertà, attraverso l’accensione di lumi e la deposizione di fiori e dediche, “a rinnovo della risoluta intenzione del migliore popolo del Friuli a non cedere all’oblio auspicato da ignavi e complici della nuova tirannide faraonica appoggiata dall’Occidente”. Le formazioni sociali predette hanno poi rinnovato ciascuna la firma di una nota mensile indirizzata alle Autorità della Repubblica Italiana attraverso la Prefettura di Udine a sollecito richiamo ad una linea di fermezza nella gestione del caso a tutela irrinunciabile della dignità umana, civica e nazionale. “Signor Prefetto, la presente per confermare che, a quattordici mesi dalla scomparsa, dalla tortura e dall’assassinio in terra d’Egitto del giovane ricercatore universitario friulano Giulio Regeni da Fiumicello, il sodalizio in firma, parte cosciente della società di questo piccolo cuore d’Europa, non diminuisce la propria attenzione nei confronti di quel caso specifico, punto d’onore civile e morale, ribadendo comunque un giudizio d’inadeguatezza sulla sua gestione innanzitutto da parte delle Autorità italiane, inconcludenza che rinnova i dubbi sull’efficacia delle vie legali come approdo alla giustizia in Paesi soggetti a tirannide conclamata”. Così il Fogolâr Civic, a firma del presidente prof. Alberto Travain. Bilingue friulano-italiano il messaggio inviato dall’“Academie dal Friûl”: “Sâr Prefet, vint iniment che a son juscj cutuardis mês vuê che lu àn strafuît e netât po in Egjit chel nestri zovin ricercjadôr furlan di Flumisel, chel Giulio Regeni, cheste note ca, fie di fote tremende, che e sedi un avôt par un prossim trionf de justizie, legâl e politiche, e ancje tant di riscat di dignitât dal singul e de comunitât tibiade cence remission e che e clame sigûr soluzions di spieli. Il miôr dal Friûl nol dismentearà e nol ametarà finâi levantins. Si sburtin, alore, lis Istituzions a fâ in mût che il sanc di chê tiere culì nol resti ancjemò masse timp scuintiât. Al è di mieç il credit dal Stât talian. Sperant di jessi scoltâts tal just / Signor Prefetto, nel ricordare come alla data odierna risultino trascorsi ben quattordici mesi dalla scomparsa e dalla susseguente tragica fine in Egitto del giovane ricercatore Giulio Regeni da Fiumicello, nostro friulano, la presente nota, figlia di un’indignazione furente, valga come auspicio di trionfo prossimo della giustizia, legale e politica, nonché di riscatto di una dignità individuale e collettiva irreparabilmente oltraggiata e invocante soluzione esemplare. Il migliore Friuli non dimenticherà e non accetterà accomodamenti bizantini. Un sollecito, quindi, alle Istituzioni, affinché il sangue di questa terra non resti a lungo impunemente offeso. Ne va della stessa credibilità dello Stato italiano. Nella speranza di debita attenzione”. “Signor Prefetto, nel rappresentare i voti dell’assembla civica popolare udinese detta storicamente Arengum o Arengo / Renc, a quattordici mesi dalla scomparsa di Giulio Regeni, eroico giovane ricercatore figlio del Friuli, sequestrato, torturato e ucciso in una terra d’Egitto in preda a conclamata tirannide cui accennano anche documenti dello stesso Parlamento Europeo, con la presente sono ad avanzare presso le massime Istituzioni della Repubblica Italiana la più ferma istanza di azione decisa e risolutiva, a garanzia vera della dignità della Persona e del Cittadino nonché di un popolo imperdonabilmente oltraggiato e irriducibile a codardo silenzio. Rinnovo altresì, in allegato alla presente, copia di deliberazione assembleare in ordine al tema in oggetto, documento morale sovrano della cittadinanza udinese. Auspicando moti conseguenti…”. Così l’Arengo partecipativo della Capitale del Friuli Storico, presieduto dalla prof.ssa Renata Capria D’Aronco. Voti analoghi sono stati espressi dal Club per l’Unesco di Udine: “Signor Prefetto, quattordici mesi or sono in terra d’Egitto veniva rapito, seviziato e ucciso un nostro valente giovane studioso: Giulio Regeni da Fiumicello. Unitamente a tanta società civile del Friuli, d’Italia e d’Europa ma anche certamente del resto del mondo, il Club per l’Unesco di Udine rivendica prontamente implacabile giustizia per il compianto corregionale, per la sua famiglia, per il suo popolo e la civiltà. Alle Autorità italiane, l’onere e l’onore d’imporre esemplarmente un argine a certa tirannide ultramarina. Presidieremo con friulana tenacia”. Insomma, non sarà facile, nonostante l’oblio di tanta stampa, far tacere e assopire i sentimenti offesi di certa irriducibile Friulanità…

PRIMI RISCONTRI STAMPA:

http://www.udinetoday.it/cronaca/il-friuli-piu-irriducibile-ricorda-ogni-mese-a-udine-giulio-regeni-e-scrive-al-prefetto-3193037.html

Precedente SABIDE AI 25 DI MARÇ 2017 Successivo SABIDE AI 25 DI MARÇ 2017